Don Matteo
Don Matteo
Serie TV
Titolo originale |
Don Matteo |
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Lingua originale | italiano |
Paese | Italia |
Anno |
2000 - in produzione |
Genere | giallo, commedia |
Stagioni | 13 |
Episodi | 255 |
Ideatore | Enrico Oldoini |
Rete televisiva | Rai 1 |
Interpreti e personaggi | |
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Don Matteo, serie televisiva prodotta da Lux Vide per Rai Fiction.
Stagione 1
[modifica]Episodio 2, Una banale operazione
[modifica]- [A Natalina] Dicono che la distrazione sia una virtù comune ai santi e ai geni. (Don Matteo)
- [Riferendosi a Don Matteo] Sei prete, fai er prete. (Capitano Anceschi)
- Capitano Anceschi: Non credo esistano omicidi meritati ed altri immeritati.
Maresciallo Cecchini: Questa frase l'avrebbe detta anche Don Matteo. - Alcune volte è più difficile trovare le cose che non sono nascoste. (Don Matteo)
- [A Don Matteo] Senti prete, io ti copro ma se tu ti incolpi da solo allora sei scemo. (Nerino)
- [Riferendosi a Don Matteo] Me stavo a preoccupà! Ma chi è, Zorro? (Capitano Anceschi)
- Moglie di Mario Ricci [a Mario Ricci]: E tu chiamalo miracolo, scemo.
Don Matteo: Ecco, appunto.
Episodio 3, Il coraggio di parlare
[modifica]- Vicario Giovanni Della Valle: Quando vede passare una giovine e bella ragazza, cosa pensa?
Don Matteo: Ringrazio il Signore per avere messo al mondo una meravigliosa creatura.
Vescovo Guido: E se la ragazza è brutta?
Don Matteo: Ringrazio il Signore per avermi fatto prete. - Don Matteo [provando a riparare l'auto di Lenka]: È che i motori spesso si comportano come noi, basta un qualcosa che vanno in tilt. Ma noi abbiamo una marcia in più, abbiamo la parola. Loro fanno rumore, ma noi parliamo e quando parliamo riusciamo a toglierci un peso dal cuore e stiamo meglio. Non è così?
Lenka Rizzato: Io non posso parlare, padre.
Don Matteo: Ah, vediamo un po' come sta lo spinterogeno. - Matteo, per la gente, quella qualunque, due più due purtroppo fa soltanto quattro. (Vescovo Guido)
- Questi strozzini non è che ti fanno un documento dove tu metti bianco su nero. (Maresciallo Cecchini)
- [A Don Matteo] Noi invece cerchiamo il pesce grosso, la balena, anzi no, lo squalo. Perché la balena è grossa, è lo squalo che è cattivo. (Maresciallo Cecchini)
- Sai, tante volte la paura si vince facendo quello che dentro di noi sappiamo è giusto fare. (Don Matteo)
- Le favole ci aiutano a capire. (Don Matteo)
- Gino Rizzato: Dia retta a me, don Matteo: torni in chiesa, al suo lavoro.
Don Matteo: Io lavoro soprattutto intorno alla chiesa, Gino. Ci vediamo. - [A Lenka] Certo che ti perdono, Lenka, ma ricordati che abbiamo sempre un'altra scelta. Ciao. (Don Matteo)
- [Rivolgendosi a Dio] Uno come me non deve mai dimenticare che il fine non giustifica i mezzi, vero? (Don Matteo)
Episodio 4, Anna
[modifica]- [Rivolgendosi a Dio] Signore, tu mi hai fatto il dono dell'intuito ed io cerco di metterlo al tuo servizio ma, ti prego, fa che non diventi la mia presunzione e che non mi dimentichi di essere umile. (Don Matteo)
- Don Matteo: Voi vi amate?
Francesco Morelli: Sì.
Don Matteo [rivolgendosi ad Anna]: E allora sposatevi, così tu avrai la cittadinanza italiana e nessuno ti manda via. - [Rivolgendosi ad Angelo] Se hai bisogno di parlare con qualcuno vieni da me. Io non sarò carino come quelle ragazze ma come ascoltatore me la cavo. (Don Matteo)
- Capitano Anceschi: Padre ma perché non s'arruola nei carabinieri? Tanto è più il tempo che passa qua in caserma che in parrocchia.
Don Matteo: È un consiglio?
Capitano Anceschi: No, è un ultimatum. - [Al Maresciallo Cecchini] Non mi lusinghi, maresciallo, ho fatto voto di umiltà. (Don Matteo)
- [A Francesco Morelli] Io non penso che tu sia un ladro. Io penso che tu abbia rubato, che è diverso. (Don Matteo)
Episodio 5 La strategia dello scorpione
[modifica]- [A Don Matteo] Don Matteo, le dovesse servire un avvocato tenga presente il maresciallo Cecchini. (Capitano Anceschi)
Episodio 6 Questione di fiuto
[modifica]- La lavanda gastrica ai cani la fanno come la fanno agli uomini? (Maresciallo Cecchini)
- [Al Maresciallo Cecchini] È vero, maresciallo, ma Dio ha scelto le cose pazze del mondo per svergorgnare i sapienti. (Don Matteo)
- Don Matteo: Buongiorno Natalina.
Natalina: Buongiorno padre, a quest'ora?
Don Matteo: Eh sì, mi son fatto tutte le discoteche della provincia. - A volte è meglio fermarsi alla prima osteria. (Maresciallo Cecchini)
- Aldo Baraldi: L'anno scorso la vendita di tartufi mi aveva fruttato bene.
Capitano Anceschi: Eh lo credo, con quello che lo fate pagare 'sto tartufo bianco.
Maresciallo Cecchini: E poi lo vendete in nero. - [Al Maresciallo Cecchini] Maresciallo da quando in qua lei legge? (Capitano Anceschi)
Episodio 7 La rosa antica
[modifica]- Don Matteo: Due uomini cadono in un camino. Uno esce fuori con la faccia sporca di fuliggine; l'altro pulito. Chi dei due va a lavarsi?
Signor Cotroneo: Quello con la faccia sporca!
Don Matteo: Sbagliato: va a lavarsi quello con la faccia pulita. Quando escono dal camino i due si guardano. Quello sporco guarda l'altro e pensa: che fortuna essere usciti puliti dal camino. Mentre quello pulito pensa: come siamo ridotti!! Corro subito a lavarmi! Prima di decidere come stanno le cose: è meglio darsi un'occhiata allo specchio. Il perdono è un grandissimo atto di coraggio. - Don Matteo: Due uomini cadono in un camino. Uno esce fuori con la faccia sporca di fuliggine; l'altro pulito. Chi dei due va a lavarsi?
Signor Cotroneo: Quello con la faccia pulita!
Don Matteo: Sbagliato: va a lavarsi quello con la faccia sporca ! Ad una stessa domanda possiamo dare due risposte diverse. Dipende da come guardiamo le cose. I due non solo si guardano in faccia. si guardano anche le mani. Quello pulito non vede niente di cui preoccuparsi. Quell'altro, che ha le mani piene di fuliggine, capisce di essere sporco e va a lavarsi! - Capitano Anceschi: Don Matteo me spiega una cosa? Lei come fa? Li guarda in faccia e già capisce.
Maresciallo Cecchini: Perché c'ha occhio. - [Al Capitano Anceschi] Maresciallo Cecchini: Sa che lei sta facendo un ragionamento alla don Matteo?
