Carl Maria von Weber
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Carl Maria von Weber (1786 – 1826), compositore tedesco.
- Le idee di Weber, per quanto figlie di un cervello impulsivo e ingombro di troppa mobilia, risultano abbastanza chiare. Il loro lato debole consiste in tre cose: primo, che molte «novità» sembravan tali al maestro e, in realtà, non lo erano; secondo, che l'attuazione non fu sempre pari all'entusiasmo del concepimento; terzo, che anche a Weber successe quanto succede, nella vita, frequentissimamente, ossia che uno crede di buttare in aria ogni cosa e non si accorge che molte cose le lascia invece nel loro bell'ordine primitivo.
- Se esistettero le «galoppate all'italiana» di Rossini e dei rossiniani, esistette pure il soprassalto alla Weber, inaspettato ribollire dei violini all'unisono o in ottava, ascendenti in brevissimo spazio dal registro grave al più acuto, sopraffazioni fulminee degli «ottoni» che coprono, come in una valanga, il flebile canto di precedenti battute.
- Diresti che il romanticismo di Weber è molto più letterario che musicale. Sotto l'aspetto musicale, se ne togli le Ouvertures le quali, per la volubilità architettonica, quasi preludono al Poema sinfonico, Weber sembra spesso dominato da puntigli classici se non addirittura accademici. Lo stacco della idea, lo slancio iniziale è quasi sempre nuovo e suggestivo, tanto che, ad ascoltatori del passato come Théophile Gautier, la musica del maestro tedesco poteva dare l'impressione di immagini e di reazioni «extra musicali»; ma il procedere del pensiero, le conseguenze delle proposizioni, la vita spaziale dei temi ricadono in rigide formule.
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