Anplagghed al cinema

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Anplagghed al cinema

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Titolo originale

Anplagghed al cinema

Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno 2006
Genere cabaret – spettacolo
Regia Rinaldo Gaspari
Sceneggiatura Aldo, Giovanni e Giacomo
Produttore Paolo Guerra
Interpreti e personaggi

Anplagghed al cinema, film del 2006 diretto da Rinaldo Gaspari, basato sullo spettacolo teatrale di Aldo, Giovanni e Giacomo.

Incipit[modifica]

Anno 2006. Pianeta Terra. La percentuale di monossido di carbonio è cresciuta in maniera esponenziale. La sopravvivenza della specie umana è a rischio. Si stanno studiando piani per l'evacuazione. Un equipaggio di selezionatissimi esploratori interstellari è stato incaricato di portare a termine una missione di vitale importanza: individuare un pianeta ospitale su cui trasferire l'intero genere umano, ormai a rischio di estinzione. Il nostro futuro... è nelle mani di questi intrepidi astronauti! (Voce maschile fuori campo)

Attenzione, Enterprise. Rilevata presenza pianeta sconosciuto. Inizio sequenza scongelamento equipaggio umanoide. Assistenti di volo, disarmare e attivare robottino. L'auto-pilota vi informa che abbiamo iniziato la discesa verso il pianeta. Da questo momento è vietato l'uso a bordo di telefoni cellulari, computer, compact-disc e qualsiasi dispositivo elettronico. Grazie per la cortese attenzione. (Voce femminile fuori campo)

Prima scena (Sbarco spaziale)[modifica]

  • Aldo: [parlando via radio] Primo ufficiale Enterprise, abbiamo informazioni rilevanti dal pianeta sconosciuto.
    Giacomo: L'aria è respirabile, ma i livelli di monossido di carbonio sono sopra i livelli di guardia!
    Aldo: Beh?! Sono io che devo comunicare con Enterprise! Ti ricordo che tu sei solo un robot, uno stupido robot! Mentre io sono un umanoide! Li vedi i gradi? Ti ho progettato io! Sono ingegnere positronico laureato al Cepu!
    Giacomo: Sette anni fuori corso!
    Aldo: Ma che cavolo di umorismo ti ho impiantato? Guarda che posso spegnerti quando voglio, hai capito? Se solo mi ricordassi dove gli ho messo l'interruttore... [via radio] L'aria è respirabile, anche se...
    Giacomo: Inoltre abbiamo rilevato tracce di acqua, muschi, licheni e batteri, questo significa che siamo in presenza di forme di vita!
    Aldo: Ah, sì, bene! Bravo! Ora sta' a vedere che la creatura è più intelligente del creatore!
    Giacomo: Talvolta!
    Aldo: Talvolta?!
    Giacomo: In questo caso è certo!
    Aldo: Guarda che ti smonto e ti rimonto a immagine e somiglianza di un frullatore! E adesso che ti guardo bene, ci guadagni!
  • Aldo: [via radio] Rientriamo alla base per analizzare meglio i dati. Testa di latta [A Giacomo], mettiti qua. [via radio] Mandate pure il raggio teletrasportatore. [Il raggio appare in una posizione sbagliata, alla loro destra.]
    Giacomo: Ha progettato lei anche quello?
    Aldo: [via radio] Avete sbagliato di poco, ma avete sbagliato! Rimandate il raggio... [Il raggio si sposta ma finisce ancora in un posto sbagliato, questa volta alla loro sinistra.]
    Giacomo: Ci dev'essere suo fratello gemello al puntatore.
    Aldo: Non è che per caso hai sbagliato tu le coordinate?
    Giacomo: Di sicuro la cacata l'ha fatta lui.
    Aldo: Aaaah, ma perché parla tanto? [via radio] Avete sbagliato di nuovo ma lasciate il raggio lì dov'è, che ci saltiamo dentro noi... sennò facciamo notte, in inglese fahrenheit!
  • [Giovanni entra in scena affaticato spingendo un'enorme palla, la "biosfera"]
    Giovanni: [Col fiatone] Sembravo uno stercorario con la pallina, sembravo...
    Aldo: Comandante, ma come mai non è dentro la biosfera?
    Giovanni: Perché l'aria è irrespirabile dentro la mia biosfera! Chi è entrato per ultimo? Eh? Flander! [Giacomo alza le mani, come per voler dire di essere innocente]
    Aldo: Comandante... sono entrato per fare meditazione dopo aver mangiato cavoletti di Bruxelles geneticamente modificati. Mi perdoni...
    Giovanni: Ho avuto un mezzo ictus lì dentro! Se non mi facevo una pera di eroi... di Roiptidanol ci lasciavo le penne!!
    Aldo: Comandante, sono molto costernato...
    Giovanni: Eh, sono costernato, non basta dire sono costernato! Ci vuole una manifestazione concreta di costernazione! [Aldo cerca di essere più dispiaciuto possibile, facendo una faccia triste] Da domani solo riso in bianco, eh? Almeno per un mese! [A Giacomo] Flander, porti al macero la mia biosfera. Purtroppo è irrecuperabile.
    Giacomo: Sarà un piacere prendere a calci questa palla di merda! [Prende a calci la biosfera dietro le quinte]
  • Giovanni: Primo ufficiale, com'è questo pianeta? Ditemi.
    Aldo: Comandante, questo pianeta è inutile e parsimonioso.
    Giacomo: Invece secondo me ci sono interessanti forme di vita che andrebbero analizzate!
    Giovanni: Ma sì, ma la vita l'abbiam trovata dappertutto, muschi, licheni, ragnetti, bruchi, vermini, quelle robe lì fastidiose...
    Aldo: Organismi monocellulari, brodo primordiale... e anche se si evolgono più in là della muffetta non vanno...
  • Giacomo: [Il robot individua delle forme di vita, puntando un rivelatore verso il pubblico] Comandante, il rivelatore positronico mi sta segnalando che le forme vitali qui davanti a noi si stanno muovendo! Sono numerosissime!
    Giovanni: Non mettete mano alle armi...
    Irina: [Con accento russo] No preoccupe, no armi, lasciate Enterprise!
    Giovanni: [Drammatico] Ecco, più deficiente di quello che pensassi! Non si può neanche sparare ai bruchi, quelle robe lì...
    Giacomo: Comandante, non si allarmi, non sono ostili! Sono solo molto curiosi!
    Giovanni: Ma... c'è dell'intelligenza?
    Giacomo: Adesso non esageriamo, comandante! [Puntando il rilevatore verso il pubblico e spostandolo continuamente.] Tracce di intelligenza! Sì... un po' di più... molto meno... no... così così... potrebbe dare di più ma non si impegna... [Lo punta verso Aldo] È scomparso il segnale!!
    Giovanni: Eh per forza, lo sta puntando verso il primo ufficiale! Non è che possiam pretendere!
  • Giovanni: [Fermando il robot ed Irina che simulano un rapporto sessuale, alzando ed abbassando rispettivamente una gamba] Urina! Eh... Irina!
    Irina: Da, da...
    Giovanni: [Gesticolando] Eh "da, da"! "Dà", imperativo presente! "Dà", non "Darà"!!
    Aldo: Futuro anteriore. [In realtà è futuro semplice]
    Giacomo: Comandante, tenterei di stabilire un contatto con queste forme aliene. Potrebbero darci una mano a risalire sull'Enterprise.
    Giovanni: Ci penso io! Mostrerò loro il nostro elevatissimo grado di scienza, tecnologia e cultura! Li stupiremo! [al pubblico] Forme di vita semintelligenti, ditemi, l'uccellino è vivo o morto? Eh?
    Irina [Con accento russo]: Eh, nel suo caso è morto, eh comandante!
  • Giacomo: Comandante, muschi e licheni chiedono di parlare con l'interlocutore più qualificato.
    Giovanni: Ci vorrebbe un volontario.
    Aldo: Comandante, vorrei essere io il volontario.
    Giovanni: Siamo spacciati.
    Aldo: Comandante, le ricordo che io sono metà vesuviano e metà terrestre.
    Giacomo: Avrei detto metà demente!
    Aldo: Ed ho insita in me la capacità di comunicare telepaticamente.
    Giovanni: Ma se deambula che è un miracolo, primo ufficiale!
    Aldo: Ora pregherei lor signori di allontanarsi, perché fra poco espanderò la mia "cappa aurea".
    Giovanni: [Invitando gli altri ad indietreggiare rapidamente] L'ho già sperimentata nella biosfera, per cui...
    Giacomo: [Indietreggiando] Molto volentieri!
  • Giovanni: [Parlando di Aldo che sembra aver perso i sensi dopo aver espanso la sua cappa aurea.] È andato in trance... o è diventato un trans, adesso bisogna verificarlo...
    Aldo: Comandante...
    Giovanni: Si?
    Aldo: Sono in contatto con loro...
    Giovanni: Bene!
    Aldo: [Alza una mano, parlando al pubblico] Veniamo in pace. [Anche il robot ed Irina tengono una mano alzata]
    Giovanni: Questo ero capace anch'io eh! Senza bisogno di...
  • Giacomo: Comandante, io suggerirei di aprire un varco spazio-temporale, e mostrare loro con delle immagini da dove proveniamo.
    Giovanni: Bravo!
    Giacomo: Mentre richiamo lo schermo olografico [lo fa apparire sullo sfondo], lei spieghi a questi alieni chi siamo, comandante!
    Giovanni: Noi siamo terrestri! Uomo [indicando sé stesso], donna [indicando Irina], robot [indicando Giacomo], terrone [indicando Aldo]!

