Gorizia

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Gorizia

Citazioni sulla città e la provincia di Gorizia e sui goriziani.

  • Negli annali della guerra fredda Gorizia è stata una piccola Berlino, la città deturpata da un muro, divisa da una frontiera e dominata da un colle su cui il Minculpop jugoslavo aveva scritto con le pietre a caratteri cubitali, perché tutti dal basso potessero leggere, «Naš Tito», il nostro Tito. (Sergio Romano)
  • Nelle mie visite a Gorizia ho sempre avuto l'impressione che la città, nonostante i suoi monumenti e le sue lapidi, portasse il peso di questa immagine [«Naš Tito»] con una certa noncuranza. A costo di ferire qualche suscettibilità, le dirò, caro Principe, che non può essere né interamente italiana né interamente slava né interamente austriaca. (Sergio Romano)
  • Partimmo venerdì sera dal Südbahnhof, e sabato mattina alle dieci giungemmo a Gorizia, dove andammo a passeggiare sotto un sole splendido, tra le case intonacate di bianco; vedemmo bianchi alberi in fiore, potemmo mangiare arance e frutta candita. (Sigmund Freud)
  • Per i tedeschi che scendevano verso il Sud, Gorizia era la prima città in cui l'aria, i portici delle vie, i sapori della cucina e il colore del vino avessero un «gusto» italiano. Per gli italiani che andavano a Vienna, a Salisburgo, a Monaco e a Dresda, era la prima città in cui le locande fossero pulite, le ostesse accoglienti, le kellerine servizievoli e graziose. Per gli sloveni del contado il Prato, come si chiamava nella loro lingua la piazza più grande, era il mercato dove si scambiavano merci e notizie. Oggi Gorizia è molto più di una locanda per viaggiatori di passaggio. (Sergio Romano)
  • Purtroppo, quello che è accaduto durante la Seconda guerra mondiale con le foibe ha tracciato un solco profondo. Una parte degli italiani oggi vede nell'italianità di Gorizia un valore irrinunciabile che oggi è minacciato. (Hans Kitzmüller)
  • Quel confine è costato fiumi di sangue. Fino al 1952 i miliziani di Tito sparavano contro chi cercava di varcarlo. (Quirino Principe)
  • Quel giorno, partito avanti l'alba per Pontebba, nell'alta Carnia, avevo cambiato treno a Udine e fatto sosta a Gorizia: due città che vedevo per la prima volta e delle quali sapevo soltanto quel poco che era legato alla guerra 1915-1918, combattuta una quindicina d'anni prima in quei luoghi e subito entrata nei libri di scuola. (Piero Chiara)
  • Quel "muro" ha spaccato in due la città snaturandola. Ma oggi per i viali ombrosi si torna a respirare quella compitezza mitteleuropea che attingendo al passato proietta Gorizia nel futuro. (Giorgio Pressburger)
  • Tutti gli sloveni di Gorizia parlano l'italiano. Lo parlano anche molti cittadini di Nova Gorica. Ma gli italiani non parlano sloveno. (Hans Kitzmüller)

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