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Anna Valle

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Anna Valle nel 2018

Anna Valle (1975 – vivente), attrice ed ex modella italiana.

Citzioni di Anna Valle

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Citazioni in ordine temporale.

  • Lentini è un paese fatto di botteghe, piccoli negozi storici, pasticcerie dove ci si confonde, tanta è la scelta e la varietà. Mi vengono in mente le lunghe passeggiate alla Villa, dove i ragazzi si incontravano il sabato per decidere la serata, che poi spesso finiva per concludersi lì, come succede quando si sta bene. La stagione che preferisco è la primavera: non è troppo afoso ed è tutto fiorito.[1]
  • Sono fiera di essere siciliana. Di questa terra ci sono molte cose che mi corrispondono, una tra tutte, un proverbio: "Chi nasce tondo non può morire quadrato". Se penso a Lentini, ripercorro la mia infanzia in campagna, tra il profumo di zagara e le mandorle che con i miei fratelli e i cugini sgusciavamo con un sasso. Da ragazzi facevamo escursioni interminabili per scoprire tesori nascosti nelle case disabitate, accanto a quella dei miei nonni.[1]
  • La tendenza [nella fiction], ormai da qualche anno, è quella di restituire tridimensionalità ai personaggi femminili. Ma la novità [...] è che si è alzata la media dell'età. Finalmente il pubblico può immedesimarsi in donne di quaranta e cinquant'anni. Sembra poco, ma è una piccola rivoluzione.[2]

Intervista di Matteo Grandi, news2000.libero.it, 12 giugno 2001.

  • [...] la donna è di per sé forte e complessa. Ruoli monocordi e semplici, magari gli stereotipi di un personaggio buono punto e basta, non li sentirei miei perché non li vivrei come reali.
  • [...] io leggo diversi copioni e non sempre accetto quello che mi viene proposto. [...] ho sempre cercato ruoli impegnati, realistici e complessi. Il cinema deve far sognare, ma per farlo deve offrire uno spaccato credibile della realtà.
  • Credo che il cinema sia una vita al di là della vita. Deve essere in grado di far sognare e di rivestire anche una funzione sociale.
  • Fondamentalmente sono una persona molto complicata, come tutti credo. E in me convivono diverse componenti. Però spesso il mio viso dolce trae in inganno. Spesso mi sento dire «Uh, quanto sei dolce». Ma credo che se uno vuole realmente rappresentarmi deve dare un'immagine di me più completa. [...] Ad esempio a volte mi arrabbio, spesso m'innervosisco però non sono tremenda. Vivo di passioni e in linea di massima sono piuttosto lunatica. Non posso nascondere che la mia indole sia fondamentalmente dolce, questo sì. Diciamo che volendo proprio sintetizzare sono dolce in maniera trasgressiva.
  • [...] spesso sul mio conto ne leggo davvero di tutti i colori. [«Non trovi che sia lo scotto da pagare alla notorietà?»] No. Questo è un discorso che non condivido. La popolarità è giusto gestirla con il pubblico e con i propri fan, ma trovo che vedersi sbattuti su un giornale con immagini rubate e illazioni di ogni genere sia profondamente ingiusto. E difficile giustificare con la storiella della notorietà.
  • [«[...] mai nudi espliciti, sfacciati. Al massimo qualche scatto d'autore che lascia più spazio alla fantasia che non agli occhi...»] Io adoro le fotografie, trovo elettrizzante che a seconda del contesto e del fotografo tu possa cambiare e venire colto in un'infinità di pose e di interpretazioni. Però non mi piace quello che io definisco il nudo "spalancato", perché non dà adito a nessuna immaginazione. E invece trovo che un valore aggiunto della fotografia sia quello di permettere alla fantasia di volare. Non sono contro il nudo in sé. [...] Ma sono pochi i fotografi che sanno realmente fotografare i corpi.
  • [«Hai mai corteggiato un uomo?»] Rispondere di no sarebbe falso perché penso che il corteggiamento sia una cosa reciproca, un gioco delle parti in cui non esistono un cacciatore e una preda, ma entrambi hanno un ruolo attivo.