Seconda scena (Al bancomat)[modifica]

  • Giacomo: [Spazientito da Aldo che non riesce a prelevare dal bancomat.] Scusi, scusi, ha dei problemi alle mani? Tipo gravi impedimenti motori agli arti superiori? No, perché sono venticinque minuti che digita inutilmente su quella tastiera, suppongo nel vano tentativo di prelevare denaro senza riuscirci. Ce la farà entro Natale? Glielo auguro io e tutta la fila, grazie e buon lavoro!
    Silvana: Va be', scusi eh! Stia tranquillo, ci sono prima io davanti, quindi...
    Giacomo: Quindi se lei non ha un cazzo da fare è un'altra questione, ha capito? Non è che possiamo star qua tutta la mattina ad aspettare uno che deve fare un prelevamento!
    Aldo: Per favore cortesemente, glielo dico cortesemente, eh? Può... andare un passo dietro la linea gialla? Eh? E non starci sopra? E non schiacciare la schiena alla linea gialla, eh? Perché la linea gialla soffre! Perché la linea gialla è un punto di, di, di fermo, non un punto di sovraccarico, ha capito? Non le sto chiedendo chissà che cosa! Voglio dire, è inutile che mi guarda con questi occhi da cernia! Forse perché mi vuole cernire il codice segreto? È per questo che va un passo avanti, eh? Questo... allunga questo collo a brontosauro perché mi vuole cernire il codice segreto? Eh? Eh? Cosa vive lei ancora nel giurassico signora? Guardi stiamo facendo una una cosa di di proprietà privata questa è una stanza non è un cantieeereeee! E non è quest e non mi guardi questa oassessa, uh, ah!
    Giacomo: Signora non faccia gli occhi da cernia e il collo da brontosauro con uno che ha dei problemi motori alle mani e soprattutto, ormai è acclarato, siamo di fronte a un individuo che non sa ne intendere e ne volere, capisce? Se no siamo qua fino alla prossima olimpiade.
    Silvana: Ma guardi che è diventato tutto rosso eh, prende le malattie, sa... Lei deve assorbire tutte le energie benefiche della luna, eh! Apra tutti i suoi chakra!
    Giacomo: Glieli aprò io i chakra, adesso!
    Aldo: No! Ho sbagliato! Ho sbagliato, è la seconda volta che sbaglio, ora se sbaglio anche la terza volta mi mangia la tessera del bancomat, io sono un uomo finito.
    Giacomo. Magari così si leva dalle palle e preleviamo noi.
    Aldo: Telefono a casa.
    Giacomo: Telefono a casa?
    Aldo: Ma tanto è inutile non ci sarà nessuno adesso...
    Giacomo: Ma porca di quella...
    Aldo: Graziella sei a casa? Mamma mia, mi stai salvando la vita, non sai quanto ti sono grato che tu sei a casa in questo momento, Graziella ascolta eee è Graziella, mia suocera, è a casa.
    Giacomo: [Sarcastico] Ce la saluti molto calorosamente.
    Aldo: Ti saluta... lei è?
    Giacomo: Giorgio Stramaroni.
    Aldo: Giorgio Stramaroni una persona molto in. Ascolta Graziella dovresti andare in camera di Gaetano, hai presente capitan orsetto, quello che lui ci gioca sempre che parla sempre con lui che per parlare con me parla attraverso di lui, capitan orsetto quello che ci dorme tutte le notti... ce l'hai in mano? Squartalo! Dentro ci deve essere il numero di codice del bancomat! Tira via la paglia, l'hai trovato? Eh, dimmi... cinque, quattro... sette... No!! No, Graziella no! 5-4 è il numero di codice segreto per vedere i porno su Sky! [Guarda Giacomo, imbarazzato] Guardi che lo faccio di lavoro... cioè, che mi frega a me?
    Giacomo: E che lavoro fa?
    Aldo: Falegname.... allora Graziella vai in camera di Caterina, [Di nuovo, a Giacomo] Caterina è mia figlia, la femmina. Mamma mia quanto è grande.
    Giacomo: Scusi, quanti figli ha?
    Aldo: Sette!
    Giacomo: [A Silvana, sapendo come andrà a finire] Stiamo qua fino alla prossima Olimpiade, glielo dico io...
    Aldo: Allora Graziella, sei in camera di Caterina? Ok allora, davanti all'armadio c'è la sua collezione di Barbie, ok, prendi "Barbie Baldracca"... Non quella con le calze a rete rotte, quella è "Barbie Alcolista", "Barbie Baldracca" è quella con la minigonna vertiginosa, c'ha il tatuaggio della farfalla sul gluteo, e sotto l'ombelico c'è il codice... l'hai trovato? Dimmi! 1, 2, Vai piano che non ti seguo... 2 me lo metto qua... 3 me lo metto qui... [indicando varie zone della testa]
    Giacomo: Scommetto che è 4 e 5.
    Aldo: 4 me lo metto qui e 5 me lo metto qua sotto il cervelletto. Ciao, vado se no mi dimentico i numeri, ciao!
    Giacomo: [A Silvana, dopo aver sentito il codice, considerato il tempo perso da Aldo per indovinarlo] Una famiglia di geni!! I più famosi criptologi dell'Altitalia!! Che cazzo parlo a fare con lei...
    Aldo: [Comincia a tastarsi i punti della testa dove ha "salvato" i numeri, ma li digita lentamente] Allora, il primo è... 1... e poi... 2, 2... [Si sforza, tastandosi la testa] Mii! E l'altro numero dove l'ho messo? L'ho già perso...
    Giacomo: [A gran voce, per incitarlo a muoversi] Minchia... 3!!! Provi col 4, e tentiamo il 5!
    Silvana: Ma scusi lei, eh, ma come faceva a saperlo?
    Giacomo: [Sarcastico] Piacere, mago Merlino!
    Silvana: Ma va?
    Giacomo: Vuol vedere la bacchetta magica?
  • Giovanni: Tipo, ce li hai dieci euro? Sai... per i cani...
    Giacomo: [Indicando il bancomat.] Appena riesco a prelevare!
    Giovanni: Grazie... Senti, vuoi che ti faccia un tatuaggio? [Ripete col megafono] Un tatuaggio??
    Giacomo: No, grazie, fallo a tua sorella il tatuaggio!
    Giovanni: [Sempre col megafono] E un piercing???
    Giacomo: [Minaccioso.] Se non ti levi ti faccio il clistere, capito?? [Giovanni brontola]
    Silvana: [Parlando dei cani di Giovanni.] Ma che belli che sono, eh?
    Giovanni: Eh sì, sono cani.
    Silvana: Sì, lo so!
    Giacomo: Perché non ne porta a casa due?
    Silvana: Eh no, eh, perché non ho il giardino...
    Giacomo: Che sfiga...
    Giovanni: [Col megafono] Vuoi un roipnoil? Eh?
    Silvana: Eh no, eh, perché non ho il giardino...
    Giacomo: Ma voi due vi siete conosciuti a San Patrignano? Eh?
  • Silvana: Senta lei, scusi se mi permetto, ma lo sa che non si danno calci ai cani?
    Giacomo: Chiedo scusa, la prossima volta li darò a lei.
    Silvana: Eh no, eh, perché non ho il giardino...
    Giacomo: [Al pubblico] Adesso mi compro una dose di eroina e mi ammazzo! Qui la venderanno, eh...
    Silvana: [Parlando dei cani di Giovanni] Ma che belli...
    Giovanni: [Col megafono] Ti piacciono??
    Silvana: Scusi, ma io ci sento, eh!
    Giovanni: Brava!
    Giacomo: Una cosa che funziona lì dentro...
    Silvana: Eh no, eh, perché non ho il giardino...
    Giacomo: Che cazzo sarà? Le polveri sottili... cosa sarà?
  • Giacomo: [A Giovanni che barcollando, stava rischiando di cadere e viene sorretto da Silvana appena in tempo] Senta, ma lei è a digiuno o a pieno regime così?
  • Giacomo: [Ad Aldo che non si muove a prelevare i soldi.] Senta! Lei sta scrivendo "Guerra e pace"? Eh?
  • Aldo: Oh, dovreste farmi tutti un favore! Scusate, lì dietro... Allora, dovremmo fare tutti una cosa insieme. Siccome qui c'è una gazza ladra addestrata a portare via i soldi al malcapitato... ed è capitato. Allora, per evitare che questa qui plana, agitiamo tutti le mani, così questa qui si spaventa e non plana. Avanti, facciamolo, dai! Forza, tutti insieme. Agitiamo le mani. [Silvana e Giovanni lo fanno, mentre Giacomo sta con le braccia incrociate.]
    Silvana: Senta, scusi, ma agiti le braccia, che cosa le costa?
    Giacomo: [Le agita con malavoglia] Tanto la mattina è andata a puttane!
  • Giacomo: [Aldo ha finalmente prelevato, ma i soldi gli escono come un rotolo] Ma cosa glieli danno, "a rotoloni" i soldi?
    Aldo: Questo è il servizio "Fai da te".
    Giacomo: E cioé?
    Aldo: Se li taglia a casa.
    Silvana: E conviene, scusi?
    Aldo: Conviene, perché paga meno in committenza, essendoci un impiegato in meno che fa questo lavoro.
  • Silvana: [Accorgendosi che Giacomo è passato davanti al bancomat.] Scusi eh, forse non si ricorda, ma c'ero prima io davanti a lei!
    Giacomo: Ha ragione, ma... incameri l'energia di Nettuno e Plutone, faccia un soffritto ayurvedico, liberi due o tre chakra e si tolga dalle palle! Va bene? [Preleva i soldi, mentre da sopra il bancomat spunta la gazza ladra] Quanto ci ho impiegato? Quindici secondi? Eh? Non è che possiamo stare qua tutta la mattina per prelevare del denaro!!

