Antonio Tentori
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Antonio Tentori, noto anche con lo pseudonimo di Anthony Trenton (1960 – vivente), scrittore e sceneggiatore italiano.
Intervista di Gianfranco Staltari, Horrormagazine.it, 20 giugno 2012
- [Su Rutger Hauer] Non è solo un grande attore, ma una persona carismatica e unica. È stato un onore parlare con lui e discutere alcune sfaccettature del personaggio di Van Helsing, che ha compreso e interpretato perfettamente.
- Ritengo che quella dei vampiri sia una moda fino a un certo punto, perché in realtà il cinema dei vampiri c’è sempre stato. È il mostro più popolare e più sfruttato dal cinema. Non mi piacciono i vampiri alla Twilight, anche se ho visto tutti i film della serie.
- Penso che quello che scrivi ti rimane comunque dentro e quando ti trovi a scrivere un horror anche senza volerlo non puoi fare a meno di inserire certe idee e certe influenze che ti appartengono.
- Amo molto Lovecraft e a volte sono riuscito a inserire nei miei lavori qualcosa del suo mondo terribile.
- Paperino è tuttora una mia ossessione! Nel senso che fin da bambino è stato il mio personaggio preferito. Crescendo sono stato molto colpito da due film di Fulci, Non si sevizia un paperino e Lo squartatore di New York, dove Paperino era presente in maniera inquietante.
Da L'arte del macabro
Intervista di Claudio Bartolini, Lost Highway numero 4 (Anno II numero 03), 15 ottobre 2014
- L’idea di Dracula nasce a livello produttivo dalla volontà di fondere tre elementi, le tre “D” di Dracula, di Dario Argento e del 3D. Da parte sua Dario si è dichiaratamente ispirato a un Dracula classico, in costume, che richiama i film della Hammer (ma per certi versi anche il Nosferatu di Herzog) e prende spunto dal romanzo di Bram Stoker. Il Dracula di Argento restituisce il Conte al suo mito, con la sua crudeltà, la sua sanguinarietà e il suo animo tormentato. In totale antitesi ai vampiri sdolcinati della serie Twilight.
- L’influenza del cinema di Dario Argento nel thriller e nell’horror italiano (ma anche nell’ambito dei due generi a livello internazionale) è stata ed è tuttora fondamentale. Molti autori italiani e stranieri si sono direttamente ispirati al suo cinema, anche se diversi di loro possedevano un proprio stile e un proprio linguaggio personale.
- Sono un cultore del cinema di Argento e per me ogni suo nuovo film rappresenta un evento.
- Penso che Argento abbia sempre seguito la stessa strada, a partire da L’uccello dalle piume di cristallo. Un proprio percorso d’autore che la critica più illuminata, come quella francese o americana, ha saputo individuare e capire, come dimostrano i ripetuti omaggi che sono stati tributati al suo cinema. Qualunque sia il prossimo progetto, Argento rimarrà fedele al suo stile, alla sua poetica, al suo linguaggio espressivo. Al suo cinema.
Intervista di Paola Paoletti su Dracula 3D, Sulromanzo.it, 13 gennaio 2015
- Dracula era un libro assolutamente imperdibile, dovevo leggerlo. Mi colpì, era un romanzo strano. Tutto sotto forma di diario, i personaggi principali Mina, Van Helsing, agiscono e interagiscono attraverso diari e lettere ad eccezione di Dracula, che è una presenza che rimane sempre dietro le quinte, come una sorta di emblema del male. Dracula è il nemico immortale che deve essere abbattuto e distrutto, come poi accadrà alla fine del romanzo. È stata una lettura coinvolgente che mi ha accompagnato nel tempo.
- Su Dracula sono stati fatti tantissimi film. Abbiamo letto e riletto il romanzo, abbiamo eliminato tutta la parte di Londra. Ci siamo presi altre libertà. Inoltre abbiamo inserito una parte del racconto L'ospite di Dracula. Dario voleva un vampiro molto feroce, sanguinario, però c'era anche l'aspetto romantico da far emergere: questa sorta di reincarnazione di Mina, della sua donna amata nei tempi passati. Quindi Dracula doveva essere un personaggio che sa essere sanguinario e romantico al tempo stesso.
