Bidzina Ivanishvili

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Ivanishvili nel 2013

Bidzina Ivanishvili, vero nome Boris Ivanishvili (1956 – vivente), politico e imprenditore georgiano.

Georgia: intervista esclusiva a Bidzina Ivanishvili

Intervista di Sergio Cantone, euronews.com, 3 ottobre 2012.

  • Oggi il mondo del business georgiano non è pronto ad esportare prodotti sul mercato americano o europeo. Dunque un primo passo interessante sarebbe tornare sul mercato russo, poiché generalmente gli uomini d'affari georgiani hanno maggiore familiarità con questo mercato.
  • Naturalmente sono consapevole del fatto che normalizzare i rapporti con la Russia non sarà facile e richiederà molto tempo. Prima di tutto dobbiamo lavorare per ristabilire relazioni culturali e di natura commerciale. Solo dopo bisognerà focalizzarsi sulla questione dell'integrità territoriale del nostro Paese, curando i rapporti diplomatici con la Russia.
  • Dobbiamo far riferimento all'esperienza di altri Paesi, come gli Stati baltici, che sono entrati nella e nell'Unione Europea, e al tempo stesso sono riusciti a normalizzare le relazioni con la Russia. Sarà difficile ma non impossibile.
  • Non possiedo azioni in Gazprom già da cinque o sei anni. Inoltre non ho mai avuto più dell'1% delle azioni. [...] Al tempo le azioni Gazprom potevano essere acquistate al mattino e vendute la sera. Quando avevo quote in Gazprom, spesso ero solito dire che si trattava semplicemente di acquisti vantaggiosi, che vendevo anche con profitto.

L'incubo della Georgia, stretta tra Russia ed Europa

Discorso del 29 aprile 2024; citato in ilfoglio.it, 4 maggio 2024.

  • Tra il 2004 e il 2012 abbiamo vissuto anni difficili, durante i quali il paese non era governato da un governo eletto dal popolo, ma da un comitato rivoluzionario nominato dall'esterno, un'agenzia straniera. Vi ricordo che queste persone – Mikheil Saakashvili, Giga Bokeria, Vano Merabishvili, Zurab Adeishvili, Nika Gvaramia, Davit Kezerashvili e altri – sono state nominate leader delle istituzioni della Georgia dopo la rivoluzione organizzata dalle ong.
  • Molti pensano che la ragione principale di questi crimini sia la natura disumana, sadica e antipatriottica di Saakashvili e dei suoi complici. In realtà, però, tutto ciò che facevano era ordinato e diretto dai loro padroni dall'esterno.
  • Oggi, questi stranieri sono motivati dal desiderio di riportare in Georgia la dittatura disumana e sadica di queste stesse persone, cosa che non permetteremo a nessun costo. Quando diciamo che gli stranieri hanno dato il via libera a questo piano, dobbiamo anche ricordare che il sadismo del regime godeva del pieno sostegno delle ong.
  • Una pseudo-élite alimentata da un paese straniero ha diverse caratteristiche fondamentali. Non ha una patria; non ama la propria nazione né il proprio popolo perché non li considerano davvero propri. Al contrario, queste persone si vergognano del loro paese e del loro popolo. [...] Queste persone sono facili da controllare dall'esterno perché sono prive di qualsiasi principio. Questo è il volto dell'opposizione radicale di oggi, e questo era il volto di queste persone quando erano al potere.
  • Nonostante la promessa fatta al vertice di Bucarest nel 2008, la Georgia e l'Ucraina non sono state ammesse nella Nato, sono rimaste fuori. Tutte queste decisioni sono prese dal Partito della guerra globale, che ha un'influenza decisiva sulla Nato e sull'Unione europea e che vede la Georgia e l'Ucraina solo come carne da cannone.
  • I finanziamenti delle ong, che spesso ci rimproverano, vengono utilizzati quasi esclusivamente per rafforzare gli agenti e portarli al potere. Di conseguenza, questi fondi non hanno nulla a che fare con gli aiuti e, al contrario, il loro unico obiettivo è quello di privare la Georgia della sua sovranità.
  • Potrebbe sorgere una domanda: perché il governo ha ritirato la legge l'anno scorso e perché la stiamo adottando quest'anno? Il ritiro della legge l'anno scorso è stato motivato da due ragioni oggettive. In primo luogo, l'anno scorso gli altri sono riusciti a manipolare gran parte dell'opinione pubblica. Era quindi nostro dovere tenere conto del disagio anche di quei concittadini che erano stati ingannati.
    In secondo luogo, dobbiamo garantire la stabilità politica del nostro paese, che l'anno scorso avrebbe potuto incontrare difficoltà se la legge non fosse stata ritirata. Quest'anno la situazione è completamente diversa. Il Movimento nazionale unito e i suoi padroni non hanno più potuto ingannare la gente e oggi la maggioranza dell'opinione pubblica sostiene fermamente la trasparenza delle ong.
  • [...] è chiaro che le stesse forze che hanno cercato di organizzare le rivoluzioni due e quattro anni fa attaccheranno sicuramente il nostro paese con rinnovata forza in autunno e cercheranno ancora una volta di riportare gli agenti al potere.
  • Molti dei nostri concittadini sono arrabbiati perché nel 2012 non abbiamo punito adeguatamente il Movimento nazionale unito. Alcuni leader del regime hanno scontato lunghe pene. I responsabili degli obiettivi criminali del regime sono stati condannati. Attualmente Mikheil Saakashvili, il principale criminale del regime, sta scontando la sua pena. Purtroppo, però, il processo al Movimento nazionale come singolo gruppo criminale e traditore non ha avuto luogo.
  • [...] il Partito della guerra globale ha costretto il Parlamento europeo a sostenere una risoluzione del tutto antieuropea. Il tutto con un duplice obiettivo: da un lato, cercare ancora una volta di interferire sfacciatamente negli affari della Georgia e, dall'altro, dimostrare ancora una volta a tutti che il Parlamento europeo è diventato un altro dei loro strumenti, da utilizzare a loro piacimento.
  • Il destino della Georgia dovrebbe essere deciso dal popolo georgiano. In questi anni abbiamo accumulato risorse sufficienti per iniziare a consolidare pienamente la nostra sovranità. La legge "sulla trasparenza dell'influenza straniera" serve proprio a questo. E dopo le elezioni, avremo l'opportunità di dare al Movimento nazionale collettivo il duro giudizio politico e legale che merita per i nove anni di governo sanguinario e i 12 anni trascorsi nel ruolo di "controllore deleterio" all'opposizione.
  • Vi prometto che supereremo tutti gli ostacoli, rafforzeremo la nostra sovranità, manterremo la pace, rafforzeremo l'economia georgiana e diventeremo membri dell'Unione europea nel 2030. Siamo una nazione unica con una storia, tradizioni e identità uniche.