Terza scena (Galleria d'arte)[modifica]

  • [Giovanni e Giacomo parlano dietro le quinte, mentre Aldo compare in scena e osserva un quadro]
    Giacomo: Allora Giovanni, appena entri in questo museo, ti accoglie subito un capolavoro.
    Giovanni: Questo qua?
    Giacomo: Questo è un quadro di Braque...
    Giovanni: Braque?
    Giacomo: Siamo agli inizi del secolo scorso... ah, una particolarità: questo quadro va visto da lontano... [Aldo indietreggia]
    Giovanni: Ma dai?
    Giacomo: Sì si... no, ma non così, veramente lontano. Vai, allontanati! [Aldo si allontana]
    Giovanni: Ancora di più?
    Giacomo: Perché l'artista ha lavorato sulle linee, sulle forme e sui volumi, creando una specie d'illusione ottica... e vuole che tu stia veramente lontano! Vai, vai, arretra! [Aldo si allontana ancora di più]
    Giovanni: Va bene, arretro!
    Giacomo: Quando sei nella giusta posizione, che fai? Apri e chiudi gli occhi fino a quando l'essenza del quadro stesso non ti compare dentro la pupilla, come se fosse un flash, una sorpresa!
    Giovanni: Ah, una sorpresa! [Aldo comincia ad aprire e chiudere gli occhi, facendolo nei modi più bizzarri]
    Giacomo: E questo è un po' ciò che sta alla base del Cubismo... perché questo è un quadro cubista. Poi, l'altra particolarità è che l'artista ha lavorato pressoché con un colore solo, quindi...?
    Giovanni: È monocromatico!
    Giacomo: Bravo! Stai imparando le parole dell'arte! Quindi Cubismo e Monocromatismo. L'artista è Braque, il quale, insieme a Picasso, all'inizio del secolo scorso, ha aperto tutte le porte all'arte moderna che da lì in poi... si sarebbe succeduta... [Lui e Giovanni entrano in scena ed osservano il quadro che stava guardando Aldo]
    Giovanni: Ma và?
    Giacomo: Oh, qui ci troviamo di fronte a tutt'altro stile pittorico. C'è da dire una cosa in maniera preliminare, che questo quadro va visto...?
    Giovanni: Beh, da vicino!
    Giacomo: Perché soltanto un cretino si allontanerebbe per vedere questo quadro! [Aldo si riavvicina al quadro] E questo è un quadro che va visto nella sua giusta distanza... ecco, qual è la prima cosa che ti viene in mente, osservando questo quadro?
    Aldo: Che è monocromatico...
  • Giacomo: [Vedendo Giovanni sedersi su una sedia, che si rompe] Ma sei scemo, Giovanni?! Sei cretino?! Hai rovinato una scultura di Fistalloni! Questa è una scultura di Fistalloni!
    Giovanni: Non lo sapevo! [Rivolto ad Aldo, scandalizzatosi] Ma se non sai neanche chi è!
    Giacomo: Ma scusa, ma questo è il maestro del distrutturalismo!
    Giovanni: Eh, mia nonna ne ha a casa due uguali, pensavo che fosse...
    Giacomo: Ma Giovanni! Ma questa non è una sedia comune!
    Giovanni: No?
    Giacomo: Questo è il concetto di sedialità, che il maestro Fistalloni ha voluto rappresentare estrapolando una sedia dal contesto abituale in cui solitamente sta, in una misera cucina, ed elevandola ad universale! Fistalloni!
    Aldo: Fistalloni! Eh, ti sei seduto sul concetto di Fistalloni!
    Giovanni: A parte che Fistalloni pensavo fosse uno della Lega...
    Aldo: Ma che Lega! Fistalloni, insieme a Jocelyn, Gogard... la – la – la corrente del "distrullarismo"!
    Giovanni: Sì, la corrente alternata...
  • Giacomo: Questo è un estintore... punto.
    Giovanni: Cioè quella lì non è una sedia, e questo è un estintore?
    Giacomo: Mi stupisco che tu non colga la differenza tra oggetto e sua rappresentazione, tra realtà e opera d'arte, tra immanenza e trascendenza. Ci sono voluti secoli di dibattito metafisico e ontologico attorno al concetto di rappresentabilità che l'uomo oramai ha introiettato, e superato. Perdonami caro.
    Giovanni: Ma vaffanculo! [Tirando un calcio all'estintore vero che credeva essere la rappresentazione di un estintore, poi Aldo, allontanatosi, si riavvicina all'estintore e ci sputa sopra.]
    Giacomo: Venite... Venite qua... Mettetevi di fianco a questo quadro, che è considerato il capolavoro del museo. Osservatelo bene, dopodiché: che cosa ne dite?
    Giovanni: Eh, che qualche deficiente l'ha rovinato con un taglierino! Si vede, porca va... Ha fatto tre sbreghi... È chiaro, non c'è controllo.
    Aldo: Poi m'indigno, ci sarà un motivo perché mi indigno? Fanno entrare chiunque, si riempiono le tasche di taglierini, fanno quello che vogliono e noi non facciamo niente.
    Giacomo: Posso urlare al mondo la mia indignazione? Posso farlo? Quanta ignoranza!
    Giovanni: Bravo! Quanta ignoranza ci vuole per fare una roba del genere, dai! Un minimo di testa...
    Aldo: Ma io non capisco... se tu sei ignorante, rimani nella tua ignoranza, rimani nella tua mediocrità! Ma invece sei invidioso, geloso, e vieni qua dove ci sono persone che comunque si vogliono evolgere...
    Giovanni: Da che lato? A destra o a sinistra si vogliono evolgere?
    Giacomo: Ma ditemi dove sbaglio? Ditemi dove sbaglio! E che cosa posso fare!
    Giovanni: Ma niente Giacomo, ma tu anzi, cavolo, tu sei bravissimo, sai un sacco di cose, le spieghi... avercene!
    Aldo: Ma... Giacomino, esistono i cretini... esistono i cretini, giusto? Purtroppo sì, e sono anche molto vicini a noi.
    Giacomo: Molto più di quanto non si creda!
    Aldo: Più di quanto non si creda, bravo. Tu non ti sottovalutare mai, perché tu sei un diadema di questa società. È grazie a te che il mondo va avanti. È grazie a te che io oggi so qualcosa!
    Giovanni: Niente, però questo è un altro discorso.
    Giacomo: Ditemi almeno chi l'ha fatto.
    Giovanni: Eh, saperlo, vedi che calci nel culo gli davamo, se lo beccavamo mentre lo faceva!
    Aldo: Mica è la prima volta che prendiamo a calci nel culo...
    Giovanni: Oh, abbiamo beccato una volta uno che rigava una macchina.
    Aldo: Senti questa storia.
    Giovanni: Lui l'ha preso al volo, io da dietro pam, pam!
    Aldo: Tre isolati a calci nel culo, prova a chiedergli a quello lì se ha ancora intenzione di rigar le macchine! Non lo fa più! Perché queste cose servono! Si, ogni tanto servono! Non sempre, però ogni tanto servono.
    Giacomo: Lucio Fontana.
    Giovanni: Ah, si sa chi è! Ah, l'han beccato. Ah bè meno male, almeno uno, una volta...
    Aldo: Allora la giustizia funziona! Dieci anni, gli devono dare. Prendere uno, per prenderne cento. Cioè prenderne uno, prenderne cento. Prenderne uno, per prendere cento. Cioè, voglio dire, ci sono questi cento che camminano a stormo, adesso... voglio dire... fra cretini si ritrovano e camminano tutti così, tutti a stormo così... come, ogni tanto, come gli stormi, proprio... che si allargano, si stringono, camminando. E danno anche fastidio da vedere. Poi c'è qualcuno che è al centro dello stormo, non riesce a respirare, ha bisogno di aria, allora si fa strada fino a che arriva nella zona limitrofa dello stormo e spinge quello che è già lì. Questo qui si perde dal gruppo e viene preso. Quindi prenderne uno, per non prenderne novantanove!