Capitano Anceschi: Lo sa che io faccio finta di non aver sentito? - Io sono un prete: rispetto le leggi degli uomini, anche se non sono quelle che portano alla salvezza. (Don Matteo)
- Don Matteo: D'altronde quelli bravi diventano tutti carabinieri.
Maresciallo Cecchini: Non tutti, qualcuno diventa prete.
Episodio 8 Il piccolo angelo
[modifica]- [Al Maresciallo Cecchini] Senta, io ho il massimo rispetto per don Matteo ma lei qua dentro deve convincere me. (Capitano Anceschi)
- Maresciallo Cecchini: Padre, lei non sa cosa vuol dire essere padre.
Don Matteo: Uh?
Maresciallo Cecchini: Nel senso di papà. - In questo nostro lavoro tutto è utile, anche le cose inutili. (Maresciallo Cecchini)
- Vescovo Guido: Ah ma non vorrai mica ricominciare con le tue investigazioni? Eh ricordati che porti la tonaca, non la divisa.
Don Matteo: Come posso scordarmelo, ci inciampo sempre. - Sembrava una brava persona anche se...faceva l'ostetrico. (Maresciallo Cecchini)
Episodio 9 In attesa di giudizio
[modifica]- [A Don Matteo] Come le dicevo, padre, a me dispiace molto per quello che è successo, ma se lei se ne stesse un po' di più in parrocchia come fanno tutti i preti, senza andare in giro a ficcare il naso negli affari degli altri noi staremmo molto più tranquilli ma soprattutto lei, padre, non finirebbe nei guai. (Capitano Anceschi)
- Vescovo Guido: Certo che tu per i guai sei proprio una calamita.
Don Matteo: No, non sono io che attraggo i guai, sono loro che mi saltano addosso, anzi, alle spalle. - Maresciallo Cecchini [a Ghisoni e Lauro]: Ragazzi, scusate, forse ho perso l'accendino dentro la macchina. Potete controllare un attimo?
Antonio Lauro: Ma lei non fuma, maresciallo.
Maresciallo Cecchini: Non è il mio accendino, è quello di mia moglie. Lei fuma.
Episodio 10 Il ricatto
[modifica]- Maresciallo Cecchini [al Capitano Anceschi]: Sa come diciamo noi in Sicilia? Fatta la legge trovato l'inganno.
Capitano Anceschi: Veramente se dice così in tutta Italia. - Don Matteo: Del resto, come si dice? Dio li fa e poi...
Capitano Anceschi: Io li accoppo. - Se ci pensa bene, l'ambizione non è un valore assoluto. (Don Matteo)
- Non si può forzare nessuno a scegliere il bene. (Don Matteo)
Episodio 11 L'attore
[modifica]- La pena per l'omicidio è l'ergastolo. (Don Matteo)
- Gli occhi di chi ama sono miopi. (Don Matteo)
- Don Matteo: I sospetti mi sono mi sono venuti non per quello che Lucia mi ha detto ma per quello che non mi ha detto.
Maresciallo Cecchini: Sì, sì perché quando uno non dice, è è quello che dice che... scusi eh, scusi, scusi. - [Al Capitano Anceschi] Vede capitano, quando una persona cara ci lascia improvvisamente noi veniamo presi dal rimorso per quello che non abbiamo detto o fatto mentre questa persona era ancora in vita. In questi casi il nostro compito è di far capire che questi sensi di colpa sono una cosa naturale, comprensibile. (Don Matteo)
- [A Don Matteo] Mi piacerebbe qualche volta arrivare a risolvere un caso con la mia intelligenza, con la mia intuizione. Andare dal capitano, io, da maresciallo dal capitano: "Tot più tot fa tot. Ho risolto il caso con la mia intelligenza". Invece mica lo sapevo 'sto fatto che l'attore era pieno di debiti. E' come se lei dice la messa...non mi viene l'esempio su di lei. (Maresciallo Cecchini)
- [Al Maresciallo Cecchini] Maresciallo, lei è un genio. (Don Matteo)
Episodio 12 Stato di ebbrezza
[modifica]- Don Matteo: In dubbio pro reo.
Maresciallo Cecchini: Come dice la Bibbia.
Capitano Anceschi: No, questo è diritto romano, maresciallo. - [Al Vescovo Guido e al Vicario Giovanni Della Valle] Vedete, quando io dico che mi sono già fatto un'idea precisa io voglio dire che... come, come posso spiegarmi... ah ah! Voi sapete come sono fatti certi tappeti, se li guardiamo dal didietro quello che vediamo è soltanto un groviglio di fili colorati ma basta girarlo e quel groviglio di fili colorati in realtà forma un disegno preciso e bellissimo. Capito? (Don Matteo)
- Nel giudicare gli altri condanni te stesso. (Don Matteo)
- [Al Maresciallo Cecchini] Capitano Anceschi: No, volevo dirle che ho notato che lei oltre a fare il suo dovere, vorrebbe anche redimere. Non è che Don Matteo lo frequenta un po' troppo?
Maresciallo Cecchini: Quel tanto.
Episodio 13 Delitto accademico
[modifica]- [A Don Matteo] Padre ma è possibile? Ogni volta che c'è un guaio c'è pure lei. (Capitano Anceschi)
- Don Matteo: Maresciallo, io non so come dirglielo ma se c'è una cosa che...che proprio non riesco a digerire è pagare le multe.
Maresciallo Cecchini: Sì, ma io...
Don Matteo: Maresciallo, non è che può fare qualcosa? - [Al Maresciallo Cecchini] Io non lo so veramente, io prima pensavo di essere un buon carabiniere. Non un genio, ma un buon carabiniere. Da quando è arrivato 'sto prete in paese, senza le sue intuizioni non riesco più a fare neanche una multa pe' divieto de sosta. (Capitano Anceschi)
- Maresciallo Cecchini: Hanno rubato come i...come i...come i ladri.
Capitano Anceschi: Embè?
Maresciallo Cecchini: Non mi veniva un'altra definizione. - [Al Capitano Anceschi] Maresciallo Cecchini: Non sia precipitoso, abbia fede.
Capitano Anceschi: Abbia fede? Cioè ora parla proprio come er prete?
Episodio 14 Amore senza età
[modifica]- [Al dottor Alberti] All'ospizio c'era poco personale perché lei cercava di speculare su tutto. Vogliamo parlare del traffico che faceva con i farmaci oppure della mensa? Quella roba che je dava manco er gatto se 'a mangia. (Capitano Anceschi)
Episodio 15 Il fuoco della passione
[modifica]- Il fatto è che noi siamo capaci di ricevere il perdono e la comprensione solo quando ci rendiamo conto di quello che stiamo facendo e abbiamo il desiderio di cambiare. A volte un po' di saggezza ci dà una mano. (Don Matteo)
- È proprio vero: il fuoco della passione arriva quando meno te l'aspetti. (Don Matteo)
Episodio 16 La mela marcia
[modifica]- Un buon caffè non si rifiuta mai. (Maresciallo Cecchini)
- Meglio non mischiare minestra col caffè. (Maresciallo Cecchini)
- Maresciallo Cecchini: Sì, perché se lei mi aiuta io ce la faccio.
Don Matteo: Me lo chiede come prete o come amico?
