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Bruno Garzena

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Bruno Garzena

Bruno Garzena (1933 – 2024), calciatore italiano.

Citazioni di Bruno Garzena

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  • [«Ai suoi tempi, fare il difensore era diverso»] Ai miei tempi era tutto differente, ho giocato contro i più grandi e non appena sbagliavi c'era già qualcun altro che poteva sostituirti. Noterà che quando si osserva una partita dei miei tempi, il primo pensiero sembra che l'immagine sia rallentata. Se avessi 25 anni, sicuramente darei due metri a Chiellini e Bonucci perché la mia più grande qualità era lo scatto. Adoravo il calcio e avevo una passione sconfinata per questo sport, ma non ero una star e né avevo la testa per esserlo.[1]
  • [...] e sopratutto una delle cose che, secondo me, fanno stile Juventus era che dopo un po' ci si rendeva conto che se si arrivava secondi si era solo perso del tempo, cioè credo che l'impronta nella Juventus sia sempre stata quella di vincere, anche se nessuno aveva il cattivo gusto di dirti: «devi vincere per forza» anche perché era antisportivo vincere per forza; però, diventava una cosa così nell'aria, uno viveva lo spogliatoio della prima squadra un mese o due e poi aveva capito che si doveva vincere, che si giocava per vincere!, che arrivare secondo non contava quasi niente e questo credo sia abbastanza stile Juventus.[2]

Citato in juventus.com, 31 luglio 2024.

  • Io dicevo al mio avversario "Tu oggi non ti diverti" e poi giocavo la mia partita.
  • Il football dei miei tempi era molto romantico, più divertente e noi ci sentivamo come degli artisti.
  • Abitavo con i miei genitori in corso Vercelli, avevamo un negozio in via Rondissone. Sì, lo so, stavo dall'altra parte della città. Ma venire in bicicletta fino in Piazza d'Armi, dove all'epoca ci si allenava, era un gioco. Non tenevo nemmeno le mani sul manubrio ed avevo una scarpa diversa dall'altra, eravamo appena usciti dalla Guerra Mondiale...
  • [Sul Trio Magico] Credo che quell'attacco con Charles e Sivori se decideva di spingere e fare goal ci riusciva. Il risultato dipendeva solo da quanti gol prendevamo, perché farne non era un problema.
  • Indubbiamente il calcio ha costruito la mia esistenza perché mi ha educato, formato e reso abbastanza agiato: in una sola parola, mi ha dato proprio tutto.
  • I miei duelli con Ghiggia sono passati alla storia. [...] Lui era un'ala straordinaria, che ti faceva secco anche se stavi bene. Ma un giorno non ho capito l'insistenza nel saltarmi, aspettarmi e passarmi di nuovo, palla al piede, sotto il naso. Mi avrà dribblato cento volte, però la partita la vincemmo noi 3-0 e Ghiggia non segnò. Mi legai al dito quella bravata e una volta l'ho atterrato in malo modo. Allora gli ho dato la mano per rialzarlo e gli ho detto: "Non ti ho centrato bene". In quella partita non l'ho più visto, si è nascosto...

Note

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  1. Dall'intervista di Mirko Di Natale, Bruno Garzena: "Juve storia unica che non esiste altrove, Allegri è nato per allenare. Champions? La maledizione nasce nel 1958. Su Rugani e il consiglio ad Agnelli...", Tuttojuve.com, 23 marzo 2019.
  2. Da Roberto Buttafarro, Giovanni De Luna, Marco Revelli; consulenza di Leone Piccione; Un fenomeno in bianco e nero, episodio 2, andato in onda su RAI 3, 23 settembre 1986, a 14m 25s e sqq.

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