Annalisa Camilli

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Annalisa Camilli (1980 – vivente), giornalista italiana.

Citazioni di Annalisa Camilli[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • [Sul dibattito sull'aborto] Romeo e Giulietta probabilmente non sono mai esistiti, ma ogni anno migliaia di turisti da tutto il mondo arrivano a Verona, la città in cui è ambientato il dramma di William Shakespeare, per visitare la casa di Giulietta e la sua tomba, lasciare un bigliettino d'amore nel cortile dell'edificio medievale o toccare la statua che raffigura la protagonista di una delle storie d'amore più tragiche della letteratura mondiale. Ma nel corso dell'ultimo anno Giulietta non è stato l'unico personaggio letterario femminile a essere evocato lungo le strade della città e all'interno degli antichi palazzi; spesso si sono viste anche le protagoniste del Racconto dell'ancella, il romanzo della scrittrice canadese Margaret Atwood [...]. Il 4 ottobre, mentre il consiglio comunale della città approvava una mozione contro l'aborto presentata dal consigliere leghista Alberto Zelger, alcune attiviste del movimento femminista Non una di meno seguivano in silenzio la seduta indossando i mantelli rossi e le cuffie bianche proprio come le ancelle del romanzo distopico di Atwood, diventato in tutto il mondo il simbolo della lotta delle donne contro la strumentalizzazione dei loro corpi e i tentativi di limitare la loro autodeterminazione. [...] Così nel quarantesimo anniversario della legge 194 del 1978 che ha depenalizzato l'interruzione di gravidanza in Italia, a Verona il consiglio comunale ha approvato una misura "per la prevenzione dell’aborto e il sostegno alla maternità" e si è autoproclamata "città a favore della vita". Inoltre ha stanziato "cospicui finanziamenti" per le organizzazioni antiabortiste cattoliche [...] che si occupano di sostenere economicamente le donne per convincerle a rinunciare a un'interruzione di gravidanza già programmata. In realtà secondo i dati del ministero della salute in Italia, da quando è stata approvata la legge 194, le interruzioni volontarie di gravidanza sono più che dimezzate. Ma gli antiabortisti italiani, molto legati agli ambienti del tradizionalismo cattolico, sostengono che la legalizzazione dell'aborto sia una delle cause della bassa natalità del paese. [...] Da anni Verona è un laboratorio per le politiche antiabortiste e contro le unioni omosessuali e in città si registra una saldatura abbastanza esplicita tra gli ambienti del tradizionalismo cattolico, quelli dell'estrema destra e quelli della destra istituzionale [...][1]
  • Nei partiti dell'estrema destra europea il tema del sostegno alla natalità è spesso legato alla teoria del complotto nota come "sostituzione etnica", la tesi simile a quella di matrice neofascista (piano Kalergi) secondo cui l'arrivo di migranti e rifugiati in Europa sarebbe parte di un progetto messo in atto dalle élite liberali per sostituire le popolazioni autoctone "di razza bianca". "Più bambini invece dell'immigrazione di massa", è uno degli slogan dell'AfD [Alternative für Deutschland] in Germania.[2]
  • In molti paesi europei durante la crisi dei rifugiati del 2015 c'è stata una importante mobilitazione della società civile che in alcuni casi ha supplito alle mancanze del sistema di accoglienza dei singoli stati davanti alla nuova ondata migratoria. Molti volontari e molte organizzazioni umanitarie si sono occupate di distribuire pasti caldi, coperte, assistenza sanitaria e addirittura in alcuni casi un luogo dove dormire ai migranti che attraversavano le frontiere. Questo attivismo ha giocato un ruolo importante soprattutto vicino ai valichi di confine come Ventimiglia, in Italia, Calais, in Francia e Idomeni, in Grecia oppure nei paesi di transito balcanici. In Europa l'azione umanitaria non è mai stata criminalizzata, cioè è sempre stato possibile fornire servizi di base anche a persone senza documenti, invece a partire dal 2015 le organizzazioni che si sono occupate di questa emergenza sono diventate un bersaglio, prima dei gruppi legati all'estrema destra e in alcuni casi anche dei governi, come nel caso dell'Austria guidata dal conservatore Sebastian Kurz. Recentemente il governo austriaco ha attaccato organizzazioni religiose come la Caritas che nel paese si occupano dell'accoglienza dei rifugiati, accusandola di aver costruito "un'industria dell'accoglienza". [...] Prendersi cura delle persone bisognose è stata la missione principale della Caritas per oltre cento anni. Con circa 70 milioni di euro in donazioni, l'organizzazione non governativa (ong) religiosa è la più grande non profit del paese [...]. Arrivare ad attaccare un partner così importante è di sicuro un salto di qualità nella guerra alle organizzazioni umanitarie da parte del governo austriaco e ora molti si chiedono quale sarà il prossimo passo.[3]
