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Battaglia di Magenta

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La battaglia di Magenta di Gerolamo Induno (Museo del Risorgimento di Milano)

Citazioni sulla battaglia di Magenta del 4 giugno 1859, episodio della seconda guerra d'indipendenza italiana.

  • Fin dal principio dello scontro a Magenta, apparvero sintomi di quello, che poi divenne manifestamente chiaro cioè che gli Austriaci non avevano cuore per la pugna. II rapporto di morti e feriti pubblicato dal Governo austriaco, dimostra la strage sproporzionata a cui soggiacquero[1] gli ufficiali. Questi ufficiali vestono come i soldati, né si può spiegare altrimenti tal fatto: esser eglino costretti ad esporsi più dell'usato per mantenere i soldati al posto, e farli combattere. (Pier Carlo Boggio)
  • La giornata di Magenta, scrive Rustow[2], fu per le armi degli alleati una gran vittoria Per la seconda volta, ed ora in modo più luminoso dimostrarono i Francesi la loro superiorità sugli Austriaci. Questa manifestavasi specialmente nel desiderio dell'attacco, nella smania di andare avanti. Ciò che dà nell'occhio è inoltre la diversità della direzione. – Vediamo nei generali francesi sempre un'azione propria, una personale iniziativa, mentre gli Austriaci non agiscono di proprio impulso, attendono sempre ordini. La tendenza all'attacco spinge i Francesi ad unirsi, a concentrarsi, mentre le tendenze difensive degli Austriaci li conducono ad isolarsi dove succede un attacco, e questo ha luogo con brigate isolate, e sempre per ordine superiore, le quali per lo più, opposte a forze superiori, vengono anche isolatamente battute. (Pier Carlo Boggio)
  • Magenta e Solferino! Due nomi purpurei nella memoria, fioriture di sangue in quell'estate [del 1859]. I morti non si vedono più; portar via le tracce della morte è il primo lavoro dei vivi. Si vedono turcos, zuavi, granatieri della guardia dai berrettoni pelosi; bersaglieri piumati; si vedono a teste basse, via gli zaini, avanti ad ogni costo, alla baionetta, nel terribile azzardo della battaglia. (Alfredo Panzini)

Note

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  1. Nel testo "soggiaquero".
  2. Friedrich Wilhelm Rüstow (1821–1878), militare e scrittore tedesco naturalizzato svizzero.

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