Maresciallo Cecchini: Anche come sorella. Per ridere l'ho detto ma non c'è niente da ridere. Come prete, come amico, faccia lei. - Maresciallo Cecchini: Che cosa vuoi tu?
Benvenuti: Comandi, maresciallo.
Maresciallo Cecchini: Sei di leva?
Benvenuti: Sì.
Maresciallo Cecchini: Tu sei di leva, levati, dopo, dopo. - [A Don Matteo] Il capitano Ancheschi per me è come per lei, che ne so, il vescovo, il Papa. (Maresciallo Cecchini)
- Maresciallo Cecchini: No, no, no, no, mangio solo questo. Padre, ieri sera ho mangiato una peperonata che ha fatto mia moglie, c'ho lo stomaco fa su e giù, su e giù.
Don Matteo: Eh la peperonata lo fa. - Maresciallo Cecchini: Eccola qua, l'ho trovata stamattina.
Don Matteo: Complimenti, maresciallo.
Maresciallo Cecchini: Questa era in caserma, nascosta qui, in uno dei bagni comuni l'ho trovata.
Don Matteo: Ora dovrebbe subito rimetterla dove l'ha trovata.
Maresciallo Cecchini: E perché?
Don Matteo: Sarà l'esca che farà abboccare il nostro pesce.
Maresciallo Cecchini: Il pesce talpa. - Maresciallo Cecchini: Buongiorno signor capitano.
Capitano Anceschi: Buongiorno, buongiorno Don Matteo.
Maresciallo Cecchini: Come mai è arrivato così presto?.
Capitano Anceschi: Non mi aspettava? Tanto per cambiare vedo che avete fatto comunella.
Stagione 2
[modifica]Episodio 1 La mela avvelenata
[modifica]- Maresciallo Cecchini [al Capitano Anceschi]: Oh ma rubano di tutto.
Capitano Anceschi: Eh perché maresciallo, si ricorda quando rubavano i nani di cemento nei giardini?
Maresciallo Cecchini: Mio cugino c'aveva una villa, gli hanno rubato i sette nani due volte. Sette per due: quattordici nani di gesso. - Luisa Di Giacomo: Maresciallo, la bambina a chi la lascio? Non posso portarla con me, è troppo piccola. Noi siamo soli qui.
Maresciallo Cecchini: Eh lo so che è piccola.
Martina Di Giacomo: Io non sono piccola, ho sei anni.
Maresciallo Cecchini: Però sei anni non bastano, per venire in caserma ci vogliono sette anni almeno. Va bene? - Luisa Di Giacomo: Op..oplà! Tesoro, amore mio, hai visto, tesoro, non ci hanno messo in prigione.
Martina Di Giacomo [riferendosi a Don Matteo]: Lo sai che lui è un cavallo?
Luisa Di Giacomo: Davvero?
Don Matteo: Come, non si vede? - Don Matteo: Certo che mandare avanti un'azienda agricola, soprattutto biologica, non è una cosa facile.
Stefano Di Giacomo: Mica ci vuole una laurea. - Don Matteo: In una cosa sono d'accordo con te, Stefano: che l'agricoltura biologica fra un po' sarà considerata quella normale.
Stefano Di Giacomo: Lei è un po' troppo ottimista, padre. - Maresciallo Cecchini [a Don Matteo]: Sa come diciamo noi in Sicilia? Gallina che canta ha fatto l'uovo.
Don Matteo: Veramente lo dicono in tutta Italia.
Maresciallo Cecchini: Però in Sicilia lo sottolineiamo di più. - Maresciallo Cecchini [a Ghisoni]: Senti, Ghisoni, da quanto tempo ci conosciamo noi?
Ghisoni: Mah, saranno...
Maresciallo Cecchini: Non m'interessa. - Maresciallo Cecchini [a Don Matteo]: Ma allora chi è il colpevole?
Don Matteo: Eh non lo so, però bisogna trovare il colpevole giusto.
Maresciallo Cecchini: Sì, mica bisogna trovare quello sbagliato, lo so. - Capitano Anceschi: Don Matteo, buongiorno.
Don Matteo: Buongiorno, capitano.
Capitano Anceschi: Lei mi ci ha mai trovato nel suo confessionale?
Don Matteo: Beh...quando vuole può venirsi a fare un giro. - Don Matteo: Eccellenza, essere tuo amico è un grande piacere.
Vescovo Guido: E invece essere amico tuo è una grande scocciatura, una bega continua che non auguro a nessuno. Poi...poi, certo, ci sono dei momenti in cui ne sono quasi orgoglioso. Ma sono davvero casi rarissimi.
Don Matteo: Grazie, Eccellenza. - Stefano Di Giacomo: Io credo davvero nell'agricoltura biologica, eh.
Don Matteo: Sì, ma i grandi ideali valgono poco se non mettiamo attenzione nelle cose più piccole. E poi fare il contadino è difficilissimo. Un mio amico contadino, si chiama Nicola, diceva: 'È un mestiere che va rispettato, è un mestiere che va imparato con la stessa serietà di quella di un medico. Non si improvvisa'.
Episodio 2 Il marchio sulla pelle
[modifica]- [A Don Matteo] Certo, è stupefacente la capacità dei tuoi parrocchiani di cacciarsi nei guai. (Vescovo Guido)
- Maresciallo Cecchini: Don Matteo, è un sacco di tempo che non giochiamo a scacchi. Mi piacerebbe fare una partita.
Don Matteo: Sì, ma poi lei perde.
Maresciallo Cecchini: Perché perde? Ma voi preti non dovreste essere umili?
Don Matteo: Eh, ha ragione, però non dobbiamo nemmeno dire il falso. - [Rivolgendosi a Dio, mentre si trova a pesca] Signore, è un tuo dipendente, fai che non venga qui, eh? (Capitano Anceschi)
- Don Matteo: Il fatto è che Michele Di Fusco non c'entra niente con questa storia.
Capitano Anceschi: Don Matteo, ma è sempre la stessa storia! Per lei sono tutti innocenti anche se c'hanno mille reati sul groppone? - Capitano Anceschi: C'ha ragione Don Matteo. Certo che quel prete è veram...
Maresciallo Cecchini: Fortissimo, è fortissimo. - [A Don Matteo] Con un buon avvocato anche questo non sarebbe bastato a incastrarlo. Poi lui è incensurato. Invece appena è salito in macchina ha confessato tutto. Ma lei come fa con gli indiziati? Diciamo che...la confessione è il suo mestiere... (Maresciallo Cecchini)
- Che amore è quello che si basa sulla maldicenza? (Don Matteo)
- Don Matteo [a Emilio, in confessione]: Tu a Marisa le vuoi bene, vero?
Emilio: Sì.
Don Matteo: Sposerà Michele.
Emilio: Sarà dura ma sono contento per lei.
Don Matteo: Se sei contento allora il tuo amore è diventato grande. Ti assolvo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. - Don Matteo [al maresciallo Cecchini, al negozio di tatuaggi]: Ma lei cosa ci fa qui?
Maresciallo Cecchini: Oggi è il compleanno di mia moglie.
Don Matteo: Ah, auguri.
Caterina Cecchini: Grazie.
Maresciallo Cecchini: Oggi mia moglie compie...vabbè non la diciamo l'età va', non la diciamo.
Caterina Cecchini: Ma che dici!
Maresciallo Cecchini: Non la diciamo.
Marisa Belli: Auguri, signora.
