Cielo sulla palude

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.

Cielo sulla palude

Descrizione di questa immagine nella legenda seguente.

Ines Orsini nei panni di Maria Goretti

Titolo originale

Cielo sulla palude

Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno 1949
Genere drammatico
Regia Augusto Genina
Soggetto Elvira Psorulla
Sceneggiatura Augusto Genina, Suso Cecchi D'Amico, Fausto Tozzi
Produttore Ezio Lavoretti
Interpreti e personaggi


Cielo sulla palude, film italiano del 1949 con Ines Orsini, regia di Augusto Genina.

Incipit[modifica]

Desolata, immensa, selvaggia solitudine. Per chilometri e chilometri non una casa, non un viso, non una fontana. Eppure l'acqua è dovunque, immobile, putrida, limacciosa, sinistro regno della febbre e della morte. Questa terra malvagia, paurosa, dagli alberi nudi e contorti, soltanto cinquant'anni fa circondava Roma di un deserto d'acqua e di fango. Gente semplice, feroce, superstiziosa l'abitava, unita dalla miseria e dalla fame, dalla lotta contro la malaria e la morte. È la storia di questa gente che questo film racconta, di questa gente che non potendo più nulla sperare dagli uomini, domandava a Dio un conforto e un aiuto. (Narratore)

Dialoghi[modifica]

  • Maria: Papà, il Signore è buono, non ve po' fa' ammala'.
    Luigi: Quello che fa lui è sempre fatto bene, figlia mia.
    Maria: Pure quando succede 'na disgrazia?
    Luigi: Pure allora. O se crede o non se crede al Signore. E noi dobbiamo credere. Se non crediamo in lui, noi poveretti, a chi dobbiamo credere?
    Maria: Io ci credo. È vero che lui ci vede sempre?
    Luigi: Vede tutto, figlia mia, è per questo che tu non devi fare cose cattive.
    Maria: Io non le faccio. Piuttosto de farle, morirei.

Citazioni su Cielo sulla palude[modifica]

  • Fui convocato da sua santità [Pio XII] a vedere un film con lui a Castelgandolfo. Il film era su Santa Maria Goretti e il Papa fu profondamente turbato da una scena – perché qualcosa il regista doveva pur far vedere per giustificare l'aggressione sessuale – in cui tutto quello che si mostrava era una caviglia nuda... Niente di neanche lontanamente paragonabile al nudo che oggi ti tirano dietro dappertutto. (Giulio Andreotti)
  • Neorealismo in chiave cattolica. Il film conta soprattutto per il bianconero del grande G.R. Aldo, la coerenza pittorica delle inquadrature, l'atmosfera delle paludi pontine, il clima affocato che precede lo stupro. (il Morandini)

Altri progetti[modifica]