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Chiesa di San Francesco della Vigna

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San Francesco della Vigna

Citazioni sulla chiesa di San Francesco della Vigna di Venezia.

  • Auspice il doge Andrea Gritti, Jacopo Sansovino aveva disegnata la costruzione [della chiesa] sin dal 1534. Ma il disegno sofferse riduzioni e mutamenti per le filosofiche elucubrazioni del Padre Francesco Georgi, che, con le teoriche di Platone alla mano, con la cabala medioevale del tre «numero primo et divino» e con i suoi multipli, aveva l'audacia di riformare il progetto in corso d'effettuazione. E peggio, la sicurezza del frate dell'Ordine confuse il Sansovino, Tiziano, Fortunato Spira viterbese, il Serlio, che ne firmarono la relazione rinnovatrice dell'edificio chiesastico, a norma di rapporti e di dimensioni ad esso applicate, per ottenere «un'armonia consonantissima». (Adolfo Venturi (storico dell'arte))
  • San Francesco della Vigna mostra nell'interno le chiare proporzioni di Jacopo [Sansovino], non la sua vivezza cromatica, forse per l'adesione ai principî del frate censore [Francesco Zorzi]. Vi è un gran predominio di vuoti nella povertà francescana della chiesa; le lesene di pietra grigia, come tutte le cornici, sono piatte; ma un senso di pace, di equilibrio, nasce dall'armoniosa larghezza d'archi delle cappelle. Ancora l'eco toscana del Brunellesco s'avverte nella serie di sovrapposte lesene, tradotta in ampiezza cinquecentesca e in tranquilla maestà di linea nel giro fra cappella e cappella finché nella crociera le volte par s'innalzino a volo. (Adolfo Venturi (storico dell'arte))

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