Antonio Pappano
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Antonio Pappano (1959 – vivente), pianista e direttore d'orchestra britannico.
Citazioni di Antonio Pappano
[modifica]- In casa c'era un pianoforte; alle elementari, c’era una lezione settimanale di musica, ci insegnavano le note e a mettere le mani sulla tastiera. A sei anni e mezzo ho cominciato a studiare pianoforte, non con grande trasporto; devo confessarlo, al pianoforte preferivo il pallone. Sono però sempre vissuto in un ambiente musicale, attorniato da dischi e in compagnia dei cantanti che andavano e venivano da mio padre. Non ero un genio quando ero ragazzo, e neppure un bambino prodigio; ma poco a poco cominciai a diventare sempre più bravo al pianoforte; studiavo con due maestri, una signora che si chiamava Elaine Korman ed era la moglie di Robert Keyes, un celebre maestro sostituto al Covent Garden, dal quale, invece, prendeva lezioni mio padre; Keyes era bravissimo, avrebbe potuto fare anche il concertista, ogni tanto anch'io studiavo con lui. Le sue mani ancora oggi sono famose al Covent Garden. Strana la vita: studio da ragazzo con un pianista del Covent Garden e dopo molti anni io divento il "boss" del grande teatro. E allora la mia vita si è affacciata all'ambiente dell'opera. Col pianoforte mi sono perfezionato più tardi, quando siamo andati negli Stati Uniti.[1]
- Ogni direttore d'orchestra – anche chi, come me, è nato in Gran Bretagna e cresciuto negli Stati Uniti – deve prima o poi confrontarsi con il fantasma di Arturo Toscanini.[2]
Citato in C'è Pappano al piano, Corriere della Sera, 9 gennaio 2008
- Come mi ripeteva Barenboim è necessario che un direttore non perda contatto con il suo strumento. Ha ragione: passando tutto il giorno a dire agli altri come suonare, poi vien voglia di far musica "in proprio". Daniel mi ha anche mostrato come fare: concentrandosi totalmente, dimenticando il resto. Lui è un mostro di concentrazione. Infatti pur essendo ancor più impegnato di me riesce a essere anche un grandissimo pianista.
- [Il Pianoforte] È lo strumento con cui sono entrato in contatto con la musica. Io non ho seguito l'iter canonico, non ho studiato in Conservatorio e fatto corsi di perfezionamento; ho imparato stando con mio padre, che faceva il cameriere e il cuoco, ma aveva la passione per il canto, ed era stato allievo di Campogalliani, il maestro di Pavarotti.
- Passando tutto il giorno a dire agli altri come suonare, poi vien voglia di fare un po' da sé, di far musica con se stessi. Suonare diventa una necessità fisica e spirituale.
Note
[modifica]- ↑ Da Il maestro Tony Pappano riabbraccia il piccolo borgo paterno ed è subito magia in Tony Pappano. Direttore d’orchestra, a cura di Pietro Acquafredda, 2007.
- ↑ Dalla prefazione a Toscanini. la vita e il mito di un Maestro immortale, Rizzoli, Milano, 2017; riportata in Salini-impregilo-library.com.
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