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Benedetto Di Falco

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Antichità di Napoli, e del suo amenissimo distretto, 1679

Benedetto Di Falco (inizio XVI secolo – dopo il 1568), scrittore italiano.

Incipit di Antichità di Napoli, e del suo amenissimo distretto[modifica]

GLI Antichi Greci, con molta lode celebrarono gli Orti d'Alcinoo, Rè di Corfù, non per altro effetto, se non per l'abbondanza de' frutti, i quali hanno poco paragone al dolce luoco, doue Napoli siede, & à gli amenissimi giardini posti ne' suoi contorni, ne' quali d'ogni tempo sono tanti, e tali frutti, che si veggono con tanta varietà portati da Hercole quando ritornò da gli Horti dell'Esperide, e venne in Napoli, la cui statua fù trouota in Roma con trè pomi cotogni nelle mani, i quali riceuette da quelle Donne esperide, ch'habitauano nell'Isole beate di fortuna alla banda occidentale, doue hora è la gran Canaria, d'onde furono trasportati à noi tanti belli frutti di color d'oro dalla Media, come sono i Cedri, i lemoni, & aranci, i quali piantò la bella Ninfa Amalfi nelle vezzose falde della Costa, il qual dolce luoco pare veramente à coloro, che iui costeggiano vn marauiglioso panno di razza, come la bella riuiera di Gaeta, e l'aprica piaggia di Napoli, doue è sempre la desiderata Primauera, & odorifero luoco di tanti bianchi, e belli fiori, i quali s'assomigliano tutti à gli odoriferi Monti della felice Arabia.

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