Dario Calmese

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Dario Calmese (1982 – vivente), fotografo, artista e podcaster statunitense.

Citazioni di Dario Calmese[modifica]

  • [Sulla sua storica copertina di Vanity Fair dedicata a Viola Davis] Sapevo che questo era un momento per dire qualcosa. Sapevo che questo era un momento per essere, ancora di più, nero. Quando lo guardi [lo schiavo nero Gordon ritratto nella foto The Scourged Back], è raccapricciante e aspro. Si spinge di più verso la telecamera. La sua mano è alla vita – conosci quella linea, con il suo profilo che scende lungo il braccio e torna indietro. E così ho pensato: posso ricrearlo. Una volta che ti siedi sulla sedia per un po', inizi a sentire le immagini che ti rimangono in mente. Quando ho visto il lavoro e ho visto la foto, mi è sembrato giusto. Non solo attorno alla schiavitù, ma anche allo sguardo bianco sui corpi neri, e trasformandolo in qualcosa di eleganza, bellezza e potenza.
I did know that this was a moment to say something. I knew this was a moment to be, like, extra Black. When you look at it [n.d. The Scourged Back]], it is gruesome and harsh. He pushes back more toward the camera. His hand is at his waist — you know that line, with his profile going down the arm and coming back. And so I was like: I can recreate this. Once you sit in the chair for a while, you start to have a sense of the pictures that stay in your mind. When I saw the work and saw the picture, it just felt right. Not only around slavery, but also the white gaze on Black bodies, and transmuting that into something of elegance and beauty and power.[1]

Citazioni su Dario Calmese[modifica]

  • Questo mese porta il suo traguardo. Per quanto ne sappiamo, è la prima copertina di Vanity Fair realizzata da un fotografo nero. Il primo incarico di Dario Calmese per Vanity Fair è stato un ritratto di Billy Porter poco più di un anno fa. Da allora, ha fotografato per noi gli attori George MacKay e Adrienne Warren. Questa è la sua prima grande copertina di una rivista e noi celebriamo e onoriamo la sua visione in questo momento acuto della storia americana. Calmese descrive il suo concetto di copertina come "una ri-creazione dei ritratti di schiavi scattati nel 1800 da Louis Agassiz: nella parte posteriore, i lividi. Questa immagine riprende quella narrativa, trasmutando lo sguardo bianco sulla sofferenza nera nello sguardo nero di grazia, eleganza e bellezza." (Radhika Jones)

Note[modifica]

  1. (EN) Citato in Jessica Testa, The Black Photographer Making History at Vanity Fair, nytimes.com, 14 luglio 2020.

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