  • Agitu Ideo Gudeta era soprattutto il suo sorriso: un'espressione aperta, piena di fiducia che offriva come un sacchetto d'oro a chi la incontrava. Era una donna piena di vita, indipendente, colta, impavida. Per questo non riesco a pensare che sia morta. E la notizia che sia stata uccisa con un martello nella sua casa in Trentino provoca un dolore indicibile. [...] era arrivata in Italia nel 2010 "con duecento euro in tasca", dopo essere scappata dal suo paese, l'Etiopia, dove era perseguitata per il suo attivismo contro le speculazioni e gli espropri forzati dei latifondisti che costringono i piccoli agricoltori e gli allevatori ad abbandonare i loro terreni. Era venuta prima per studiare sociologia a 18 anni, aveva imparato molto bene l'italiano e per questo nel 2010 aveva chiesto l'asilo in Trentino, quando aveva capito che in Etiopia rischiava di essere uccisa. Invece è stata assassinata a Frassilongo, nel maso e nell'azienda che aveva fondato e che l'aveva fatta conoscere in tutto il paese per la qualità dei suoi formaggi. [...] dà angoscia pensare alla sequenza di violenze psicologiche e fisiche che una donna di 43 anni ha dovuto subire nel corso della sua vita per il fatto di essere una donna, per il fatto di essere un'attivista e un'ambientalista, per il fatto di essere nera e immigrata, per il fatto di essere economicamente indipendente al punto da dare lavoro ad altri come imprenditrice, per essere riuscita a inventarsi un lavoro in un ambito tipicamente maschile come la pastorizia, dando forma ai suoi studi e ai suoi desideri. Per quel sorriso che sfidava l'ordine delle cose e anche per futili motivi.[4]
  • Soumahoro rispondeva anche a un'altra esigenza: la domanda di rappresentanza da parte delle persone afrodiscendenti e di origine straniera. [...] Ma in alcuni settori della società, in particolare nel sindacato, stavano avvenendo dei cambiamenti: sempre più spesso in alcuni comparti gli stranieri conducevano e guidavano le lotte nei posti di lavoro. Soumahoro dava visibilità a questo mutamento: per la prima volta sulla scena pubblica un sindacalista afrodiscendente parlava per sé, superando lo stereotipo dell'immigrato vulnerabile che ha bisogno di cure e che delega l'espressione dei suoi bisogni alle associazioni e agli umanitari. Era un elemento di novità rispetto al passato. [...] Soumahoro ha smesso di rispecchiare l'immagine del "buon immigrato", per incarnare un altro stereotipo, quello del "nero che tradisce" la fiducia dei bianchi, "l'immigrato immeritevole". E così è stato rapidamente abbandonato da chi avrebbe dovuto difenderlo.[5]
  • Si possono multare le ambulanze perché hanno soccorso dei feriti in mezzo alla strada? Oppure sanzionare degli automobilisti se si fermano ad aiutare la vittima di un incidente? Il sistema giuridico italiano afferma il contrario: è sanzionato chi non si ferma ad aiutare, perché l'omissione di soccorso è un reato. Ma il senso comune e anche le leggi stanno cambiando, almeno per quanto riguarda gli stranieri, considerati cittadini di serie B o addirittura non umani da chi continua a concentrarsi su misure legislative che colpiscono gli operatori umanitari e i soccorritori, quando si occupano dei migranti.[6]
  • [Sulle politiche migratorie del governo Meloni] Arrivata al governo, su molte questioni Giorgia Meloni ha adottato un'immagine più moderata, per rassicurare i partner europei, ma questo non è avvenuto sul dossier immigrazione. [...] la criminalizzazione delle ong viene da lontano e avvicina l'Italia a paesi come l'Ungheria, la Russia e la Polonia, che hanno sperimentato per molti annipolitiche governative avverse agli operatori umanitari e alle organizzazioni private che rappresentano la società civile. In Ungheria uno dei pilastri della guerra alle libertà democratiche è stato l'attacco sferrato da Viktor Orbán ai migranti (a partire dalla crisi dei rifugiati del 2015) e alle organizzazioni non governative che li hanno aiutati e che, parallelamente, hanno denunciato la propaganda governativa contro gli stranieri e, in generale, le restrizioni alle libertà e allo stato di diritto. Nel 2015, l'Ungheria di Orbán ha approvato la prima legge contro le ong, che mirava a screditarle e controllarle. Una legge simile era stata approvata in Russia nel 2012. Si deve considerare che in Ungheria esistono 60mila ong, molto diverse tra loro per ambito di interessi e per statuto. Del secondo pacchetto di leggi contro i migranti e le ong, chiamate in maniera provocatoria Stop Soros, si è cominciato a parlare prima delle elezioni dell'aprile 2018, vinte da Fidesz (il partito di Orbán) con il 49,2 per cento dei voti. Le leggi sono state presentate durante la campagna elettorale e approvate solo dopo le elezioni nel giugno 2018 e prevedono una condanna fino a un anno di carcere per "chi fornisce aiuti finanziari o di altro tipo per un ingresso e per la permanenza illegale nel paese". In tutti questi paesi, le ong sono colpite apparentemente perché si occupano degli stranieri, ma soprattutto perché di solito producono report e monitoraggi sistematici delle azioni politiche del governo e dello stato di salute della democrazia, quindi esercitano un potere di controllo, di cui i governi vogliono sbarazzarsi. È solo in quest'ottica che si può leggere l'ennesima norma contro le ong anche in Italia [...][6]

Note[modifica]

  1. Da Da Verona parte l'offensiva della destra contro l'aborto, internazionale.it, 23 novembre 2018.
  2. Da L'estrema destra contro le donne in Europa, internazionale.it, 30 novembre 2018.
  3. Da Le ong sono un bersaglio della destra in tutta Europa, internazionale.it, 14 febbraio 2019.
  4. Da Il sorriso di Agitu Idea Gudeta, internazionale.it, 30 dicembre 2020.
  5. Da Aboubakar Soumahoro, anatomia di una caduta, internazionale.it, 1º dicembre 2022.
  6. a b Da Multare i soccorritori, internazionale.it, 24 febbraio 2023.

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