Caterina Cecchini: Grazie. Allora, Marisa, io ho deciso, siccome gli anelli me li perdo sempre allora mio marito mi ha regalato questo, che dall'ombellico è difficile perderlo.
Don Matteo [al maresciallo Cecchini]: Allora a lei piace il piercing!
Maresciallo Cecchini [scuotendo la testa, non visto dalla moglie]: Sì, mi fa un poco di impressione.
Caterina Cecchini: Mio marito è moderno.
Episodio 3 Cuore di ghiaccio
[modifica]- Nerino [a Don Matteo, al cimitero]: Ti posso fare una domanda?
Don Matteo: Certo.
Nerino: Alle persone normali, di funerali ne capita uno ogni tanto. Tu invece te li devi fare tutti. Ma come fai? Ti ci sei abituato?
Don Matteo: No, non ci si abitua mai. Però al momento giusto c'è qualcuno che mi dà la forza per sostenere chi ha perduto una persona cara. Anche perché io sono certo che un giorno ci ritroveremo tutti. E quel giorno io vengo con la mia bicicletta. E tu? Che ne dici?
Nerino: Meno male, pensavo che non venivi. - Non c'è microscopio che possa indagare l'animo umano. (Don Matteo)
- Capitano Anceschi [a Don Matteo, al bar]: Vuole un caffè?
Don Matteo: No, grazie
Capitano Anceschi: Al posto del maresciallo mi comporterei nella stessa maniera. Le regole...ho dedicato vent'anni all'arma. Poi me tolgono un caso e finisco di notte in un baretto a confidarmi con un prete. Non la vedevo dai tempi della scuola. Giulia l'ho incontrata per caso, per strada. Però non aveva più quella luce, l'ho visto subito. Era triste, sola e in crisi col marito. Sì ma io e lei non...noi due non saremmo mai...
Don Matteo: Ma lei cosa sente per Giulia?
Capitano Anceschi: Non lo so. Eravamo ragazzi e già pensavo a lei. La sa una cosa? Sul muro di fronte casa le avevo scritto 'Giulia ti amo' scritto grande, enorme però non m'ero firmato. Ma avevo lasciato lo spazio, sotto c'era uno spazio e...e però lei non m'ha mai risposto. Poi ho imparato a rispettare le sue scelte, il suo matrimonio e adesso il suo dolore.
Don Matteo: Ti si è freddato il caffé. - Professor Giancarlo Antonioli [a Don Matteo, in clinica]: Buongiorno.
Don Matteo: È bello qui...tutte queste mamme...è come stare tra alberi in fiore. - Professor Giancarlo Antonioli: I figli sono il dono più grande.
Don Matteo: Ha ragione, i figli sono un grande dono. Però non la pensava male mio nonno quando mi diceva: 'Un dono va accettato, non preteso'. - Capitano Anceschi [a Giulia Chimenti]: Senti...di tutto questo periodo io, insomma avrei da dirti delle cose...vabbè dai tempi della scuola veramente.
Giulia Chimenti: Sai, ho imparato a leggere la tua calligrafia, anche sui muri. Solo che, beh, io ti voglio bene sai ma i nostri tempi non coincidono mai.
Capitano Anceschi: Neanche adesso? Senti, un'altra cosa: la perizia medica esclude che sia stato Nico Caronna: i problemi circolatori che ha non gli avrebbero permesso di fare...però le indagini adesso ricominceranno. I miei uomini faranno di tutto per trovare...
Giulia Chimenti: Grazie.
Domestica [rivolgendosi a Giulia Chimenti, indicando un oggetto]: Signora, dove le faccio mettere?
Giulia Chimenti [rivolgendosi alla domestica]: Sì, arrivo. [rivolgendosi al capitano Anceschi] Grazie.
Capitano Anceschi: Il mio telefono è sempre acceso.
Episodio 4 Il mago
[modifica]- Non importa chi siamo, importa quello che sappiamo fare. E poi il resto è nelle mani del destino. (Mago Kaspar)
- Maresciallo Cecchini: Come si dice? Il diavolo fa le pentole con i coperchi.
Capitano Anceschi: E non. - Don Matteo [a Monica Tini]: Io credo di poter capire come ti senti.
Monica Tini: No, no, lei non lo sa.
Don Matteo: È come...è come quando da bambini ci si sveglia al buio. Ti alzi dal letto, sbatti contro i mobili, non trovi l'interruttore della luce. A me succedeva spesso. Ma una notte ho incontrato le braccia di mia madre che mi hanno tirato su e mi hanno stretto forte. Da allora non ho più avuto paura del buio. Monica, anche tu non sei sola. L'amore di Dio, quello sarà sempre con te. Anche lui ti stringerà forte, ti darà il coraggio e la salvezza.
Monica Tini: Grazie. Mi lasci riposare adesso. - Natalina [a Don Matteo]: Don Matteo?
Don Matteo: Sì? Che c'è?
Natalina: No, niente. Le volevo dire, era una curiosità però deve essere sincero. Secondo lei lo...lo trovo qualcuno che si innamora di me?
Don Matteo: Ma certo che lo trovi. Lo sai cosa diceva Madre Teresa? Che noi siamo stati creati per cose più grandi, per amare e per essere amati.
Natalina: Essere amati?
Don Matteo: Però non devi stare su lì a pensarci un po' troppo perché l'amore...
Natalina: Arriva quando meno te lo aspetti.
Don Matteo: Sì.
Natalina: Era questo che mi voleva dire?
Don Matteo: Sì, più o meno.
Natalina [mandando a quel paese Don Matteo]: Grazie. - Vicario: Questa faccenda sta prendendo delle dimensioni esagerate. Ormai non si parla d'altro.
Vescovo Guido: Sì, lo so.
Vicario: Quell'uomo vuole solo farsi pubblicità. E che pubblicità. C'è già chi parla di miracolo.
Vescovo Guido: Ha ragione, ha ragione.
Vicario: Qui si rischia il pericolo di suggestione collettiva. Bisogna agire nel modo giusto e con la persona adatta. Sì, perché la questione è delicata.
Vescovo Guido: Certo.
Vicario: Non a caso tutto ciò accade nella parrocchia di Don Matteo.
Vescovo Guido: Per fortuna, vorrà dire. Sì, è proprio come dice lei: la questione è delicata e ci vuole la persona adatta. - Mago Kaspar [a Don Matteo]: Noi due in fondo qualcosa in comune l'abbiamo: lavoriamo tutti e due per il bene degli altri.
Don Matteo: Lei ed io abbiamo un concetto del bene un po' diverso. - Mago Kaspar [a Don Matteo]: Davvero non me lo vuole dire, padre, di che segno è?
Don Matteo: Dell'unico che conosco: il segno della croce. - Maresciallo Cecchini [al Capitano Anceschi]: Ma signor capitano, quattordici milioni, sedici milioni, trenta milioni, cioè, cinquanta milioni nel giro di una settimana, eh?
Capitano Anceschi: A parte che quattordici più sedici più trenta fa sessanta. E comunque lasciamo perde', va. - Monica Tini [a Don Matteo]: Io sono proprio una stupida.
Don Matteo: Monica, non è vero. A volte le cose che potrebbero distruggerci invece ci migliorano.
Monica Tini: Oddio mi scusi, mi scusi. Grazie.