    Giovanni: Non credo che fosse così, però...
    Giacomo: È nato nel 1906 [In realtà il vero anno di nascita è il 1899] .
    Giovanni: Un vecchio! Eccolo lì! Ma porca vacca! Ma lasciali lì a guardare gli scavi in strada, che son contenti! Stan lì: "E va la ruspa, che la tira su la roba! Li tubi che van lì" e lì passano il tempo e son contenti. Ma perché li devi far venire qui che non c'han più la testa.
    Aldo: Ma io non lo so, se tu sei un vecchio perché sei un tenero, hai bisogno di... No, voglio dire, se tu sei stato un cretino da bambino, sarai un cretino anche da vecchio! [Indicando Giovanni]
    Giovanni: Eh, non indicare però...
    Aldo: Se tu nasci torto, Giacomino, muori torto! [Indicando nuovamente Giovanni]
    Giovanni: Ancora?!?
    Aldo: Se tu nasci dritto... non è detto che muori dritto... puoi anche morire torto. Secondo le... Ma se nasci torto non puoi morire dritto! E non lo dico io, lo dice un greco... Lapalissian, un greco... ma, del, proprio della Grecia.
    Giacomo: È nato a Rosario, in Argentina.
    Giovanni: Un extra-comunitario! Ma porca vacca! Ma tu li accogli qua e loro se ne fregano delle regole. Non gli interessa nie... A casa loro fai una roba del genere? Ti taglian la mani e vai in giro così! E invece qua puoi far quello che vuoi, perché? Perché nessuno rispetta più le regole, è chiaro. E quindi, prendono esempio.
    Aldo: Ma non solo! Perché glielo si lascia fare! Vedi, noi siamo stati immigrati a nostra volta, ma quando siamo andati a casa di queste persone ci siamo comportati in ben altro modo, e abbiamo fatto delle offerte che non potevano rifiutare.
    Giacomo: È morto nel 1968. Dopo aver regalato al nostro paese capolavori di inestimabile bellezza esposti nei musei più importanti del mondo, dopo aver inventato lo spazialismo e i famosissimi tagli nelle tele. E voi due siete due bestie. [Ad Aldo.] Tu poi, sei nato torto e morirai testa di cazzo!
    Giovanni: È un'aggravante, eh.
    Aldo: Tu devi stare solo zitto, perché ti sei seduto anche sul concetto di Fistalloni!
    Giovanni: Ma se hai guardato un quadro normale da 3 chilometri?
    Aldo: Ha parlato quello che non sbaglia mai... mi fai una rabbia, guarda...
    Giovanni: Sì, ma... [Per allacciarsi una scarpa, schiaccia accidentalmente uno sgabello]
    Aldo: [Sottovoce] Lo vedi che sei un cretino? Questa è la dimostrazione che sei un cretino! [Giovanni toglie il piede, e lo sgabello rimbalza all'improvviso. Aldo fa in tempo a prenderlo al volo]
    Giovanni: [Sottovoce] È saltato! Hai visto? Saltato per aria... cos'era?
    Aldo: Non cercare scuse!
  • [Davanti a una cornice vuota, in cui Giovanni infila la mano]
    Giacomo: Cosa tocchi? Cosa tocchi?!
    Giovanni: Non c'è niente!
    Giacomo: Ma come non c'è niente?!? [con enfasi] È un'opera d'arte...
    Giovanni: L'han ciulata...?
    Giacomo: Non l'hanno ciulata! Sei di fronte a un capolavoro... di Jean Fofon!
    Giovanni: Ah, il francese!
    Giacomo: Belga, bestia! Questo è il maestro del coinvolgismo: l'artista ha messo a disposizione il suo spazio vuoto perché vuole che sia tu, fruitore, a riempirlo.
    Giovanni: Cioè lui non ha fatto un cazzo, ha detto "tanto la gente poi ci vede quello che vuole e io me ne lavo le mani..."?
    Giacomo: Possibile che non capisci che sei di fronte ad un esempio di democrazia creativa? È come se l'artista "colui che sa", dicesse a te "colui che non sa": Giovanni, dimmi cosa vedi?
    Giovanni: Aldo! [Lo indica dall'altra parte della cornice, che lo saluta]
    Giacomo: No... l'arte non è solo "pura immediatezza"! L'arte... bisogna che ci sia una riflessione intellettuale.
  • [Davanti alla cornice vuota]
    Aldo: Ma questo va visto da vicino o da lontano?
  • [Aldo si è incastrato in una statua e prova ad attirare l'attenzione di Giovanni e Giacomo]
    Giacomo: Ehi! Ehi! Ehi, vieni via di qua! Vieni via di qua! Questa è una scultura? Questa è una scultura di Tanguely, vieni via di qua, hai capito?! [Gli schiaffeggia il libretto della guida in testa]
    Aldo: Ahia...
    Giacomo: Ma cosa fai qua dentro?!
    Aldo: [piangendo] Eh sono incastrato non riesco ad uscire!
    Giacomo: Ma come cazzo fai a incastrarti in una scultura?!
    Aldo: Ma che ne so! Ero qui tranquillo, mi hanno spinto!
    Giacomo: Ma chi ti ha spinto?
    Aldo: Eh, non so, ho sentito quattro... [Giacomo gli schiaffeggia il libretto della guida in testa] Ahia!
    Giacomo: La tua idiozia ti ha spinto!
  • Giacomo: [Su tutte le furie, riguardo ad Aldo, incastrato in una scultura] Guarda, ti ammazzerei di botte, ti ammazzerei!
    Aldo: [Fa per andarsene con la scultura, girando una ruota montata su di essa come volante] Vabbè, parcheggio e ci mettiamo d'accordo...
    Giacomo: Guarda che l'arte merita [Gli schiaffeggia ripetutamente il libretto della guida in testa, ad ogni sillaba] ri-spet-to! Hai capito?
    Aldo: Ma perché te la prendi con me, sono scivolato su una buccia di banana!
    Giovanni: Ma prima avevi detto che ti avevano spinto!
    Giacomo: Signore, perché non lo incenerisci, perché?!
    Giovanni: Io ho capito cos'è successo: cioé, lui, avendo la testa molle, quando si mette in questa posizione, le endorfine gli gonfiano la testa e non può più uscire...
    Giacomo: Non ha endorfine, ha letame nella testa quello lì!
    Giovanni: Il letame fermenta e non può... eh vabbé non lo so, cosa facciamo?
    Giacomo: Cosa facciamo? Dai prova a tirarlo.
    Giovanni: E lo tiro...
    Aldo: Piano, eh.
    Giacomo: Cretino che non sei altro, guarda! [Giacomo tiene la statua, mentre Giovanni cerca di tirare fuori Aldo]
    Giovanni: E vieni, dai!
    Giacomo: Ma Giovanni! Ma dai, ma che modi rozzi e trinariciuti! Dai!
  • Giovanni: Ma sei sce... Ma dove guardavi, hai fatto la puntura a me!
    Giacomo: Ma tu scusa, ti metti lì davanti, scusa!
    Giovanni: Ma non distingui il culo?
    Giacomo: Ma Giovanni, il culo è culo.
    Giovanni: E no, c'è culo e culo: pensa a Dolce e Gabbana!
  • Siete convinti di quello che avete fatto? Non vi morde la coscienza un pochettino, dico "Forse non abbiamo fatto il nostro dovere fino in fondo"? La testa deve uscire, non l'anello!!! Mi hai preso l'anello, ma sei cretino?? Ma mica mi dava fastidio l'anello a me! (Aldo) [A Giovanni, che con la schiuma da barba ha estratto l'anello invece della sua testa dalla statua]

