Matteo Ricci

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Matteo Ricci

Padre Matteo Ricci (1552 – 1610), gesuita, matematico e cartografo italiano.

Citazioni di Matteo Ricci[modifica]

  • [Sulla lingua cinese] […] molte lettere sono dell’istesso sono, sebene di diversa figura e ciascheduna significa molte cose. Per questo viene ad essere la più equivoca lingua e lettera che si ritruovi, e de nessun muodo può scriversi dettando; anzi soventemente nel parlare si dimandano l’uno all’altro, anco fra persone eloquenti, letterati e di buona pronunciatione, che ripetano una parola et anco che dichino come si scrive. [...] a questa equivocatione di parola sovvengono loro con cinque accenti sottili con i quali diversificano quasi ogni parola; oltre a talché una sola sillaba nostra, pronunciata in cinque modi, significano cinque cose tra sé diversissime.[1]

Dell'amicizia[modifica]

  • Il mio amico non è altro che la metà di me stesso; anzi, un altro me stesso. Perciò devo considerare l'amico come me stesso.
  • Sebbene l'amico e io abbiamo due corpi, nei due corpi c'è un cuore solo.
  • Ragion d'essere dell'amicizia sono il bisogno reciproco e il mutuo aiuto.
  • Il figlio devoto eredita le amicizie del padre come ne riceve le proprietà.
  • Quando tutto procede tranquillamente e non ci sono contrarietà, è difficile distinguere i veri dai falsi amici; ma, quando le avversità sopraggiungono, si dimostra l'amicizia. Infatti, nel momento dell'urgenza i veri amici si avvicinano sempre più, mentre i falsi si allontanano sempre più.
  • Un uomo di grande virtù, se non ebbe nemici fuor dal comune, ebbe certamente buoni amici. Se non ebbe nemici straordinari che lo costrinsero a essere accorto, certamente ebbe buoni amici che lo aiutarono.
  • Prima di contrarre amicizia, bisogna osservare; dopo averla contratta, bisogna fidarsi.
  • Se gli amici sono pochi, avrò poca gioia; ma avrò in tal modo anche poca tristezza.
  • Un vecchio amico è un buon amico: non dobbiamo abbandonarlo. Chi senza motivo lascia un vecchio amico per uno nuovo, dopo poco se ne pentirà.
  • Dopo aver contratto un amico, in ogni cosa potrò consultarmi con lui; ma, prima, devo decidere chi sia vero amico.
  • L'amicizia prevale sulla parentela solo per questo: i parenti possono non amarsi reciprocamente, gli amici no. Infatti le relazioni di parentela restano anche senza amore tra i parenti; ma, se togliete l'amore reciproco tra gli amici, come potrebbe sussistere l'essenza dell'amicizia?
  • Possono prosperare solo le imprese di chi ha degli amici.
  • È profonda amicizia essere amico degli amici dell'amico e nemico dei nemici dell'amico.
  • Se il mio amico è retto, sa amare e sa odiare; perciò nei miei giudizi lo seguo.
  • Chi non aiuta l'amico nel bisogno, quando si troverà nel bisogno non avrà chi l'aiuti.
  • Gli amici volgari stanno insieme più nel divertimento che nella gioia dell'animo; così, quando si separano, restano tristi. Gli amici virtuosi stanno insieme più nella gioia dell'animo che nel divertimento; così, quando si separano, non hanno di che pentirsi.
  • Se sei il mio vero amico, allora mi ami per l'affetto, non per le cose.
  • Le cose degli amici sono tutte comuni.
  • L'amicizia è più utile al mondo che non le ricchezze. Non c'è nessuno che ami le ricchezze solo per le ricchezze, ma c'è chi ama l'amico solo per l'amico.
  • Si lascia l'amico che offenda la giustizia in modo veramente grave.
  • Quando nell'amicizia il piacere prevale sulla virtù, non si può restare amici per lungo tempo.
  • Ma che epoca! Che epoca! Le parole ossequiose producono amicizia e le parole vere producono odio!

Il vero significato del "Signore del Cielo"[modifica]

  • Di tutte le cose che distinguono l'uomo dagli animali, nessuna è più grande dell'intelletto.
  • L'uomo trascende le altre creature perché è dotato di un'anima spirituale all'interno di sé, e dell'abilità di osservare i principi delle cose all'esterno.
  • Ciò che è portato alla luce dall'intelletto, non può accondiscendere alla falsità.
  • La ragione ha con l'uomo la stessa relazione che il sole ha col mondo, diffondendo la sua luce per ogni dove. Abbandonare i principi affermati dall'intelletto e conformarsi alle opinioni altrui è come chiudere fuori la luce del sole e cercare un oggetto con una lanterna.
  • L'uomo superiore fa della verità il suo vessillo. Quando si deve trovare la verità, bisogna conformarsi ad essa, ma quando non vi sia verità, si opporrà.

Citazioni su Matteo Ricci[modifica]

  • Egli univa la raffinatezza spirituale alla semplicità dei modi: nei gesti, nelle parole e nel comportamento, trovava il felice punto d'incontro tra l'eccesso di rigidezza e l'eccesso di affabilità, dimostrando di possedere quella sovrana naturalezza, adorata da Confucio, nella quale la spontaneità, la discrezione, il controllo e la grazia intonano la musica della vita. (Pietro Citati)
  • L'esplorazione condotta da Matteo Ricci sotto la forma di un vero itinerario scientifico, e potuta compiere con l'appoggio dei mandarini, che ammiravano il sapere astronomico dello sconosciuto straniero, è rimasta fondamentale per la conoscenza geografica della Cina. Essa valse a iniziare l'esplorazione intensiva dell'Estremo Oriente. (Cosimo Bertacchi)
  • Matteo Ricci è un simbolo in Cina. È il primo esempio positivo di incontro tra Oriente e Occidente. È un personaggio popolare che appartiene a tutti, non solo ai cattolici. Ha insegnato ai nostri antenati la matematica, l'astronomia, la geografia e il più significativo esempio di dialogo interreligioso. (Zhāng Yìmóu)
  • I promotori del Rinascita letteraria della Cina moderna si ricollegano, attraverso i sapienti più originali della dinastia manciù e quelli della fine dei Ming, al gruppo di letterati fortemente influenzati da Padre Ricci. (Henri Bernard-Maître)

Note[modifica]

  1. Da Della entrata della Compagnia di Giesù e Christianità nella Cina, Quodlibet, Macerata, 2000; citato in Giorgio Casacchia e Mariarosaria Gianninoto, Matteo Ricci e la lingua cinese, Associazione Matteo Ricci.

Bibliografia[modifica]

  • Matteo Ricci, Dell'amicizia, a cura di Filippo Mignini, Quodlibet, Macerata.
  • Matteo Ricci, Il vero significato del "Signore del Cielo", traduzione e cura di Alessandra Chiricosta, Urbaniana University Press, Città del Vaticano 2006.

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