Don Matteo [ammiccando]: Ci vediamo domani. - [Al vicario] Ha visto? Gliel'avevo detto che era una fortuna. (Vescovo Guido)
- Natalina [a Don Matteo]: Oh...Don Matteo, le vo...Don Matteo, le volevo dire mi dispiace tanto per l'altro giorno ma io...ma io da quel mago ci volevo andare sul serio. Madò mi vergogno da morire. Perché io mi vorrei tanto innamorare. Che ne dice se vado a Padova? Mi hanno che Sant'Antonio è il protettore delle zitelle.
Don Matteo: Natalina, si dice single.
Natalina: Vabbè è la stessa cosa. Ma protettore nel senso che protegge o che trova un marito?
Don Matteo: Natalina, tu hai tanto amore da dare. Prima o poi lo trovi chi lo riceve.
Natalina: Speriamo che sia vero.
Episodio 5 Cinque astici
[modifica]- Commensale alla mensa dei poveri [a Don Matteo]: Don Matteo, che cos'è il brodo d'anatra?
Don Matteo: Ti ricordi il brodo di pollo?
Commensale alla mensa dei poveri: Sì.
Don Matteo: Più o meno stessa cosa. - Maresciallo Cecchini [al Capitano Anceschi]: Dispiace che è morto, che era suo maestro di cucina ma era...non era normale eh.
Capitano Anceschi: Perché?
Maresciallo Cecchini: Rebecchini? Invece di segnare appunti faceva disegnini: padelle, aragoste.
Capitano Anceschi: Sono astici.
Maresciallo Cecchini: Si può chiamare in tutti e due i modi.
Capitano Anceschi: No, marescia', mi dispiace, l'astice è l'astice.
Maresciallo Cecchini: E l'aragosta è aragosta.
Capitano Anceschi: No, questa...sì, non era questo quello...
Maresciallo Cecchini: Ha ragione, ha ragione lei. - Don Matteo [a Natalina]: M'hanno detto che qui vicino c'è un pezzetto di terra che andrebbe bene per la nuova mensa.
Natalina: Ah sì? E i soldi dove li troviamo?
Don Matteo: Tu non ti preoccupare: se una cosa la vuoi veramente, succede. - Don Matteo: Anche a casa vostra dovete rispettare le persone.
Fratello Bagnetti: Chi l'ha detto? Il Vaticano? - [Al Maresciallo Cecchini] Questa è una grande idea, maresciallo. È tutta sua o ha parlato co' Zorro? (Capitano Anceschi)
- Don Matteo: I carabinieri magari ci mettono un po' di tempo ma prima o poi arrivano alla verità.
Tiziana Mordelli: Sì ma io mi fido più della giustizia divina che di quella degli uomini. - Maresciallo Cecchini [al Capitano Anceschi]: Oh, guarda chi c'è, Don Matteo!
Capitano Anceschi: Ah, è contento?
Maresciallo Cecchini: È un mio amico, perché non dovrei essere contento!
Capitano Anceschi: Amico suo. - Gerolamo [al Vescovo Guido]: Io voglio parlare solo con lei.
Vescovo Guido: E infatti abbiamo parlato. Ma ora voglio che ripeta a lui quello che ha detto a me.
Gerolamo [indicando Don Matteo]: Lui è amico dei carabinieri.
Vescovo Guido: No...ma è più amico mio. - Don Matteo [al Vescovo Guido]: Ti faccio preoccupare, vero?
Vescovo Guido: A volte, ma spesso sono fiero di te. - [A Tiziana Mordelli] Tiziana, non devi avere paura. Pensa…pensa al ladrone: il Signore l'ha fatto entrare in paradiso alla fine di una vita fatta di errori. Se il tuo pentimento è sincero anche tu puoi sperare, devi sperare. (Don Matteo)
- Capitano Anceschi [a Don Matteo, che aveva rifiutato un piatto cucinato dal Capitano Anceschi]: Don Matteo, proprio lei mi tradisce?
Don Matteo: Mi dispiace, capitano, ma quando vedo i fagioli non resisto.
Episodio 6 Un uomo onesto
[modifica]- Caterina Cecchini [Al risveglio mattutino del marito]: Nino! Ma che c'è?
Maresciallo Cecchini: Ho fatto uno strano sogno. Ero una giacca tutta colorata, su un palcoscenico. Una luce che mi illuminava tutto. M'arriva una marea di scarpe in faccia!
Caterina Cecchini: Per caso stavi cantando? [Il maresciallo Cecchini annuisce] E per forza, stonato come sei! - [Al marito] Senti, per piacere, non girare nudo per casa che ci sono gli operai. (Caterina Cecchini)
- Maresciallo Cecchini: Sono a una svolta, sarà l'età pure. Ho compiuto quarantasei anni.
Don Matteo: Mica lo sapevo che c'era la svolta dei quarantesei anni. Non sarà che tutte le età sono una svolta?
Maresciallo Cecchini: Può darsi.
Episodio 7 Il torpedone
[modifica]- Capitano Anceschi [A Don Matteo]: Quindi lei adesso, Don Matteo, è l'unico testimone oculare dell'omicidio.
Maresciallo Cecchini: Eh...mica è colpa sua.
Capitano Anceschi: Ho detto questo? - Don Matteo [al Capitano Anceschi, parlando di Costantino Pallotta]: Annarita Cepponi era sua zia.
Maresciallo Cecchini: Sì.
Capitano Anceschi: Sì.
Don Matteo: Ma perché avrebbe dovuto ucciderla?
Capitano Anceschi: No, no, no, padre. Lei è il testimone oculare e io sono il capitano dei carabinieri e le domande le faccio io, va bene?
Don Matteo: Ha ragione, capitano. - Capitano Anceschi [a Don Matteo]: Don Matteo non dica niente, aspetti, eh, ecco! Lo sento: lei è convinto che Pallotta sia innocente. Eh?
Don Matteo: Veramente io non ho detto niente.
Capitano Anceschi: Vabbè, su, Don Matteo da quanto tempo ci conosciamo io e lei?
Don Matteo: Molto.
Capitano Anceschi: Mh...quindi?
Don Matteo: Quindi...non ho detto ma lo ho pensato.
Capitano Anceschi: Ecco, ha visto?
Maresciallo Cecchini: Lei legge il pensiero. Un mago!
Capitano Anceschi: Eh?
Maresciallo Cecchini: È un mago! Legge il pensiero.
Capitano Anceschi [lusingato]: Vabbè, mago... - Maresciallo Cecchini [adirato perché Bartolo Ferri sta suonando il campanello della reception dell'hotel]: Non si può suonare, no, no, non si può suo..non si può suonare, per favore! Che cosa ha bisogno lei?
Bartolo Ferri: No, no, io non ho bisogno di niente. Volevo solo dirle una cosa. Senta, giovanotto, io avrei bisogno di un po' di compagnia per stanotte, eh?
Maresciallo Cecchini: Ghisoni!
Ghisoni: Comandi.
Maresciallo Cecchini: Questa notte dormi col signore.
Bartolo Ferri: Ma io dormo da solo e senza cuscino. - Capitano Anceschi [a Don Matteo]: No eh, no, guardi, Don Matteo, io accetto tutto da lei ma che addirittura venga qui a insegnarci il mestiere no, eh.
