Carlo Bergoglio
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Carlo Bergoglio, noto anche con lo pseudonimo di Carlin (1895 – 1959), giornalista, scrittore e disegnatore italiano.
Citazioni di Carlo Bergoglio
[modifica]- [Su Grande Torino] Forse era troppo meravigliosa questa squadra perché invecchiasse; forse il destino voleva arrestarla nel culmine della sua bellezza.[1]
- [Sulla Juventus degli anni 30 del XX secolo] Gente di poche parole, dura a morire, negata agli scoppi dello entusiasmo, alle vittorie maramalde, con punteggi troppo pesanti. Ha la passione di vincere, e conosce l'arte di perdere bene.[2]
- [Sulla Juventus nel 1934] Hanno creato un ambiente che, come una macchina per impastare tutti i caratteri, ne farne il tipo unico mai illuso e mai disperato, mai troppo ottimista e mai troppo pessimista. Mai agitato e mai placato.
Cadere nella macchina un Monti o un Cesarini, un Orsi o un Varglien, spiriti fieri magari protervi, ed escono ben presto come gli altri: impastati. Ricadde un Tiberti, un Ferrari, un Sernagiotto, un Ferrero o un Valinasso e ne esce fuori un momento sicuro con qualche fierezza.
Il 'super asso' diventa solo un asso, l'aspirante a campione diventa asso; uno cava, l'altro cresce, tutto si livella. L'educazione e naturale riservo fanno il resto: se entri e nel Circolo, un tipo in guanti bianchi riceve il tuo cappello, gli stucchi dorati t'impediscono di dir parolaccie. La stretta di mano sulla tetti all'orologio, non una mano sulla spalla. Nessun ordine del giorno, ma l'ordine con l'ora per il domani, firma carcame. Mai niente di nuovo. Un giocatore entra e capisce dov'è, cosa deve imparare, il senso delle distanze, il rispetto, quel formalismo che è pure necessario se tutti gli esserci si sono basati su quello.[3]
- Bisognerà intenderci una volta tanto sul "campanilismo". Nessuno vuol sentirsi dare del campanilista. Perché? Io, per esempio, sono campanilista e non me ne vergogno. Vietando il campanilismo, si vieterebbe anche il patriottismo. Venendo allo sport, io affermo che chi dice di non essere campanilista o è bugiardo o non è sportivo, non essendo possibile essere sportivi senza essere minimamente tifosi. Uno che non tenga per lo sport del suo paese o del paese in cui da tanti anni abita, non tiene minimamente neanche a quello degli altri.[5]
Note
[modifica]- ↑ Citato in Franco Ossola, Grande Torino per sempre!, Editrice il Punto, Torino.
- ↑ Citato in Italo Pietra, I tre Agnelli: Giovanni, Edoardo, Gianni, Garzanti Libri, Milano, 1985, p. 170. ISBN 88-11-73973-X
- ↑ Da un articolo pubblicato nella rivista Guerin Sportivo del 2 maggio 1934; citato in Roberto Buttafarro, Giovanni De Luna, Marco Revelli; consulenza di Leone Piccione;Un fenomeno in bianco e nero, episodio 1, andato in onda su RAI 3, 16 settembre 1986, a 53 min 32 s e sqq.
- ↑ Citato da Carlin, L'araldica dei calci, Guerin Sportivo, 10 ottobre 1928, p. 1.
- ↑ Da Carlin, Sul campanilismo, Tuttosport, 12 gennaio 1946, p.1; citato in Il "campanilismo" secondo Carlo Bergoglio, Tuttosport, 12 gennaio 2021.
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