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Benedetto Monti

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Benedetto Monti (1799 – 1869), medico e docente universitario italiano.

Saggio intorno al fondamento, al processo ed al sistema dell'umane conoscenze

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  • La filosofia sensista, disconoscendo l'esistenza delle nozioni universali del pensiero umano, andò pienamente errata nell'indicare la genesi dell'umano sapere, a cui assegnò per unico principio l'esperienza, ossia i soli dati mutevoli e condizionali di essa: onde essendo stato ad essa necessario di negare la possibilità della conoscenza delle cose in loro stesse, fece dell'uomo una lanterna magica, ed insieme (vedi contraddizione) una tavola rasa. (p. 27)
  • David Hume partendosi da principii di quella scuola [del sensismo], la quale non ammette altra sorgente di tutte le nostre conoscenze in fuori delle sensazioni, con severità ineluttabile di critica ne deduceva: essere noi del tutto privi di ogni fondata conoscenza circa i rapporti d'ordine necessario ed immutabile nella successione degli avvenimenti sì fisici e sì morali. E questa conseguenza del Hume, nella quale contiensi il rovesciamento di ogni fondamental garanzia dell'umano sapere, ove si ammetta l'origine esclusiva sopraddetta di tutte le nostre conoscenze, ha il valore di una rigorosa dimostrazione. (p. 67)
  • Da tutte le [...] sentenze del Condillac chiaro apparisce, che per per lui un sistema od una scienza non è che una storia di fatti sperimentali. Ma la scienza non istà nella storia de' fatti sperimentali, i quali non sono che il materiale della scienza: ma ella sta nella ragione de' fatti, e pretendere che i fatti siano la ragione de' fatti è un vero contrasenso. (p. 124)
  • Il Condillac, in questo stesso libro de' sistemi[1], ha preteso di provare la inutilità de' principii; ed asserisce che ogni principio procede dalla esperienza, dichiarando inoltre che tutti i filosofi, i quali attribuiscono una origine diversa dalla sperimentale ai principii, disconoscono e rovesciano l'ordine della generazione delle nostre idee. A chiunque imprende a considerare questo libro del Condillac apparisce, che questo autore non ha mai saputo distinguere la natura delle idee astratte e de' teoremi fondati dalla induzione, dalla natura di que' principii che i filosofi prima di lui avevano chiamato primitivi, o originari alla mente umana, e ne' quali sta una natura universale: per la qual cosa principalmente i medesimi non possono essere il risultato né della esperienza, né della induzione. (pp. 124-125)
  • Il principio di Hume relativo alla teorica ideale è identico a quello di Locke; e benché esposto sotto novella forma, pure enuncia la medesima dottrina con maggior concisione: poiché egli dice: Tutte le nostre idee non sono che copie delle nostre impressioni, o, in altri termini, egli ci è impossibile di pensare ad una cosa se prima non l'abbiamo sentita, sia per lo mezzo de' nostri sensi esterni, sia per lo mezzo del senso intimo. Ed Hume, conseguente a questo principio, ha rigettato ogni credenza non solo alla esistenza del mondo materiale, ma dello spirito umano e di ogni altra cosa che non sia le impressioni o le idee. (p. 139)

Note

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  1. Traité des systèmes, 1749.

Bibliografia

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