Don Matteo: Mi scusi, mi scusi capitano. - [A Nerino] Se uno ha qualche problema e non ne parla con un amico, con chi ne parla? Don Matteo
- [A Nerino] È che...è che con le ragazze devi avere un po' di pazienza. A loro piace essere corteggiate. Don Matteo
- Turista anziana [al Maresciallo Cecchini, in hotel]: L'avete presa 'a farina?
Maresciallo Cecchini: No, no.
Turista anziana: Non avete preso 'a farina?
Maresciallo Cecchini: No.
Turista anziana: Uh mamma! E io come faccio 'i gnocchi?
Maresciallo Cecchini: La legge alberghiera italiana proibisce di fare gli gnocchi in camera. No, no, non si possono fare.
Turista anziana: Ma io ne faccio pochi. Poca farina e fatti bene.
Maresciallo Cecchini: Io ci metto l'uovo.
Turista anziana: Ci mette l'uovo?
Maresciallo Cecchini: Vengono tenerissimi. - Nerino [al Maresciallo Cecchini, consegnando un anello]: Ma se uno trova una cosa poi non è sua?
Maresciallo Cecchini: No, ha il 10% del diritto per averlo trovato ma...ma questo qua siamo sicuri che c'entra con la vittima?
Don Matteo: Legga dentro.
Maresciallo Cecchini: Ma ci sono dei graffi, non si vede niente.
Don Matteo: È scritto molto piccolo.
Maresciallo Cecchini: 'Acquavite solo a te ti pago'. Chi è, un ubriacone? Chi è sta cosa?
Nerino: No, c'è scritto 'Annarita sol di te m'appago'.
Episodio 8 Peso massimo
[modifica]- Maresciallo Cecchini [al Capitano Anceschi]: Io non gioco mai, io sono sfortunatissimo al gioco però sono fortunato in amo...lei dovrebbe giocare!
Capitano Anceschi: Sì? Perché?
Maresciallo Cecchini: Si dice, no? Fortunato al gioco, sfortunato...
Capitano Anceschi: Vada!
Maresciallo Cecchini: Vado. - [A Marta, madre del pugile morto] Ci sono dolori che non passano mai, Marta. Ma vedrai, la tua ferita verrà riempita dalla grazia. Don Matteo
- Capitano Anceschi [al Maresciallo Cecchini]: C'è il prete. Mare...non si giri! C'è il prete. Io non ci sono. Ha capito? Vada!
Don Matteo [al Maresciallo Cecchini]: Buongiorno maresciallo.
Maresciallo Cecchini: Il capitano non c'è.
Don Matteo: Sì, lo so, l'ho visto. - Capitano Anceschi [al Maresciallo Cecchini]: Ha fatto un buon lavoro, maresciallo. Bravo. Come l'ha trovata 'sta videocassetta?
Maresciallo Cecchini: Mi sono mosso.
Capitano Anceschi: E l'intuizione sul colpo?
Maresciallo Cecchini: Indagine.
Capitano Anceschi: Da solo?
Maresciallo Cecchini: Indagine, eh, signor capitano.
Capitano Anceschi: Me sa che 'st'indagini c'hanno gli occhi azzurri...e pure 'a tonaca, mh? - Don Matteo [a Marco Baldini]: Cattiveria! Se vuoi te ne compro un po' in farmacia. Vincere è un punto di arrivo ma il percorso che fai per arrivarci è altrettanto importante. Devi trovare...dei trovare armonia se vuoi esprimere in pieno il tuo grande talento. Ma se tu cominci a pensare soltanto a quella meta sei come una casa senza fondamenta.
Marco Baldini: Le prediche le faccia ai suoi parrocchiani, io non ne ho bisogno. Abbiamo finito. - [A Luciano Vitri] Luciano, ci sono cose che non capiamo e non capiremo mai. Non ti scordare che sei solo un uomo e devi trovare la forza di accettare. Ti aspetto in palestra. Don Matteo
- Marco Baldini: Sono sceso di mezzo kg.
Don Matteo: Ah bene. Però io credo che tu ti dovresti alleggerire ancora un po'.
Marco Baldini: Investigatore, l'allenatore, il prete...ma non si stanca mai lei? - [Al signor La Rosa] L'uomo non è mai un signor nessuno. Don Matteo
- Maresciallo Cecchini [al Capitano Anceschi]: Ma lei lo comprerebbe per la sua fidanzata un gioiello da due milioni e ottocentomila Lire? Vabbè che lei...
Capitano Anceschi: Dipende.
Maresciallo Cecchini: Vabbè lei non c'ha la fidanzata, non c'ha la donna, non...non l'ho mai vista.
Capitano Anceschi: Non l'ho mai vista. Mo' la devo presentà a lei. Domani la porto in caserma.
Maresciallo Cecchini: Ah, si è fidanzato?
Capitano Anceschi: No, è un modo di dire. Non si preoccupi, marescià, appena mi fidanzo metto i manifesti pe' tutta Gubbio. Lei sarà il primo a saperlo. Facciamo venì pure la banda.
Maresciallo Cecchini: Mi dispiace.
Capitano Anceschi: Ma mi dispiace che? Mica me so' ammalato! - Capitano Anceschi: Se fossi sposato e mia moglie si facesse massaggiare da un uomo sarei geloso pure io.
Maresciallo Cecchini: Lei di rapporto marito-moglie non se ne intende, mi dispiace. - [A Marco Baldini] Hai fatto un bel combattimento, contro te stesso. Adesso hai una bella strada davanti a te, farai il professionista. Certo, avrai bisogno di un grande allenatore. Uno che pensi solo al tuo bene. Don Matteo
Episodio 9 Mossa d'azzardo
[modifica]- Don Matteo [al Vescovo Guido che ha l'auto in panne]: Eccellenza, io sto andando proprio lì e vado a prendere del cibo per la mensa della parrocchia. Se vuole le posso dare un passaggio.
Vescovo Guido: Volentieri, andiamo.
Vicario del Vescovo [al Vescovo Guido]: Ma, Eccellenza, un mezzo così per...
Vescovo Guido [al vicario]: Il fine giustifica il mezzo, almeno per questa volta. Lei intanto chiami il carro attrezzi. - Capitano Anceschi [al Maresciallo Cecchini]: Maresciallo, c'è stato un rapimento. Lei viene con me.
Maresciallo Cecchini: Dove?
Capitano Anceschi: In elicottero.
Maresciallo Cecchini: E qui chi rimane?
Capitano Anceschi: Maresciallo, ma che è? Un negozio? Su, ce metta il cartello 'Torno subito' se je va. - Capitano Anceschi [riferendosi alla persona che aveva preso la valigetta da Don Matteo]: Ma che entra al ristorante?
Ghisoni: C'avra fame.
Capitano Anceschi: A Ghisò, ma te con mezzo miliardo dentro una valigetta entreresti a farti du' spaghetti alla carbonara? - Natalina [entra nella stanza insieme a Pippo e nonna Elide]: Buongiorno.
Maresciallo Cecchini: Eh, che è? Il Quartetto Cetra formato tre! - Il pulito che vorrei me lo dà soltanto Allday. (Natalina, Pippo e nonna Elide in coro)
- Don Matteo [al Vescovo Guido]: Eccellenza, come mai da queste parti?
