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Cristianesimo liberale

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Vincenzo Gioberti (1849), tra i maggiori esponenti del cattolicesimo liberale italiano

Citazioni sul cristianesimo liberale o cattolicesimo liberale.

  • La debolezza della teologia liberale sta nel fatto che concede al mondo il diritto di stabilire il posto di Cristo nel mondo; nel conflitto fra la Chiesa ed il mondo, essa ha accettato le condizioni di pace relativamente facili dettate dal mondo. (Dietrich Bonhoeffer)

Citazioni in ordine temporale.

  • Il cattolicesimo liberale fu un movimento non soltanto italiano ma europeo, come europeo fu il movimento romantico nel quale esso rientrava. Nacque e maturò più o meno rapidamente in parecchi paesi cattolici d'Europa nel periodo 1815-1848 per effetto di una convergenza di idee liberali e di idee reazionarie, di concezioni tradizionalistiche e di concezioni idealistiche ed eclettiche.
  • La funzione storica concreta del cattolicesimo liberale fu diversa nei vari paesi in cui esso si sviluppò a seconda delle particolari condizioni sociali e politiche localmente esistenti. Tuttavia si può affermare che il cattolicesimo liberale prima del '48[1] ebbe quasi ovunque una funzione progressiva, perché, favorendo lo sviluppo di alcuni movimenti nazionali e appoggiando alcune rivendicazioni liberali, contribuì a rompere il fronte delle forze reazionarie e conservatrici e a spingere infine il Papato stesso ad un mutamento di politica.
  • Il declino del cattolicesimo liberale, iniziatosi alla metà del secolo, si accelerò nel decennio 1860-70, sia per motivi ideologici di carattere generale, sia per motivi politici. Infatti, mentre da un lato il Papato accentuava col Sillabo la sua intransigenza di fronte al pensiero moderno e ai tentativi di conciliarlo con la dottrina cattolica, dall'altro la diffusione del positivismo e del materialismo favoriva l'affermarsi nella cultura e nella politica di principî laici e di tendenze fortemente anticlericali. Per di più in Italia l'aspro contrasto del nuovo Stato unitario col Papato e con la Chiesa, imperniato sulla questione romana e sui problemi della legislazione laica e dell'eversione della proprietà ecclesiastica, stimolò da una parte l'anticlericalismo dei liberali e dei democratici e dall'altra l'irrigidimento della maggior parte dei cattolici militanti su posizioni di intransigenza verso il nuovo Stato e verso il liberalismo.

Note

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  1. 1848.

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