Quarta scena (La truffa a Zia Caterina)[modifica]

  • Aldo: Pronto?
    Giacomo [Vestito da prete]: È la Parrocchia di Santi Martiri?
    Aldo: Vaffaculo, va! E che è? [Riattacca il telefono]
    Giacomo: [Sarcastico] E con il tuo spirito!
  • Aldo: Pronto?
    Giacomo: Sono Padre Alfredo!
    Aldo: [Scocciato] Potete lasciare questa linea libera che sto aspettando una chiamata per una truffa urgente, grazie??
  • Zia Caterina: [Credendo di parlare col parroco Luigi, che Giacomo afferma sia diventato vescovo] Sua Eminenza!
    Aldo: Buongiorno signora, può attendere un attimo? Perché mi stanno facendo cardinale or ora.
    Zia Caterina: Oh perbacco!
    Aldo: [Fingendo di parlare col papa] Ratzinger, può continuare! [Inizia a parlare una lingua sconosciuta, fingendo di fare la messa]
    Zia Caterina: [Confusa] Ma... non la fanno più in latino la messa?
    Giacomo: No, adesso la fanno in...
    Aldo: [Suggerisce a Giacomo] Serbo-croato!
    Giacomo: Esperanto serbo-croato.
    Aldo: [Fingendo di parlare col papa] Grazie, Ratzinger! Ci vediamo per un "teino" dopo?
    Zia Caterina: [Incredula] Un "teino" con Ratzinger?
    Aldo: Eccomi signora, sono da lei! Ha visto com'è stata veloce la funzione signora?
    Zia Caterina: Certo! Mi dica!
    Aldo: Sono diventato cardinale or ora.
    Zia Caterina: Perbacco.
    Aldo: Senta signora, purtroppo devo darle una brutta notizia... In casa sua, mi dispiace dirglielo si annida... nientepopodimeno che il Demonio!
    Zia Caterina: Cosa si annida?
    Aldo: Il Demonio si annida quasi sempre nel sifone...
    Zia Caterina: Nel sifone, il Demonio?!
    Aldo: Nel sifone sotto il lavandino. Oppure nel water nel caso lei non abbia tirato l'acqua, ma lei ha tirato l'acqua...?
    Zia Caterina: Io tiro sempre l'acqua! Certo!
    Aldo: Eh, allora è sicuramente nel sifone signora.
    Zia Caterina: Nel sifone? E cosa devo fare?
    Aldo: Signora, parliamoci in maniera papale papale. Dovrebbe far entrare il mio adepto, che è un esorcista della curia di Milano e le stanerà dalla posizione sifonile il Demonio.
    Zia Caterina: [Capisce che è tutta una truffa] Ah si? Senta, ma il suo adepto mi ha appena depto che era qui per la benedizione natalizia.
    Aldo: A Pasqua?
    Zia Caterina: Eh!
    Aldo: Le ha detto una cacata... [Inizia a preoccuparsi]
    Zia Caterina: Senta, vuole che le passi l'esorcista o l'idraulico? Eh?
    Aldo: Mi passi tutt'e due, per favore?
    Zia Caterina: Certo!
  • Giacomo: [Travestito da poliziotto, entra in casa di Zia Caterina, a lato della porta] Signora! Abbiamo motivo di credere che una banda di malviventi si stia approfittando di taluni pensionati! Lei oggi è stata al solito ufficio postale a ritirare la pensione?
    Zia Caterina: Si si... sono venuti anche due delinquenti anche qua, si...
    Giacomo: Malviventi disgraziati...
    Zia Caterina: Certo!
    Giacomo: È molto probabile che lei abbia ritirato un assegno falso, signora, dobbiamo procedere alla verifica.
    Zia Caterina: Oh perbacco, ce l'ho qua! [Tira fuori un assegno dal taschino del grembiule]
    Giacomo: Quanto ha incassato oggi di pensione, signora?
    Zia Caterina: [Mentendo] 242 euro...
    Giacomo: Sicura?
    Zia Caterina: 6 e 80...
    Giacomo: Signora, ci risulta che oggi pagavano anche la tredicesima.
    Zia Caterina: 9 e 20...
    Giacomo: [Severo] Signora, le ricordo che bisogna collaborare con le Forze dell'Ordine, eh?
    Zia Caterina: Ha ragione, mille 3 e 40.
    Giacomo: Ecco! Allora, verifichiamo l'assegno... l'assegno e stato emesso da... [Sbircia l'assegno] UniCredit?
    Zia Caterina: Si. UniCredit...
    Giacomo: Porca miseria... speriamo che l'assegno, non abbia il numero incriminato!
    Zia Caterina: Eh speriamo! Che numero è?
    Giacomo: Il numero è... [Sbircia nuovamente l'assegno] il 14-21-18?
    Zia Caterina: 14-21-18!
    Giacomo: Figli di puttana!
    Zia Caterina: Oh porca tro- eh volevo dire "acciderbolina"!!
    Giacomo: No, lo dica pure signora! Esterni la sua rabbia, ma io le assicuro che quei malviventi verranno assicurati alla giustizia e li faremo un mazzo così!!
    Zia Caterina: Bravo! Giusto!
    Giacomo: Signora [Le strappa via l'assegno], questo assegno falso che indegnamente sta nelle sue mani, lo ririterò io e questi malviventi verranno assicurati alla giustizia. Nel giro di tre giorni lei potrà passare in questura a ritirare... l'assegno, quello vero...
    Zia Caterina: [Non fidandosi, riprende l'assegno] Eh magari passo io fra tre giorni, eh? E poi ci mettiamo d'accordo.
    Giacomo: Signora, [Le strappa via l'assegno] non consentiremo MAI che un povero vecchio viva tre giorni, senza i soldi per sostentarsi...
    Zia Caterina: [Si riprende l'assegno] A parte che sono una donna, primo! E secondo, via qualcosina e non si preoccupi. Ce la faccio benissimo a sostentarmi! Vede? [Rimette in tasca l'assegno]
    Giacomo: Io capisco la sua... incertezza, signora, ma io sa cosa faccio? Perché lei mi è simpatica.
    Zia Caterina: Ah si?
    Giacomo: Tutti i deboli e i maltrattati mi sono simpatici...
    Zia Caterina: [Provocante, fa per alzarsi il grembiule] Vuole approfittare?
    Giacomo: No signora! Non questo!
    Zia Caterina: No, visto che...
    Giacomo: Mi basta... no! Signora... non equivochi... mi basta rimanerle amico!
    Zia Caterina: Ah ah! Anche ai tempi me lo dicevano...
    Giacomo: [Sarcastico] Eehh... comprendo! [Tira fuori il cellulare] Sa cosa farò, signora?
    Zia Caterina: Cosa farà?
    Giacomo: Io chiamerò direttamete il capitano responsabile del rimborso assegni.
    Zia Caterina: Bravo! Bravo! [Giacomo emette dei "tiki tiki tiki" mentre digita il numero. Zia Caterina s'insospettisce] È un GPRS?
    Giacomo: Si! [Fa il suono dello squillo del telefono]
    Zia Caterina: A comando vocale?
    Giacomo: Brava, signora! Lei è informatizzata!
    Zia Caterina: [Sarcastica] Ce ne sono in giro un casino!
  • Zia Caterina: [Parla al telefono con Aldo] Pronto?
    Aldo: Pronto signora, sono il Generale di Corpo d'Armata di Brigata con... ambasciator non porta bene, Principato... di Monaco e Premio Nobel per la Pace. Signora, lei è ancora in linea?
  • Zia Caterina: Ma guardi, mio marito lavorava col parruccone e i pattini in strada... si, ed è stato investito dal 14, il tram.
    Aldo: Ah mi dispiace molto, signora... ma dove è stato investito?
    Zia Caterina: Eh, dieci anni fa a Milano in Viale Bligny.
    Aldo: Signora, ma Viale Bligny, angolo Via Ripamonti?
    Zia Caterina: Si, esatto!
    Aldo: [Confuso] Signora, suo marito si chiamava per caso Galbusera?
    Zia Caterina: Si, era Galbusera!
    Aldo: Signora, lei è la moglie del Mago G.?
    Zia Caterina: Ero la moglie del Mago G., certo!
    Aldo: [Sconvolto] Io sono il nipote del Mago G.!
    Zia Caterina: Come, sei Aldo??
    Aldo: Zia Caterina, sei tu?
    Zia Caterina: Ti han fatto "Generale di Corpo d'Armata"?

Quinta scena (In strada col motorino)[modifica]