- Jonathan Harker contrariamente ad altri film noi lo abbiamo eliminato subito, questo marito che si avventura nel castello di Dracula ed è solo un ostacolo per l'amore del conte nei confronti di Mina. A mio avviso il film è fedele al romanzo, come spirito. Ci sono dei tradimenti che sono stati necessari. Va visualizzato lo spirito, l'anima interiore che lo scrittore intendeva trasmettere, ma poi bisogna fare delle modifiche perché il libro è il libro e il film è il film.
- Shining è un film di culto a sé stante, comunque, sì, Kubrick ha tradito e ha tradito bene, se poi King non l'ha apprezzato è un discorso di competizione tra due autori.
- Non essere mai contenti, non fermarsi mai alle prime soluzioni questa è una cosa che mi ha insegnato Dario, cercare di andare sempre oltre... poi alla fine riesci a trovarla quella chiave giusta per scrivere quello che veramente vuoi scrivere. Perché altrimenti le prime soluzioni che vengono in mente rischiano di essere già viste, banali. Magari anche efficaci dal punto di vista della sceneggiatura, però non ti danno niente di più.
- Per quanto riguarda il film Dracula 3D ci sono stati due momenti bellissimi. Il primo è stato sul set del borgo medievale Ricetto di Candelo in provincia di Biella dove ho incontrato Rutger Hauer che nel film è Van Helsinged è stato un incontro straordinario. È una persona speciale, con un fascino magnetico incredibile e sono stato mezz'ora insieme a lui a parlare della sceneggiatura, c'erano delle cose per le quali voleva chiedermi come interpretarle, se aveva intuito l'essenza del suo personaggio. E aveva colto perfettamente il segno.
Intervista di Enrico Luceri, Milanonera.com, 5 maggio 2018
- Lucio Fulci è stato il mio maestro, il primo regista che ha creduto nelle mie potenzialità e mi ha dato la possibilità di scrivere per lui. I miei ricordi sono innumerevoli, perché oltre la collaborazione c’era anche un’amicizia e ci frequentavamo al di là dei film da realizzare.
- [Su Lucio Fulci] Era ironico e graffiante, sempre con la battuta pronta ed era poi un vero piacere ascoltare i suoi racconti e aneddoti di cinema e non. Ritengo che sia un autore ancora da considerare nella sua interezza.
- Fin da giovanissimo ho visto film, letto libri e fumetti, frequentato mostre d’arte, ascoltato musica: ho assorbito senz’altro tutto questo e poi il resto lo fa la fantasia e anche le mie esperienze, anche se trasformate o sublimate.
Intervista di Ignazio Gori, Kaleidoscopia.it, 24 aprile 2020
- Mio padre, Francesco Tentori, oltre a essere poeta è stato anche traduttore di molti autori spagnoli e sudamericani (Borges, per fare un nome su tutti) e in casa si parlava spesso di libri, ma anche di cinema. Credo che la poesia, intesa come sensibilità e ricerca, continui a influire positivamente sulla mia scrittura, cinematografica e non.
- Il cinema di Joe D’Amato è un cinema estremo, senza limiti. Ha infranto sicuramente la censura, che li vietava ai 14 e molto spesso ai 18 anni. Non ritengo che abbia eredi, perché era unico. Non ci sarà un altro come lui. [...] Può esserci un paragone tra il suo cinema e quello di Jess Franco. Soprattutto per i generi principalmente praticati da entrambi, ovvero l’horror, l’erotico e il porno.
- Il cinema di Bruno Mattei è cambiato con l’avvento del digitale, che ha sostituito la pellicola. Come tematiche i suoi film non sono cambiati, nel senso che rimangono film di “exploitation”. Orrore, sesso, violenza e sangue sono le tematiche che Bruno ha spesso affrontato nel suo cinema.
- La fine del cinema erotico inteso come genere è avvenuta gradualmente, perché all’inizio ha dovuto confrontarsi con il cinema hard. Poi però entrambi sono stati superati dal sesso in rete, per cui la fruizione ha cambiato nel tempo destinazione.
- La graduale scomparsa dei generi è stato un impoverimento del nostro cinema. Non si possono produrre soltanto commedie e film d’autore (o presunti tali). Ma ci dovrebbe essere una nuova regolamentazione del cinema, che permetta a tutti di poter produrre e distribuire i propri film.
Filmografia
[modifica]- Un gatto nel cervello (1990)
- Dracula 3D (2012)
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