Citazioni su Bidzina Ivanishvili[modifica]

  • Il primo ministro usa esattamente lo stesso linguaggio sul "partito della guerra", sul fatto che tutti gli oppositori rappresentano interessi stranieri, compresa me. Mi chiamano traditrice della patria, leader del partito della rivoluzione. Questo vale per chiunque esprima dissenso. Significa che siamo già in un regime autoritario. È inquietante perché con un linguaggio così odioso non c'è spazio per alcun compromesso. (Salomé Zourabichvili)
  • L'uomo che opera nell'ombra a Tbilisi, Bidzina Ivanishvili, ha accumulato un'enorme ricchezza in Russia e oggi impone al paese un autoritarismo crescente ispirato ai metodi di Putin. (Pierre Haski)

Nika Gvaramia[modifica]

  • Ha parlato di sovranità da difendere, della rivoluzione del 1993 come un colpo di Stato occidentale; ha detto che la guerra in Ucraina sarebbe il tentativo di trascinarci in un conflitto globale. Poi ha assicurato che Sogno georgiano punirà gli agenti stranieri e farà giustizia dei globalisti... che saremmo tutti noi, l'opposizione. È stato un discorso pieno di odio e aggressività, che ha promesso vendetta e repressione, e molto filorusso. Un discorso che, temo, ricorderò nella Storia del mio Paese.
  • Il problema è che il fondatore di Sogno georgiano, Bidzina Ivanishvili, come tutti gli oligarchi che si sono arricchiti in Russia negli anni '90, pensa che Putin sia imbattibile ed è convinto che l'Ucraina, e l'Europa intera, perderanno la guerra con la Russia, pertanto vuole riportare il paese nell'orbita di Mosca.
  • Ivanishvili [...] capisce solo la paura. Va costretto a fare la cosa giusta... deve ritenere che una transizione pacifica serva alla sua sopravvivenza.
  • La carcerazione di Misha non è altro che un messaggio chiaro da parte di Ivanishvili per far sapere al paese che lui ha il potere di decidere sulla vita o la morte del suo principale avversario, è la metamorfosi di Ivanishvili in un dittatore.

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