  • Giovanni: [Mentre Aldo cerca di rubargli il motorino] Ué, nino, cosa stai facendo? Ué! Vieni giù dalla moto! Allora! Ma porca vacca, stavi cercando di rubar la moto, eh?
    Aldo: Sono un collezionista.
    Giovanni: Eh, so io che cosa collezioni tu, va là!
  • Giacomo: Allora, Mozambico?
    Aldo: Sono un collezionista.
    Giacomo: Cosa collezioni, avvisi di garanzia?
  • Giacomo: Scusi, cosa vorrebbe dire che ci sono cittadini serie A, e cittadini serie B secondo lei?
    Giovanni: Mah, se lo guardiamo bene in faccia, lì siamo C2 zona retrocessione!
    Giacomo: Ahhh, un razzista!
  • Aldo: Meno male che forse sono italiano! Sono di Gela.
    Giovanni: Di Gela...[ride]: Ah di Gela! Ma dai, Gela, profondo sud, l'han chiamata Gela! Ma chiamala in Scandinavia Gela! Profondo sud chiamala Caloria, per dire... per dire la gente che c'è in quel posto lì... Lei mi insegna.. città di baluba, sicuro!
    Giacomo: Mia mamma è di Gela!
    Giovanni: Io faccio sempre due settimane di vacanze a Gela.
    Giacomo: Caro il mio bel furbino a Gela non si fanno vacanze! A Gela si lavora e ci si rompe i coglioni ha capito?
    Giovanni: Infatti un po' tutte e due mi ricordo.
    Giacomo: È sua questa moto?
    Giovanni: Ehm... sì, è mia!
    Giacomo: Questa moto in divieto di sosta è sua? Sono 140 euro di contravvenzione! Perché certo il suo scarsissimo senso civico le suggerirà che i marciapiedi sono fatti per farci cagare i cani e dimenticare le moto in divieto di sosta. Complimenti! 140 euro di contravvenzione!
    Giovanni: No... ero impossibilitato... Ma guarda te!
  • Ma che infame! Ma va che... Cioè, si sta ribaltando la situazione!! (Giovanni)
  • Senti, Costa D'Avorio, mi hai rotto i coglioni adesso! Vuoi fare il vigile fai il concorso, non è che mi ciuli il lavoro! E che cazzo! Dai! Su! Camminare Dai! (Giacomo) [ad Aldo che gli sta indicando le gomme usurate del motorino di Giovanni]
  • Giovanni: Soffro di formicolio estremo.
  • Giacomo: Cosa.
  • Giovanni: Cioè faccio il riposino pomeridiano e mi si addormentano le gambe per un paio d'ore. Presente quando dormi col braccio sotto il cuscino e il braccio perde di sensibilità? Tu ti svegli, c'hai lì il braccio e fai: [urla] Oddio, chi è questo qua? Chi è un pervertito? Oddio! Odi... Giovanni: "piano piano e poi prende sensibilità e capisci che è il tuo? Ecco, questo mi succede alle gambe. Potrei camminare eh, solo che... faccio... un po' fatica. [Si alza e trottola per arrivare alla moto per poi ritornare sulla sedia a rotelle] Se rimango fermo è meglio insomma! Non è che si addormentano a caso eh! È che mi dorme il gatto proprio qui in questa posizione, mi schiaccia le arterie femorali, eh così... Non è un gatto normale eh pesa 74 chili eh! Da quando l'abbiam castrato s'è scionfato fuori in una maniera esagerata! (Giovanni) [Descrivendo la sua disabilità]
  • Giacomo: [Giovanni ha dato una lieve botta sulla spalla ad Aldo, che si accascia a terra dolorante] Storti! Storti!
    Giovanni: Ma gli ho dato un colpettino.
    Giacomo: La violenza mai, eh! Mai, perché qui si passa dal "civile" al "penale" in un attimo!
    Giovanni: Ma non gli ho fatto niente!
    Giacomo: Neanche la Cirielli la tira fuori a lei!
    Giovanni: Ma non gli ho fatto niente...
    Giacomo: [Cercando di recuperare Aldo che si lamenta dal dolore] Ehi, Ruanda! [Giovanni, semplicemente sollevando una gamba, cerca di pestarlo] Ehi, allora! Ehi, Madagascar! Allora!
    Aldo [piangendo]: Non ci vedo più!
    Giovanni: "E non ci vedo più"? Gli ho dato un colpo qua, cosa c'ha il nervo ottico sulla spalla?
    Giacomo: Lo sa che ci sono delle ripercussioni gravissime?? E allora, Eritrea! Dai!
    Aldo: Ho preso anche il colpo di frusta!
    Giacomo: Il colpo di frusta ha preso anche!
    Giovanni: Sì, ti porto al circo allora col colpo di frusta!
    Aldo: Non vedo più niente!
    Giacomo: Dai, Congo!
    Aldo: Vedo solo puntini!!
    Giovanni:[ride] Si, vedo solo puntini... ecco bravo uniscili i puntini, e viene fuori quello che sei: S-t-r-o-n-z-o [Indietreggia perché Giacomo si avvicina minaccioso]
    Giacomo: Storti... Lei si sta mettendo in una brutta situazione ha capito? Abbiamo fatto la revisione di questo motociclo?
    Giovanni: Certo!
    Giacomo: Eh, "certo"! Non ne sarei così sicuro, non vedo il bollino blu!
    Giovanni: Ma non è mica una banana!
    Giacomo: [Spazientito e sarcastico] Complimenti! Sa che lei fa molto ridere? Lei è un tipo "ilare"!! E la sua ironia sa dove se la deve ficcare, no? Nel frattempo mi dia le chiavi, perché ci sono gli estremi per il sequestro della moto, dai! Fare andare le manine dai!
  • Giacomo: [Guarda inorridito le chiavi della moto di Giovanni] Non mi dica che queste...
    Giovanni: Sì, son le palle del gatto... le ho fatte mummificare perché c'ero affezionato... Deve vedere il gatto, se le lecca ancora! Fa... [Imita il gatto] poi si accorge che non ci sono e fa una faccia tutta... sto pensando di riattaccargliele per dargli fiducia! [Nel frattempo ha preso le chiavi del motorino di Giovanni]
    Giacomo: Sto pensando invece che lei avrà bisogno di un ottimo avvocato, per tirarla fuori dai guai dove si è cacciato.
    Giovanni: Ma non ho fatto niente!
    Giacomo: No, perché lei non rispetta, le regole, e in più pretende... [Aldo mette in moto e scappa]
    Giovanni: Ecco, ha visto! [Si alza dalla sedia a rotelle e prova inutilmente ad inseguirlo]
    Giacomo: Ehi!! Ehi!! Ruanda, il casco!! Il casco!! Non si porta in giro così ti devo dar la multa ehi!! Ma!
    Giovanni: [Ritorna alla sedia a rotelle] Ma che multa! Mi ha fregato la moto!! [Mette in moto la sedie a rotelle come fosse un motoscafo] Andiamo, andiamo!! Di là. [Parte l'inseguimento]

Sesta scena (bungee jumping)[modifica]

