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Aniello Falcone

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Aniello Falcone, Scena di battaglia, Museo del Prado, Madrid

Aniello Falcone (1607 – 1665), pittore italiano.

Citazioni su Aniello Falcone

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  • Aniello Falcone pianta proprio con la spada una scuola che fa la guerra all'accademia e spezza tutte le linee di convenzione sul modo di comporre, cioè con la piramide della composizione obbligata e il subietto irto e indeclinabile della figura principale. (Carlo Tito Dalbono)
  • E cominciò a copiare armi, armature, giustacuori, cotte, cavalli, carri, cannoni, e invece di studiar gli uomini e gli animali fermi ed immobili in posizioni accademiche e dirò premeditate, li svolse, li balzò, li stramazzò e li confuse di una strana maniera nell'innesto della composizione. (Carlo Tito Dalbono)
  • Egli fu studiosissimo del disegno, a talché nelle sue pitture non si può notare debolezza di contorni, ma somma intelligenza del nudo. I suoi cavalli erano anche ottimamente intesi, e disegnati, ed io ne ho vedute infinite teste da lui dipinte dal naturale, e belle gambe tirate con bellissima simetria e gentilezza. Le piegature de' panni ebbe facili, e graziose e bene adattate al nudo, che solea egli anche prendere dal naturale. Il colore impastato tra la maniera del Ribera suo maestro, e 'l colorito di Massimo[1]. Nelle battaglie fu certamente singolare. (Bernardo De Dominici)
  • Fu Aniello di bello aspetto, di carnagione tra 'l bruno e 'l vermiglio, di occhio azzurro e vivace, di capello più chiaro che oscuro, come apparisce dal ritratto, che il mentovato Antonio di Simone teneva appresso di sé. Vestiva civilmente, portava spada e pugnale, e volentieri faceva delle bizzarrie, essendo animoso ed ardito, confidato anche nella perizia di ben maneggiare la spada, onde si trovò più di una volta in pericolosi cimenti. Il suo genio bizzarro, e per vero dire rissoso, lo portò a fare la descritta compagnia della morte, applaudita da Mase Aniello[2] e dal popolo sollevato. (Bernardo De Dominici)

Note

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  1. Massimo Stanzione (1585 – 1656), pittore attivo principalmente a Napoli nel periodo barocco.
  2. Tommaso Aniello d'Amalfi, meglio conosciuto come Masaniello.

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