Marozia
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Maria, nota come Marozia (892 circa – ante 936), nobildonna romana.
Citazioni su Marozia
[modifica]- Due famose meretrici, peggiori forse di Messalina, si erano impadronite del papato, e lo davano a chi esse volevano. Queste erano Teodora, e la di lei figliuola Marozia, moglie di Alberico marchese di Toscana. Il santissimo Sergio manteneva relazioni infami con la madre e la figlia, e con tali mezzi si assicurò il papato. (Luigi De Sanctis)
- Marozia [...] appare come una delle più grandi e più complesse donne politiche di quell'epoca[1]. (Ludovico Gatto)
- Marozia era figlia degna di sua madre Teodora, e lei pareggiò per bellezza, per ispirito, per nefandezze, per delitti. [...]
Marozia, col mercato delle attrattive e colla prostituzione dell'onore, di grandi ricchezze e di forte potere erasi circondata, giacché allorquando la società agonizza soffocata nella fogna dei vízii, anche i rospi vi salgon sopra a gracchiarvi le vicine esequie ed a divertirsi sul corrotto cadavere. Illustri colpe illustran spesso i colpevoli: il trionfo è loro apparecchiato: i turriboli s'accendono per incensare i decantati miasmi; le ricchezze si condensano sui tristi; e ciò mentre la virtù dimenticata, nuda, famelica, scorata cade per colpa degli uomini!...
Cosi, non paga di onori, di ricchezze, di potere, la sorte presentò a Marozia anche un nuovo sposo a coprir col suo nome le laidezze passate e le brutture di un talamo nuovo. Questi fu Guido, marchese di Toscana, che chiese a Marozia la mano e l'ottenne: – ciò nel tempo non compiuto del lutto. – Cosi la face d'Imene rischiarò quasi il feretro di un cadavere; cosi si confuse quasi il rantolo del marito passato col garrir dello sposo presente: – cosi l'abito di rosa sostituì ben tosto la gramaglia, – anzi prima quasi che questa la si vestisse!... E prima impresa nuziale fu un duplice assassinio: quello di papa Giovanni X e di suo fratello, come già lo dicemmo...
Ecco chi era Marozia; di lei parlando uno storico antico, con roventi parole così si espresse: «Marozia, di nobiltà, di bellezza unico fior d'Italia, dell'infame Teodora figliuola e discepola, di tre pontefici amica, madre e parricida». (Antonio Vismara)
- Si può ben sostenere che con lei si realizzi in Roma una sorta di vero e proprio matriarcato. (Ludovico Gatto)
Note
[modifica]- ↑ Decimo secolo.