  • Aldo: Ah, senti che aria pulita! Respira a pieni polmoni.
    Giovanni: Che vista che c'è, eh! Siamo in alto.
    Aldo: Altissimo, altroché.
    Giovanni: Senti, ma... quello là è il Duomo di Milano?
    Aldo: Pensa che l'aria è così pulita che quello è il Duomo di Pavia.
    Giovanni: Ma dai! Quindi quella là dietro non è la montagnetta di San Siro?
    Aldo: No, è l'Etna!
    Giovanni: L'Etna! Che tersitudine che c'è oggi!
  • Giovanni: Trenta piani quanto sono in misura?
    Aldo: Eh... trenta piani sono cento foot.
    Giovanni: Cento foot? E cento foot quanto sono più o meno?
    Aldo: Cento foot sono più o meno venti yard.
    Giovanni: Venti yard. E in metri non si può misurare?
    Aldo: Se facevamo la staffetta 4x4, misuravamo in metri, siccome stiamo facendo jumping si misura in foot, massimo in yard!
  • Giacomo: [Col fiatone] Ho fatto trenta piani a piedi...
    Giovanni: È dura, eh?
    Giacomo: È dura... porca troia se è dura! Ma perché non mettete l'ascensore?
    Giovanni: Eh, non sono l'amministratore di condominio!
    Giacomo: Ah, non sei tu l'amministratore...? Federico! [È l'unico nome con cui riconosce Giovanni]
    Giovanni: Giovanni! Devi stare a casa!
    Giacomo: Ho capito, ma a casa mi annoiavo...
    Giovanni: Ma c'era tutto quello che ti serviva!
    Giacomo: C'era tutto, ho finito il vino e son venuto via...
    Giovanni: Ma se ti ho lasciato tre bottiglioni!
    Giacomo: Tre bottiglioni in una giornata van via, eh! Eh, la noia è dura da combattere... Federico!
    Giovanni: Giovanni! [Ad Aldo, che si è scandalizzato della presenza di Peppino] Figa... schiuma come un lupo! Questo qua è il nonno che mi han dato in affido.
    Aldo: Nonno in affido?
    Giovanni: Eh sì, ho firmato a un banchetto, pensavo per le primarie, invece era per avere il nonno in affido.
    Aldo: Ma dà fastidio? Ci si può fidare o...?
    Giovanni: No... no... è bravo... mangia, beve come un lupo, scoreggia come una locomotiva... e... e poi cosa c'ha, c'ha una punta d'Alzheimer e un'altra malattia che non mi ricordo, boh... [Vede Peppino che si sporge dal palazzo] Nonno, attenzione, è pericoloso! Non c'é il parapetto! Son trenta piani!
    Giacomo: È bello profondo, eh! Porca troia, saran cento foot!
  • Aldo: Peppino! Come la va la famiglia? [Peppino comincia a piangere]
    Giovanni: Ma se è in affido non ce l'ha la famiglia, no?! Ma sei deficiente?!
  • Aldo: Peppino! Chissà quante ne hai da raccontare ai tuoi nipoti... [Peppino piange]
    Giovanni: Ma allora sei deficiente! Se non ha la famiglia, non ha i nipoti! Cambia argomento! Un altro argomento, dai!
    Aldo: [Abbraccia Peppino] Peppino! Non fare così ti prego! Scusami! Se vuoi... che squadra tieni?? [Peppino piange disperatamente]
    Giovanni: Ma tiene all'Inter!
    Aldo: E che ne so io!!!
  • Giacomo: Eran quattro Fenici di merda che se li incontro... BAM!
    Aldo: [Ironico] Fenicità! No... dico... "Fenicità" cioè... è Napo-Napo-Napo-Napoletano...
    Giacomo: Ma le spieghi anche le cagate che dici?!
  • Aldo: Ascoltami... quella è la capanna dello zio Tom. e qui, tra il Tigri e l'Eufrate devi stare attento che non entri nessuno. Se per caso entra qualcuno, chiedi la parola d'ordine...
    Giacomo: Password.
    Aldo: No, la decidiamo insieme, non è che devi decidere da solo. Per esempio "La parola d'ordine..."
    Giacomo: Password!
    Aldo: La parola d'ordine è...
    Giacomo: Password!
    Aldo: Ahh, "vaffanculo"! La decido io, e basta, e che è, la deve decidere lui?!
  • Aldo: [Preoccupato perché gli sembra che Peppino gli abbia infilato il tappino del bastone nel sedere toccandolo] Peppino... c'era il tappino prima nel bastone?
    Giacomo: Certamente!
    Aldo: Ho paura a chiederlo... e che fine ha fatto?
    Giacomo: Inside your body!
    Aldo: [Guarda Giovanni] Non so l'inglese, ma credo di aver capito... Se mi muovo con cautela non lo sento, ma se mi muovo shakerando lo sento...