Vescovo Guido: Ho seguito il tuo interessamento nella vicenda del rapimento Maffei. Proprio non riesci a resistere alla tentazione di stare in prima linea, eh! - [A Don Matteo] Se non vuoi che sostituisca Natalina cerca almeno di imparare a stirarti meglio le camicie, eh, guarda lì che roba. (Vescovo Guido)
- Capitano Anceschi [al Maresciallo Cecchini]: Lei ci va dal barbiere?
Maresciallo Cecchini: Caspita!
Capitano Anceschi: Quando è andato l'ultima volta?
Maresciallo Cecchini: Ieri e avant'ieri.
Capitano Anceschi: Due giorni di seguito!
Maresciallo Cecchini: Per sicurezza. - Nonna Elide [a un gruppo di anziane al quale sta facendo la dimostrazione del prodotto]: Allora signore, guardate, questo è un prodotto meraviglioso, è una novità. Bastano due tappini per pulire la vostra casa, e verrà lucida, bella come mai è stata.
Pippo [cantando il jingle]: Se Allday tu userai più felice tu sarai.
Don Matteo [a Natalina]: Qualcuno ha scoperto la sua vera vocazione. Meglio tardi che mai!
Episodio 10 Moglie e buoi dei paesi tuoi
[modifica]- Capitano Anceschi [al Maresciallo Cecchini, guardando il video della telecamera di sorveglianza]: Maresciallo, guardi la macchina che va via. Facciamo un ingrandimento, eh, della targa.
Maresciallo Cecchini: È piccolo.
Capitano Anceschi: Per quello facciamo l'ingradimento, no?
Maresciallo Cecchini: Scusi. - Capitano Anceschi [al Maresciallo Cecchini]: Certo che alle volte deve essere difficile fare il padre.
Maresciallo Cecchini: E lei?
Capitano Anceschi: Che?
Maresciallo Cecchini: Lei non ci pensa a fare un figlio? Ormai c'ha la sua bella età. Cioè...
Capitano Anceschi: La ringrazio.
Maresciallo Cecchini: Un uomo può avere figli pure quando è anziano. No, no...no, ma no ma il piacere di avere un...un figlio in casa, un capitanetto, che gira come a...come un...un paloggio.
Capitano Anceschi: Che?
Maresciallo Cecchini: Come una trottola, che gioca...non le...l'idea non le piace?
Capitano Anceschi: E sì, maresciallo, mi piacerebbe pure, però lei trascura un dettaglio. Per fare 'sto capitanetto ci vuole una?
Maresciallo Cecchini: Moglie. E beh, che problema c'è? Usciamo.
Capitano Anceschi: Chi?
Maresciallo Cecchini: Lei. Va in giro. Deve pensare sempre al lavoro? Sempre al lavoro? Eh un po' esce, si divaga un po', va. Signor capitano, conosca!
Capitano Anceschi: Conosca?
Maresciallo Cecchini: Conosca. Faccia amicizia femminile. Non è che voglio dire...così, una cosa tira l'altra.
Capitano Anceschi: E quindi?
Maresciallo Cecchini: La mela va colta in quell'attimo!
Capitano Anceschi: Quale?
Maresciallo Cecchini: Uno solo ce ne è, quell'attimo. Si dice così, è una cosa che si dice, antica.
Capitano Anceschi: Capito. - Signora Scotti [al Maresciallo Cecchini]: Mio marito cantava lirica e pesava centodieci kg.
Ghisoni: Bello grosso.
Maresciallo Cecchini: È che più spazio c'è, più la voce esce meglio. Apposta 'sti cantanti sono tutti grossi.
Signora Scotti [compiaciuta]: Era baritono.
Maresciallo Cecchini: Ah, mi dispiace. - Signora Scotti [al Maresciallo Cecchini]: Eh, un tempo i miei occhi...
Maresciallo Cecchini: Eh, si vede.
Signora Scotti: Gli uomini facevano pazzie. Dicevano che sembravano [indica gli occhi] pie...
Maresciallo Cecchini: Piedi.
Signora Scotti [risentita]: Pietre preziose.
Maresciallo Cecchini: Pietre preziose, pietre preziose, pietre preziose. Sì, sì, sì, mi son sbagliato. Pietre preziose. - [Al maresciallo Cecchini] La diversità fa paura, maresciallo. (Don Matteo)
- Maresciallo Cecchini [al Capitano Anceschi]: Capitano, le presento la signora Scotti [alla signora Scotti] il capitano Anceschi.
Capitano Anceschi: Molto onorato.
Signora Scotti [al Capitano Anceschi]: Oh, che bella mano. Lei ha il temperamento artistico.
Capitano Anceschi [ritraendo la mano]: Sì.
Signora Scotti: Violinista?
Capitano Anceschi: Veramente no. Comunque la ringrazio. - Signora Scotti [al Capitano Anceschi]: Capitano, lei è un uomo veramente affascinante.
Capitano Anceschi [imbarazzato]: Sì, grazie.
Signora Scotti: E un po' mi ricorda il caro Gabriele.
Maresciallo Cecchini: Gabriele D'Annunzio, sì. C'ha i capelli un po'...
Capitano Anceschi: Maresciallo!
Signora Scotti: No, mio marito.
Capitano Anceschi: Ah, un onore!
Maresciallo Cecchini: Suo marito è cantante lirico. Signora, sa che lui ama molto la musica lirica? Moltissimo.
Capitano Anceschi: Diciamo che ascolto nel tempo libero, metto su qualche disco. - Tarek Achir [a Don Matteo]: Avrei fatto qualsiasi cosa per loro. Perché mi hanno mentito?
Don Matteo: Avevano paura di deluderti.
Tarek Achir: Per me è difficile rinunciare alle mie tradizioni.
Don Matteo: Non è male essere diversi, anzi è una ricchezza. Pensa che noia se fossimo stati creati tutti uguali. Sarebbe come...come se ci guardassimo sempre allo specchio. No, tu non devi rinunciare alle tue radici ma lascia che i tuoi figli scelgano le loro.
Tarek Achir: Forse ha ragione. Grazie, Don Matteo. Arrivederci. - [A Natalina] Natalina, bisogna incoraggiare il desiderio di conoscenza. (Don Matteo)
- [Tra sè, riferendosi al Capitano Anceschi] Questo non se lo piglia nessuno. Questo resterà zitello per tutta la vita. (Maresciallo Cecchini)
- Maresciallo Cecchini [a Nerino, alla festa da Don Matteo, scocciato dalla musica]: 'Sta musica è bella, però a lungo andare...però è bella. Questa è una chitarra con il manico storto, capito? Con il manico piegato. Per questo fa questa musica blem.
Nerino: Chitarra? È un liuto.
Maresciallo Cecchini [ad Amina]: È un liuto?
Amina: Sì.
Maresciallo Cecchini: Un liuto però a chitarra.
Episodio 11 La banda
[modifica]- [Ad Angela Sabini] Angela, tu devi andare avanti. Sai, spesso noi ci facciamo scudo con le nostre tragedie per paura di affrontare la vita. (Don Matteo)
- Maresciallo Cecchini [a don Matteo]: Buongiorno don Matteo.
Don Matteo: Maresciallo. La volevo ringraziare per avermi informato su quello che è successo ad Angela.
Maresciallo Cecchini: E beh, pensavo che lei poteva aiutarla. Ho fatto la mia buona azione.
Capitano Anceschi [sopraggiungendo]: La sua buona azione preferita. - Don Matteo [al capitano Anceschi]: Sa, capitano, quando avevo 6 anni andavo spesso a trovare una tabaccaia. Tra le penne che vendeva ce ne era una così lucida, non ho resistito. Gliel'ho rubata.
