Alcinoo

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Ulisse nel palazzo di Alcinoo (J. L. Lagrenée)

Alcìnoo, personaggio della mitologia greca, re dei Feaci.

Citazioni di Alcinoo[modifica]

Odissea[modifica]

  • Nulla io so di più molesto | che il digiun ventre, di cui l'uom mal puote | dimenticarsi per gravezze o doglie.
  • Ospite, non è davvero tale il mio cuore nel petto | da sdegnarsi senza ragione; la misura è la cosa migliore.
  • Il nome dimmi, | con che il padre solea, solea la madre, | e i cittadin chiamarti, ed i vicini: | ché senza nome uom non ci vive in terra; | sia buono, o reo, ma, come aperse gli occhi, | da' genitori suoi l'acquista in fronte. | Dimmi il tuo suol, le genti, e la cittade, | sì che la nave d'intelletto piena | prenda la mira, e vi ti porti.
  • E dimmi perché piangi e ti lamenti entro il tuo cuore nell'udire la sorte degli Argivi Danai e di Ilio. Furono gli dei che la vollero ed essi assegnarono agli uomini la sciagura, acciocché anche i posteri avessero materia di canto.
  • Certo che meno d'un fratello non è | chi t'è compagno e conosce sapienza.
  • Perciò troppo benigno non sii neppur tu con tua moglie, | né confidarle tutto, qualunque discorso tu sappia; | bensì dille una cosa, ma lasciane un'altra nascosta.
  • Pontonoo, nella coppa grande mescola l'acqua col vino e, nella sala, versalo a tutti affinché, dopo aver invocato il padre Zeus, lasciamo che l'ospite torni nella terra dei padri.

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