Auguste Dupin
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Auguste Dupin, personaggio letterario ideato dallo scrittore statunitense Edgar Allan Poe.
Citazioni di Auguste Dupin
[modifica] Citazioni in ordine temporale.
- Si può anche essere troppo profondi. La verità non è sempre in un pozzo. Anzi, per quanto riguarda le nozioni più importanti, io credo che sia invariabilmente alla superficie. Profonde sono le valli nelle quali la cerchiamo, ma è sulle cime della montagna, che essa viene trovata. Dei modi e delle sorgenti di questa specie di errori, la contemplazione dei corpi celesti ci porge mirabili esempi. Dando rapide occhiate a una stella, guardandola obliquamente, voltando verso di lei la parte laterale della retina (più sensibile della parte centrale alla luce debole), la vedrete distintamente, ne potrete apprezzare il chiarore; chiarore che diminuisce di mano in mano che voltate direttamente la sguardo su di lei. In questo caso l'occhio è effettivamente colpito da un maggior numero di raggi; ma nel primo vi è una capacità più viva e raffinata di ricevibilità. Con la troppa profondità indeboliamo e rendiamo perplesso il pensiero; si potrebbe far scomparire lo stesso astro di Venere dal firmamento, fissandolo troppo a lungo, in modo troppo concentrato o in modo troppo diretto. (Edgar Allan Poe, I delitti della Rue Morgue)
- Osservare attentamente, vuol dire ricordarsi distintamente. (Edgar Allan Poe, I delitti della Rue Morgue)
Citazioni su Auguste Dupin
[modifica]- [Il Dr. Watson a Sherlock Holmes]
«Lei mi ricorda il Dupin di Edgar Allan Poe. Non avevo idea che simili persone esistessero nella vita reale.»
Sherlock Holmes si alzò e accese la pipa.
«Senza dubbio, crede di farmi un complimento paragonandomi a Dupin» osservò. «Ora, secondo la mia opinione, Dupin era un mediocre. Quel suo trucco di intervenire nei pensieri del suo amico, dopo un quarto d'ora di silenzio, è pretenzioso e superficiale. Senza dubbio, Dupin aveva una certa capacità analitica, ma non era quel fenomeno che Poe sembrava considerarlo.» (Arthur Conan Doyle) - Mesmeriche Ligeie, cavalli a galoppo nella tempesta, specchi abitati da ombre, Morti Rosse e Pesti truccate da re... Ma l'iconografia gotica, più che un'eredità di spaventi scolastici è in Poe il suo stesso cardiogramma, mentre soccombe al mal di mare dell'invisibile. Lui che pretendeva di mettere le briglie al caos, di costruire ua poesia come si costruisce, con regolo e filo a piombo, un casa... E allora si veste da Auguste Dupin, e con l'aiuto dell'ultimo pezzetto di cervello che l'alcool gli ha risparmiato, traccia su una lavagna la grande superstite sezione aurea di una verità di ragione. (Gesualdo Bufalino)
Voci correlate
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