  • Giacomo: [Alla caduta di Aldo dal tetto del palazzo] Uno di meno!
  • Aldo: [Giovanni si prepara a saltare giù, e Aldo fa il conto alla rovescia] Allora.. UNO... sgombra la mente... DUE... sgombra la mente... TRE... [Si ferma all'improvviso] EH OH! FERMATI!!!
    Giovanni: Cosa c'è?!
    Aldo: Santo Iddio! [Lega la corda a cui era fissato Giovanni]
    Giovanni: [Guarda Giacomo, scandalizzato] Ma non aveva messo la corda!?
    Giacomo: È un Ugonotto! Non fidarti!
    Giovanni: Ma che Ugonotto! [Ad Aldo] Ma non avevi messo la corda!?
    Aldo: E vabbé... non è successo niente! Perché mi guardi con quegli occhi?
    Giovanni: Eh... no, un miracolo è successo!
    Aldo: Appunto, avevamo bisogno di un miracolo, l'abbiamo avuto!
    Giovanni: Eh se ne abbiam bisogno due son spacciato!
    Aldo: Uno ce ne serviva!!
    Giovanni: Speriamo... ma poi l'hai mai fatto?
    Aldo: L'ho visto fare migliaia di volte!
    Giovanni: [A Giacomo, terrorizzato] L'ha visto fare, non l'ha mai fatto!
  • Aldo: [Peppino non torna su e Aldo tira la corda a sé] È molle!
    Giovanni: È molle?
    Aldo: È leggero...
    Giovanni: Adesso quando arriva il messo cosa gli do io, il bambolotto!?
    Aldo: [Urla dopo aver tirato su la corda e aver visto legata ad essa solo una gamba di Peppino] AHH!! AHH!! AHH!! Ma che cosa abbiamo combinato??
    Giovanni: [Guarda la gamba di Peppino e si ricorda] Ecco qual era l'altra malattia che non mi ricordavo! Osteoporosi!

Settima scena (Passaggio di mano)[modifica]

  • Giacomo [Sergente Galbiati]: Ehi, giovane! Giovane... per modo di dire! Giovane della terza età! Ignazio La Trota!
    Giovanni [Ignazio La Trota]: Sergente Galbiati...
    Giacomo: Non mi piacciono i drogatelli nel mio quartiere!
    Giovanni: Non sono un drogatello.
    Giacomo: Con quella faccia?
    Giovanni: È la mia faccia!
    Giacomo: Hai quella faccia senza drogarti? Preoccupati! Cosa stai combinando, fancazzista?
    Giovanni: Facevo due tiri a pallacanestro... [Ha usato un cestino attaccato ad un cartello di divieto di transito a cui è rimasta appiccicata una pallina]
    Giacomo: [Se ne va ridacchiando] Eh pallacanestro... cosa saresti, un playmaker nano?
    Giovanni: Ha parlato il figlio di Michael Jordan...
  • È la prima regola. (Aldo)
  • Cocaina! Cocaina pura!! (Aldo)
  • Giovanni: Allora ripeti, sei venuto da me per...?
    Aldo: Perché sei il migliore!
    Giovanni [Pavoneggiandosi]: Sai come mi chiamano?
    Aldo: Lo so! Ignazio, lo sanno tutti!
    Giovanni: Macché Ignazio! Il "surname"!
    Aldo [Crede che "surname" sia il soprannome di Giovanni]: Non lo sapevo, ma fa paura solo a sentirlo!
    Giovanni: Che cosa? Cos'è che fa paura?
    Aldo: E i bambini non ci dormono!
    Giovanni: Cosa?
    Aldo: [Con tono cavernoso] "Guarda che se non dormi chiamo "Ignazio, il Surname"!"
    Giovanni: "Surname" è "soprannome"! Mi chiamano Ignazio... [Indicando una mano e il polso]
    Aldo: Pellagra.
    Giovanni: Macché Pellagra! Ignazio... [Indicando una gamba]
    Aldo: Piede di porco.
    Giovanni: Ma no!! Ignazio... [Indicando la faccia]
    Aldo: Faccia di topo!
    Giovanni: No!! Mani di velluto!!
    Aldo: E dì "Mani di velluto"!!
  • Aldo: Ma come mai con tutti questi tessuti pregiati, c'hai la faccia da Canavazzo?
    Giovanni: [Mostrando i palmi delle mani] Vuoi toccare la pelle di daino? Eh?
    Aldo: Più tardi, forse...
  • Giacomo: [Dopo che Aldo ha fatto due volte la ruota per nascondere la cocaina] Non è che a voi due vi ha colpito l'aviaria e non ve ne siete accorti?? [Ad Aldo] Hai avuto di recente rapporti con cigni, cani e gatti?
    Aldo: Anatroccoli valgono?
    Giovanni: ...chiurli?
    Giacomo: Hai detto qualcosa?
    Giovanni: No.
    Aldo: Io non ho sentito niente...
    Giacomo: Andiamo a dormire o comincio... a farti la pulizia del tartaro?
  • Vai a casa a rimboccare le coperte al chiurlo, tu! Vai! (Giacomo)

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