Bianca Garufi

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Bianca Garufi (1918 – 2006), scrittrice, poeta e psicoanalista italiana.

Citazioni di Bianca Garufi[modifica]

  • [A proposito di Maratea] – È un paese meraviglioso, – disse Giovanni guardando la valle.
    – È magnifico, – io replicai. – Non c'è nessun altro luogo che io conosca che sia valido in me come questo che vedi. I colori, l'aria di questa terra, il paesaggio cosi combinato. I colori soprattutto, sono colori primordiali.[1]
  • Nel pomeriggio di ieri dicevo di me: sono un po' come un uomo: ho una testa, risolvo [...]. Un uomo risponde, sistema.[2]
  • [A Cesare Pavese] Tu sei padronissimo di scrivermi la solita lettera cinica arcigna desesperada e angolosa.[3]

Citazioni su Bianca Garufi[modifica]

  • Crudele lo sono ancora certamente, se crudeltà si può chiamare il normale contegno di chi rispetta le donne al punto di non volerne sapere di loro. [...] Per guarire da ogni nostalgia amorosa non c' è che sperimentare d'essere amato o voluto o bramato o quello che vuoi, da una persona che ci dia ai nervi. (Cesare Pavese)
  • Io trovo molto bello questo maltrattarci insaziabile [...] siamo una bellissima coppia discorde. (Cesare Pavese)

Adele Cambria[modifica]

  • Bianca Garufi, alla metà degli anni Quaranta, diventa un mito, anzi «Il Mito», per Cesare Pavese. Che le consacra un amore infelice – o, più esattamente, le "strappa" dalle viscere mediterranee e vulcaniche – i suoi Dialoghi con Leucò. (Leucò, Leucotea, sono le forme greche arcaiche del nome Bianca).
  • Nella figura di Bianca Garufi al terapeuta e all'artista si somma un elemento di fascino femminile, di seduzione governata e contraddetta, allo stesso tempo, dal «potere della mente».
  • Scrittrice, letterata, poeta, saggista e psicoanalista junghiana – la sua fu la prima tesi di laurea su Carl Gustav Jung discussa, nel 1951, in un'università italiana, alla facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Messina – Bianca Garufi è la dimostrazione esemplare del fatto che il terapeuta più vicino al modello ideale di "terapeuta dell'anima" (o, se si vuole, della psiche) non possa non essere un artista.

Note[modifica]

  1. Da Fuoco grande, con Cesare Pavese, Einaudi, 1959.
  2. Da Romanzo postumo; citato in Adele Cambria, Garufi Bianca, in AA.VV., Italiane. Dagli anni Cinquanta ad oggi (1951-2011), www.150anni.it
  3. Dal carteggio tra Cesare Pavese e Bianca Garufi.

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