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Amanuense

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Citazioni sugli amanuensi o copisti.

  • Io confesso che, fra tutti i lavori fisici da voi svolti, preferisco, non senza una giusta ragione, quello dei copisti, quando ovviamente scrivono senza errori, poiché essi, leggendo le divine Scritture, istruiscono in maniera salutare la loro mente e scrivendo seminano in lungo e in largo gli insegnamenti del Signore. Santa attività, lodevole occupazione quella di predicare agli uomini con la mano, parlare con le dita, elargire la salvezza ai mortali senza parlare e combattere contro le illecite insidie del diavolo con penna e inchiostro. Satana, infatti, riceve tante ferite quante sono le parole del Signore scritte dal copista. (Cassiodoro)
  • Pur essendo un uomo moltiplica le parole divine e, per parlare in senso figurato – se mi è lecito dire – con tre dita viene scritto quello che dice la virtù della santa Trinità. O spettacolo glorioso per chi lo osserva attentamente! Con la canna che scorre vengono scritte le parole divine, di modo che con lo stesso strumento con cui il diavolo fece percuotere durante la passione la testa del Signore, possa essere sconfitta la sua astuzia. I copisti sono degni di lode anche perché sembrano imitare in un certo qual modo l'azione del Signore che scrisse – sebbene sia stato detto in senso figurato – la sua legge col suo dito onnipotente.[1] Molte sono le cose che si potrebbero dire a proposito di quest'arte così gloriosa, ma è sufficiente ricordare che sono chiamati copisti (librarii) coloro che servono con zelo la giusta bilancia (libra) del Signore.[2] (Cassiodoro)

Note

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  1. Es 31, 18.
  2. Il termine librarius deriva in realtà da liber, non da libra. Cfr. Le Istituzioni, a cura di Marco Donnini, Città Nuova, Roma, 2001, p. 118, nota 4. ISBN 88-311-1026-8

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