Associazione Calcio Perugia 1995-1996

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Citazioni sulla stagione 1995-1996 dell'Associazione Calcio Perugia.

  • [«18 reti, due decisive per la promozione nell'ultima partita col Verona al Renato Curi»] Era tutto apparecchiato. Lo stadio pieno, loro già promossi, ma in campo fu durissima. Andammo sotto, poi la riacciuffammo. E fu una gioia pazzesca. Io e Materazzi uscimmo dallo stadio e andammo a festeggiare per le vie della città col suo motorino. Senza casco, coi capelli dipinti di blu, in mezzo alla gente. Altro che pullman scoperto, quella sì che fu una festa vera. (Marco Negri)
  • L'inizio della mia avventura a Perugia fu difficile in quanto rimasi ai box per un problema al piede, che risaliva all'ultima giornata del campionato precedente quando indossavo la maglia del Cosenza. Il piede faceva addirittura fatica ad entrare nello scarpino. Con Novellino non ebbi un rapporto facile, in quanto il mister era convinto che io fingessi di star male. [...] La squadra sin dalle prime giornate non riusciva ad ottenere risultati positivi, così Gaucci prese in mano le redini della situazione e ingaggiò Galeone. Il presidente, dopo l'ultima sconfitta a Cesena, ci mandò in ritiro punitivo presso un albergo molto spartano. Ricordo che in un'intervista Gaucci disse che ci aveva spedito in un hotel decisamente brutto, affermazione che gli costò anche la denuncia del proprietario di quell'albergo. Con Galeone ci fu la vera svolta, d'altra parte la nostra era una squadra molto talentuosa. Il mister ci diede un'impronta offensiva, con il suo gioco propositivo ci faceva divertire sia in allenamento che durante le partite. Inoltre ebbe delle grandi intuizioni a livello tattico, come ad esempio lo spostamento di Giunti dal ruolo di trequartista a quello di regista. Essendo un attaccante il mio rapporto con Galeone fu ottimo, in quanto il mister con il suo gioco mi metteva sempre nelle condizioni migliori per far gol. Avevo sempre tante occasioni durante la partita ed ero coinvolto nelle dinamiche della squadra, tutto veniva facile. Con il mister mi sentivo al centro del progetto e ci capivamo al volo. (Marco Negri)

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