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Discussione:Gorizia

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Ultimo commento: 12 anni fa, lasciato da Raoli in merito all'argomento Citazioni su Gorizia

Citazioni su Gorizia

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nella voce Gorizia erano presenti le seguenti citazioni che ho rimosso in accordo alle linee guida del progetto e che riporto qui:

  • Gorizia è la più bella porta aperta sull'Italia. (Max Klinger)
  • Gorizia giace ingioiellata di ville. I piccoli edifici s'ingolfano nelle onde della verdura, imboscati tra i lauri, seminascosti dalle macchie degli alti pini. La vegetazione dei climi freddi si affratella in quei parchi alle piante tropicali. La città biancheggia tra questo artificiale imboscamento e lo rompe con le strade a doppie file di platani e di castani, che sembrano tanti raggi del suo perenne vivaio. (Giuseppe Caprin)
  • Il viaggiatore che visita Gorizia rimane sorpreso vedendone la deliziosa posizione; egli nota che la natura ha versato la ricca cornucopia dei suoi doni su questa città per invitare il forestiero a sostare. (Carl von Czoernig-Czernhausen)
  • Dopo tutte queste peregrinazioni si resterà convinti che Gorizia per se stessa e per il suo circondario, colle sue case divise tra loro da giardini, colle sue viste alternate ed infinitamente varie su pianure, colline e montagne, deve venir considerata in rapporto al paesaggio quale uno dei siti più favoriti dalla natura senza perciò mancare dei comodi e degli allettamenti di una città grande. (H.E. NOE',1891)
  • Gorizia mi si presentò con un volto straniero, austriaco, o meglio d'un tipo indefinibile ma in qualche modo attinente al carattere di un'area della quale avevo già toccato i margini a Pontebba. Per le strade e al ristorante nel quale andai a pranzo, coglievo voci e frasi di una lingua che non era tedesca, né veneta come m'ero immaginato e neppure friulana. Dopo pranzo girai a lungo per le vie, vidi un bel castello sopra una rocca addossata alla città, un fiume vorticoso che sbucava dalle gole dei monti e le alture d'intorno, spelacchiate e calcinose come se la guerra vi fosse appena passata. Più tardi scoprii un lussuoso caffè pieno di specchi, di tavolini di marmo nero e di poltrone nelle quali sedevano anziani signori intenti a leggere dei giornali fissati a mezzi bastoni, che impugnavano e tenevano stesi come aste di bandiera. Presi anch'io uno di quei giornali e sdraiato in una poltrona cominciai a scorrerlo. (Piero Chiara, Vedrò Singapore?)

--valepert 15:39, 7 apr 2012 (CEST)Rispondi

Grazie. Ora le metteremo a posto. Smile --Raoli ✉ (scrivimi) 04:41, 8 apr 2012 (CEST)Rispondi