Costantinopoli
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Citazioni su Costantinopoli.
- Così si presentava la città (nel 1453), come un cuore vivo e pulsante di un corpo oramai morto da tempo. (Judith Herrin)
- Costantinopoli, di una grandezza sterminata, è divisa in due parti fra le quali scorre un maestoso fiume[1] […] Una delle due parti della città, Istanbul sorge sulla sponda orientale del fiume e ospita le residenze del sovrano, dei grandi dignitari e del resto della gente. Strade e mercati, ampi e lastricati in pietra, comprendono quartieri separati per ogni gilda e sono muniti di porte che la notte vengono tenute chiuse — artigiani e venditori, fra l'altro, sono quasi tutti donne. Questa parte della città, con al centro la basilica, si trova a piè di un monte che si protende nel mare per circa nove miglia ed è largo altrettanto se non di più: in cima vi hanno sede una piccola roccaforte e il palazzo del sovrano, e intorno scorrono le mura, ben fortificate e inaccessibili a chiunque dalla parte del mare, che racchiudono all'interno circa tredici borghi abitati.
Quanto alla seconda parte della città, Galata [al-Ghalata], sorge sulla riva occidentale del fiume, tanto vicina al corso d'acqua quanto lo è Rabat al suo fiume [il Bou Regreg], ed è riservata alle abitazioni dei cristiani d'Occidente, che di svariata provenienza — genovesi, veneziani, romani e franchi — sono tutti sotto la giuridizione del sovrano di Costantinopoli. […] Lavorano tutti nel commercio e hanno un porto fra i più grandi al mondo: vi ho personalmente visto un centinaio di navi simili alle galere e altre di pari grandezza, oltre a un numero incalcolabile di barche più piccole. Quanto ai mercati, sono belli ma pieni di immondizie e attraversati da un rigagnolo d'acqua sporca lurida — anche le chiese, del resto, a Galata sono sporche e non hanno nulla d'interessante. (Ibn Battuta) - L'emozione che provai entrando in Costantinopoli mi fece quasi dimenticare tutto quello che vidi in dieci giorni di navigazione dallo stretto di Messina all'imboccatura del Bosforo. (Edmondo De Amicis)
- Principale fra le tre città, che compongono Costantinopoli, è quella abitata dall'Imperadore, dalla nobiltà e da tutti i ricchi Musulmani, e porta il nome d'Istanbole; in quella che già dicemmo appellarsi Galata, e quasi tutta è popolata di Cristiani, se un Maomettano venga a dimorarvi, pianta innanzi alla sua porta un cipresso, per mostrar che la casa appartiene ad un Credente, non avendo quelli il diritto di coltivare un tal albero. Facendo il giro del porto, può andarsi per terra da Galata a Istanbole, ma la strada è perfida. La terza città è dall'altro lato dello stretto sulla costa d'Asia, ove non si può giugnere che per acqua, e nomasi Scutari. Costantinopoli alzandosi da un terreno inclinato sembra, chi la miri dallo stretto, regolare e magnifica; e innanzi d'uscir di barca io me la finsi d'immensa grandezza; ma fui disingannato al primo por piede nelle sue contrade. (Abū-Ṭālib Ḫān)
- Si può parlare di Costantinopoli come di una delle sedi patriarcali, quando ancora non era né patriarcale né una sede né una città cristiana né si chiamava così, né era stata fondata, né la sua fondazione era stata decisa? (Lorenzo Valla)
Note
[modifica]- ↑ Probabilmente si riferisce al tratto di mare che separa le due sponde della città
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