Cristiano Lucarelli

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Cristiano Lucarelli (2011)

Cristiano Lucarelli (1975 – vivente), allenatore di calcio ed ex calciatore italiano.

Citazioni di Cristiano Lucarelli[modifica]

  • [Dopo vari torti arbitrali al Livorno] Ci vogliono rimandare in B per questioni politiche. Ci faranno retrocedere perché la nostra curva è di sinistra. L'anno scorso c'erano quattro tifoserie i cui tifosi esibivano l'immagine di Che Guevara e sono tutte retrocesse. Quest'anno toccherà a noi.[1]
  • [Il giorno dopo lo sfogo per i torti arbitrali] Ho sbagliato a parlare a caldo, dopo aver avuto un malore da stress negli spogliatoi. Mi sono lasciato travolgere dalla delusione e dal bisogno di denunciare gli errori arbitrali per la quinta domenica consecutiva. Il riferimento alla politica è scaturito dall'incapacità di trovare una spiegazione logica ai torti subiti perfino da un arbitro che stimo, come il signor Rossetti. Vorrei tuttavia precisare che ho accennato solo a timori, altrimenti avrei smesso di giocare da tempo. Amo il mio mestiere e non vorrei che il mio sfogo da tifoso potesse costituire un alibi per scatenare episodi di violenza o antisportività. Sono pronto a ripartire con piena fiducia nelle istituzioni che regolano il nostro mondo.[2]
  • Sono cresciuto nel mito di Van Basten, e questo Ibrahimović lo ricorda moltissimo. Parlo di valore assoluto: l'olandese era forse più cinico in zona gol, ma per genialità Ibra non ha eguali, è più spettacolare di Van Basten. Lo vedi altissimo e pensi: "È il classico bestione dai piedi di marmo". E invece fa cose da fenomeno. Fa numeri talmente pazzeschi che ho l'impressione di trovarmi di fronte a un uomo geneticamente modificato.[3]
  • [Durante la presentazione] Sono qui, perché mi sento un po' napoletano, sono passionale come i miei nuovi tifosi. Napoli meritava che l'aspettassi, per come sono io caratterialmente, altrove non mi sarei comportato nella stessa maniera. Volevo provare delle sensazioni diverse che da altre parti non ho sentito.[4]
  • Una spesa per me, un regalo. Ci sono giocatori che si fanno la Ferrari, lo yacht. Ecco io con questi soldi mi ci sono comprato la maglia del Livorno.[5]

«Il mio miliardo sono i giovani»

Intervista di Massimiliano Castellani, avvenire.it, 11 ottobre 2012.

  • [...] la grinta di chi è figlio di un operaio e che è riuscito lo stesso ad arrivare in Serie A, solo con le proprie forze. Facendo tutta la gavetta, senza mai scendere a compromessi, anche se questo poi lo paghi e magari ti fa debuttare in Nazionale a trent'anni. Ma alla fine ho comunque vissuto grandi esperienze e giocato con i più grandi campioni del mio tempo.
  • Ho mollato la scuola in terza media e confesso che il pezzo di carta mai preso a volte mi è pesato. Per fortuna ho rimediato con la migliore università, quella della strada. Ma ai miei ragazzi dico sempre che la cosa migliore sarebbe conciliare i due aspetti, studio e calcio. Anche se poi dentro di me penso: non siamo ipocriti, quando entreranno nel professionismo, dal presidente all'allenatore, interessa soltanto che un giovane giochi bene e non gli rinfacceranno mai di non aver letto neppure un canto della Divina Commedia.
  • La prima regola è il rispetto di se stessi e dell'avversario. Ma fare melina o cercare di arrangiarsi, nei limiti consentiti dal regolamento, specie quando sei più debole, trovo che sia nella natura del gioco del calcio che in fondo è la simulazione di una battaglia. E in amore e in guerra tutto è lecito...
  • La gente pensa che il calcio sia un mondo popolato esclusivamente da milionari, quando invece questi rappresentano un'esigua minoranza. La maggior parte ormai hanno stipendi da "impiegati", con davanti una carriera che si chiude dopo dieci, massimo quindici anni. E quando smettiamo, spesso molti di noi non sono capaci neppure di andare alla posta a pagare una bolletta, figurarsi di trovare un altro lavoro che non sia giocare a calcio...
  • Penso che non esistano allenatori giovani o vecchi, ma soltanto quelli bravi e vincenti e altri che lo sono di meno. Il dato anagrafico a quel punto conta poco.

Citazioni su Cristiano Lucarelli[modifica]

  • Penso che Cristiano mi ha dato l'opportunità di vedere il calcio in un modo diverso. Se si ha un ideale lo si può mettere davanti a tutto rischiando sulla propria pelle. Anche nel nostro mondo. Quando non ci daranno più soldi per far rotolare un pallone, inizieremo una nuova vita. Dovremo porci domande, cercare gli aspetti positivi, abbandonare la superficialità e provare ad aggrapparci a qualche valore. Cristiano ha mostrato di averne. Io ho solo cominciato a domandarmelo. È già qualcosa. Un po' lo invidio. Potrebbe smettere di giocare anche oggi: sarebbe pronto ad affrontare la vita. Io mica lo so. (Alessandro Doga)

Note[modifica]

  1. Citato in Daniele Dallera, Lucarelli la butta sul politico «Penalizzati perché di sinistra» Galliani: «Ora si deve scusare», Corriere della Sera, 4 ottobre 2004.
  2. Citato in Luca Valdisseri, Contrordine, compagni: «Ho sbagliato a parlare a caldo» dice Lucarelli, Corriere della Sera, 5 ottobre 2004.
  3. Citato in Mirko Graziano, Lucarelli accetta la corte dell'Inter: «È il momento di fare il grande salto», La Gazzetta dello Sport, 4 marzo 2007.
  4. Citato in Mimmo Malfitano, «Lucarelli, un premio se segni più di Toni», La Gazzetta dello Sport, 24 agosto 2010.
  5. Citato in Carlo Pallavicino, Tenetevi il miliardo, Baldini Castoldi Dalai, 2005, p. 181. ISBN 8884908183

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