Intervista di Francesco Canino, ilfattoquotidiano.it, 20 ottobre 2021.

  • Da piccola volevo fare l'astronauta, perché mi piaceva l'idea di stare con la testa tra la luna e le stelle, subivo il fascino del cosmo. Poi è esplosa la voglia di viaggiare: non avevo le idee chiare ma mi piaceva l'idea di trasformare quella passione in lavoro. In parte ci sono riuscita.
  • La famiglia è stabilità. Sia quella di origine che quella che ci costruiamo. La stabilità per me non è stare fermi sempre nello stesso posto, vivere e lavorare tutta la vita nella stessa città. Quell'idea di stabilità non mi è mai appartenuta.
  • Quando scoprono che vivo in una cittadina di provincia mi dicono: "Ma come fai?". Io non lo trovo affatto limitante. Vicenza è molto civile, per me è perfetta: ci si muove in maniera leggera, ci si sente più protetti che in una metropoli.
  • [«Ci vuole più fortuna o dedizione per avere una carriera lineare come la sua?»] Entrambe ma non solo. Conosco decine di attori bravissimi che hanno carriere discontinue o alti e bassi inspiegabili. La determinazione, la volontà, il sacrificio sono indispensabili. Bisogna sapere gestire la propria vita privata, e non sempre è semplice, e sperare che scatti il feeling con il pubblico. Quella è un'alchimia inspiegabile.
  • [«Nel suo sguardo c'è spesso della malinconia»] Gli occhi non li possiamo controllare e raccontano involontariamente qualcosa di noi. La malinconia la coltivo, quando serve. Ma sono molto più solare di quanto il pubblico pensi: sul set sono quella da musica a palla al trucco, quella che incita gli altri a ballare per iniziare bene la giornata o che porta tutti a bere fino alle due del mattino.

Intervista di Elisa Venco, donnamoderna.com, 22 dicembre 2021.

  • [«Ti piace ballare?»] Eccome. Solo che non vado più nei locali da quando ci sono i telefonini. Non mi va di trovare mie foto online il giorno dopo. E allora mi scateno nelle serate a casa di amici.
  • Mi comporto sempre in maniera educata e rispettosa. Divento aggressiva solo se non vedo lo stesso rispetto verso di me. Una volta ho rimproverato duramente un collega che se la prendeva con il nostro autista che guidava piano perché pioveva. Non ero d’accordo con i modi del collega. E in più l’autista ci stava tutelando, ma non poteva ribattere. No, non riesco proprio a stare zitta di fronte ai soprusi.
  • [«[...] come giudichi la fiction italiana con le sue storie buoniste?»] Premesso che quello che passa in Rai deve tenere conto del ruolo istituzionale delle Rete, un po' è vero: credo che la fiction dovrebbe uscire dai limiti del politicamente corretto. Il che non vuol dire insegnare cose sbagliate, ma mostrare anche personaggi più complessi, contraddittori, con lati oscuri, pur senza esaltarne gli atteggiamenti. Con alcuni colleghi attori e sceneggiatori abbiamo provato a scardinare gli stereotipi. [...] noi ci proviamo ogni volta, ma poi la Rai deve dare la sua approvazione.
  • [...] provo un'invidia bonaria verso le altre mamme che vedo la mattina davanti a scuola vestite e pettinate in modo impeccabile. Io arrivo in bici con il cappello, la giacca a vento, una felpa da casa e mi chiedo: "ma a che ora si è svegliata quella?" Io mi "ricompongo" solo dopo il ritorno dalla scuola e la colazione.

Note

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  1. a b Citato in Pizzi e Mandorle, style.cnlive.it, 21 giugno 2011. [collegamento interrotto]
  2. Dall'intervista di Ilaria Ravarino, Anna Valle è Lea: «La rivoluzione in tv sono le 50enni», ilmessaggero.it, 8 febbraio 2022.

Filmografia

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Altri progetti

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