Aristippo
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Aristippo di Cirene (435 a.C. circa – 360 a.C. circa), filosofo greco.
Citazioni di Aristippo
[modifica]- [A un tale che lo rimproverava di respingere il figlio, come se non fosse nato da lui stesso] Anche il muco e i pidocchi sappiamo che nascono da noi, ma, poiché sono inutili, li gettiamo quanto più lontano possibile.[1]
- Come quelli che mangiano moltissimo [e fanno ginnastica] non sono in salute più di quelli che si nutrono con i cibi necessari, così sono moralmente valenti non quelli che leggono molte cose, ma quelli che leggono cose utili.[2]
- [A uno che, presentatogli il figlio per farne un suo allievo, alla richiesta di cinquecento dracme protestava che a quel prezzo avrebbe potuto comprare uno schiavo] Comperalo, e ne avrai due.[3]
- È meglio chiedere la carità piuttosto che essere incolti: gli uni, infatti, mancano di ricchezze; gli altri, di umanità.[4]
- [A un tale che lo biasimò per aver sopportato che Dionigi gli avesse sputato] Forse che i pescatori non sopportano di essere spruzzati in mare, per pescare un ghiozzo, e io non sopporterò di essere stato spruzzato da uno sputo, per prendere un blenno [uno stupido]?[5]
- [A Dionigi che, sdegnatosi con lui, lo fece sedere all'ultimo posto] Hai desiderato rendere questo posto più onorevole?[6]
- [Risposta alla domanda sul vantaggio che gli proveniva dalla filosofia] Il poter conversare con tutti con franchezza.[7]
- [A quanti lo biasimavano perché frequentava l'etera Laide] Io posseggo Laide, ma non ne sono posseduto, poiché la cosa migliore è dominare i piaceri e non lasciarsene vincere, non il non soddisfarli.[8]
- [Poiché il suo servo stava trasportando del denaro e ne era appesantito] Lascia perdere il superfluo, e portane la quantità che riesci.[9]
- Meglio che quel denaro andasse perduto a causa di Aristippo, piuttosto che fosse Aristippo ad andare perduto a causa di quel denaro.[9] [Frase pronunciata accortosi che l'imbarcazione su cui navigava era dei pirati e dopo aver gettato il suo oro in mare]
- [A chi gli rimproverava di vivere con un'etera] Non è forse vero che non ci sarebbe alcuna differenza tra il prendere una casa in cui abbiano già abitato molte persone o una in cui non ne sia abitata neppure una? E poi? Ci sarebbe differenza tra il navigare su un'imbarcazione a bordo della quale innumerevoli persone abbiano già navigato, oppure nessuno? Allora non fa nessuna differenza nemmeno stare con una donna con la quale molti abbiano avuto a che fare oppure con una con cui non abbia avuto a che fare nessuno.[8]
- [Interrogato da Dionigi sul perché i filosofi si rechino alle porte dei ricchi, mentre i ricchi non si rechino a quelle dei filosofi] Perché gli uni sanno ciò di cui hanno bisogno, gli altri, invece, non lo sanno.[10]
Note
[modifica]Bibliografia
[modifica]- Diogene Laerzio, Vite e dottrine dei più celebri filosofi, a cura di Giovanni Reale con la collaborazione di Giuseppe Girgenti e Ilaria Ramelli, Bompiani, 2005. ISBN 88-452-3301-4