Charles Nodier
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Jean Charles Emmanuel Nodier (1780 – 1844), scrittore ed entomologo francese.
Citazioni di Charles Nodier
[modifica]- Il fantastico chiede al vero una verginità d'immaginazione e di credenze che manca alle letterature secondarie e che in esse non si riproducono che per mezzo di quelle rivoluzioni, il cui passaggio tutto rinnovella! ma allora e quando le religioni stesse scosse fin dalle fondamenta non parlano più all'immaginazione, o non le portano che nozioni confuse, rese oscure sempre più da uno scetticismo inquieto, è ben d'uopo che la facoltà di produrre il meraviglioso di cui la natura l'ha dotata, si eserciti in un genere di creazione più volgare o meglio appropriato ai bisogni di una intelligenza materializzata. L'apparizione delle favole incomincia dal momento in cui finisce l'impero di queste verità reali o convenzionali che infondono un resto di vita al logoro congegno della civiltà.[1]
«E tu,» disse Anastasio, «non ci racconteresti anche tu una storia di fantasmi?»
«Non starebbe che in me,» risposi, «poiché io sono stato testimonio della più straordinaria apparizione di cui si sia mai parlato dal tempo di Samuele; ma non è una storia, veramente! È un fatto accaduto.»
Citazioni su Charles Nodier
[modifica]- Disprezzato sia dai classicisti che dai romantici, il melodramma indusse pochi teorici dell'epoca a riflettere su quali avrebbero potuto essere le sue «leggi particolari», o anche solo a sostenerlo in quanto meritevole di una seria considerazione. Charles Nodier [...], propose la più dettagliata difesa del genere. Nodier sottolinea la funzione morale del melodramma, il suo accento sulla giustizia e sull'umanità, il suo appello alla virtù, la sua ricerca di una consolante e generosa adesione emotiva, e soprattutto, la sua identificazione con la «morale della Rivoluzione», la quale dimostra che «anche quaggiù la virtù è sempre ricompensata e il crimine non resta mai impunito». (Marvin Carlson)
- Nodier prende in qualche considerazione una sola critica al melodramma, quella riguardante lo stile. Riconosce che il linguaggio del melodramma è spesso esagerato e affettato, pur sostenendone la funzionalità al suo scopo: quello di dilettare e impressionare la folla, colpire la sua immaginazione e imprimersi nella sua memoria. (Marvin Carlson)
Note
[modifica]Bibliografia
[modifica]- Charles Nodier, Inés de Las Sierras, traduzione di Tommaso Landolfi, 1951; a cura di Idolina Landolfi, Adelphi, 1993.
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