Antonio Vismara (giurista)

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Antonio Vismara, Del diritto di punire secondo le esigenze della moderna civiltà, ed. 1855

Antonio Vismara (1831 – 1903), giurista, scrittore e bibliografo italiano.

Citazioni di Antonio Vismara[modifica]

  • Marozia era figlia degna di sua madre Teodora, e lei pareggiò per bellezza, per ispirito, per nefandezze, per delitti. [...]
    Marozia, col mercato delle attrattive e colla prostituzione dell'onore, di grandi ricchezze e di forte potere erasi circondata, giacché allorquando la società agonizza soffocata nella fogna dei vízii, anche i rospi vi salgon sopra a gracchiarvi le vicine esequie ed a divertirsi sul corrotto cadavere. Illustri colpe illustran spesso i colpevoli: il trionfo è loro apparecchiato: i turriboli s'accendono per incensare i decantati miasmi; le ricchezze si condensano sui tristi; e ciò mentre la virtù dimenticata, nuda, famelica, scorata cade per colpa degli uomini!...
    Cosi, non paga di onori, di ricchezze, di potere, la sorte presentò a Marozia anche un nuovo sposo a coprir col suo nome le laidezze passate e le brutture di un talamo nuovo. Questi fu Guido, marchese di Toscana, che chiese a Marozia la mano e l'ottenne: – ciò nel tempo non compiuto del lutto. – Cosi la face d'Imene rischiarò quasi il feretro di un cadavere; cosi si confuse quasi il rantolo del marito passato col garrir dello sposo presente: – cosi l'abito di rosa sostituì ben tosto la gramaglia, – anzi prima quasi che questa la si vestisse!... E prima impresa nuziale fu un duplice assassinio: quello di papa Giovanni X e di suo fratello, come già lo dicemmo...
    Ecco chi era Marozia; di lei parlando uno storico antico, con roventi parole così si espresse: «Marozia, di nobiltà, di bellezza unico fior d'Italia, dell'infame Teodora figliuola e discepola, di tre pontefici amica, madre e parricida».[1]

Note[modifica]

  1. Da Marozia: scene storiche per Antonio Vismara, A spese dell'editore, Tip. Guglielmini, Milano, 1874, pp. 3-8.

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