Capitano Anceschi: Io invece ero uno specialista nei negozi di articoli da pesca: ami, galleggianti, piombi, una volta pure il mulinello per la canna. I soldi pochi, allora, come dire...mi arrangiavo. Padre, secondo me, la cosa importante è che poi uno cresce e cambia, insomma capisce, no?
Don Matteo: Sì, sì, c'è sempre tempo per prendere la strada buona. - Maresciallo Cecchini [al bar a Don Matteo, dopo avergli dato scacco matto]: Scacco matto!
Don Matteo: Bravo maresciallo.
Maresciallo Cecchini: Macché bravo, m'ha fatto vincere lei, l'ha fatto apposta. - [Al maresciallo Cecchini, che pensa di aver fallito come padre] Quelli che non sono veri criminali, come me e come lei, quando sanno di avere sbagliato e nessuno se ne accorge è terribile. La sa una cosa? In India all'ingresso delle prigioni scrivono: 'Condanna il crimine, non il criminale', l'ha detto Gandhi. Lo dice anche il Vangelo: 'Guarda al peccato, non al peccatore'. Forse Patrizia la sta mettendo alla prova: vuol vedere se lei condanna il furto oppure la persona, sua figlia. Vuol capire se è davvero senza condizioni l'amore di un papà, anche di un papà carabiniere. (Don Matteo)
- [A Tilde Mazzotta] Tu non sei fatta male. Tu sei come tutti noi. Tutti noi, almeno una volta, abbiamo desiderato che una persona sparisse. La debolezza fa parte di noi, di noi esseri umani. È proprio per questo che siamo tutti uguali. Io mi rendo che...che forse quello che ti sto dicendo tu già lo sai, ma ora lo devi credere. Sarà il tuo primo passo per guarire, per volerti bene. (Don Matteo)
Episodio 12 Il morso del serpente
[modifica]- Nerino [a Natalina]: Ma come fa uno a diventare santo?
Natalina: Deve soffrire molto.
Nerino: Perché?
Natalina: Perché è così: prima soffre tanto e poi lo fanno santo.
Nerino: Allora non mi piace. - Capitano Anceschi [al maresciallo Cecchini, parlando di don Matteo]: Cecchini, 'st'omo è tanto bravo però se nun si impiccia proprio è più forte de lui.
Maresciallo Cecchini: Macché si impiccia...macché si impiccia, non è che si impiccia, gli viene. Come....
Capitano Anceschi: Cosa gli vie...che gli viene?
Maresciallo Cecchini: È come una cosa del suo dovere. Lui gli viene. Come se uno vede la palla, gli viene di tirare un tiro. Se uno sente la musica alla radio, gli viene di...di...di canticchiare.
Capitano Anceschi: Li ha finiti gli esempi, maresciallo?
Maresciallo Cecchini: Per dire.
Capitano Anceschi: Allora gliela dico io una cosa: lei a me mica me difenderebbe come difende sempre 'sto prete, eh!
Maresciallo Cecchini: Eh...se c'è il caso di...la difenderei! Però lei non ha bisogno di essere difeso, né da me, né da nessuno.
Capitano Anceschi: Vabbè, lasciamo perdere. - Natalina [al maresciallo Cecchini]: L'avete trovato il serpente?
Maresciallo Cecchini: No, non l'abbiamo trovato. Qua è come cercare un serpente nel pagliaio. - Capitano Anceschi [al maresciallo Cecchini, parlando di don Matteo]: Marescià, guardi, lasciamo perdere perché tanto quando c'è de mezzo Don Matteo lei lo sappiamo, no?
Maresciallo Cecchini: Intanto lui ha trovato il serpente.
Capitano Anceschi [ sarcastico]: E facciamoje er monumento in piazza allora! - Capitano Anceschi [a Don Matteo, sorpreso]: Lei è pure esperto de serpenti!
Don Matteo: Eh, è che io sono stato in missione nelle Filippine e lì sono molto diffusi.
Maresciallo Cecchini [ ostentando sicurezza]: Lì è pieno.
Capitano Anceschi: E c'è stato?
Maresciallo Cecchini: Sì, sì, ci sono...non ci sono stato però si sa.
Capitano Anceschi: Ma che se sa, maresciallo, per favore! - Maresciallo Cecchini [a Don Matteo, nell'ascensore dell'ospedale]: Le fa ancora male.
Don Matteo: Ma no.
Capitano Anceschi [sorridendo]: I rischi del mestiere [tornando serio] Prego, don Matteo.
Don Matteo: Grazie.
Capitano Anceschi: Vada a casa che ha preso una bella botta eh.
Maresciallo Cecchini [a Don Matteo]: Arrivederci. Poi la informerò di tutto.
Capitano Anceschi: Che cosa? Che informa?
Maresciallo Cecchini: Chi?
Capitano Anceschi: Che informa?
Maresciallo Cecchini: No, io non...non mi sono spiegato bene. - Nerino [a don Matteo]: Senti, tu sicuramente lo sai.
Don Matteo: Che cosa?
Nerino: Come si fa a diventare santi?
Don Matteo: Ci vuole coraggio.
Nerino: Ma tu diventi santo?
Don Matteo: No.
Nerino [sollevato]: Per fortuna. - Maresciallo Cecchini [a Don Matteo, uscendo dall'ufficio del capitano Anceschi]: Don Matteo, che ci fa qua?
Don Matteo: Vorrei parlare col capitano.
Maresciallo Cecchini: Non può, in questo momento non...
Don Matteo: Mi faccia entrare.
Maresciallo Cecchini: No, no, per favore, no, in questo momento...
Don Matteo: Ma lei non può impedire a un cittadino di stare qui.
Maresciallo Cecchini: Lei non è un cittadino, lei è un prete.
Don Matteo: Sarò un prete ma sono anche un cittadino.
Maresciallo Cecchini: Lei è un cittadino-prete però soprattutto lei è don Matteo. Per favore, abbia pietà di me. Guarda, quello mi fa trasferire in...in...in Antartide.
Don Matteo: Che c'entra l'Antartide?
Maresciallo Cecchini: Sì, c'è una spedizione scientifica dove mandano pure i carabinieri. Per fav...parli con me.
Don Matteo [rassegnato]: E va bene. - Don Matteo [al Maresciallo Cecchini]: Avrei proprio bisogno di parlare con Charlie.
Maresciallo Cecchini: No, don Matteo.
Don Matteo: Maresciallo!
Maresciallo Cecchini: Allora lei mi vuole mandare in Antartide, ho capito.
Don Matteo: Beh, in fondo, potrebbe essere un'esperienza positiva per lei. Le si potrebbe allargare l'orizzonte.
Maresciallo Cecchini: A me l'orizzonte non mi piace largo, a me mi piace piccolo piccolo. - [A Francis] Forse Lippi non è un bravo cristiano. Ma chi di noi lo è veramente? Allora dovremmo essere tutti uccisi. (Don Matteo)
- Capitano Anceschi [a Don Matteo, arrivando adirato al pianerottolo di Bruno Lippi]: Che ci fa qui?
Don Matteo: Ha ragione, ha ragione.
Capitano Anceschi: Guardi che siamo arrivati prima noi.
Don Matteo: Ma come? Sono arrivato prima io!
Capitano Anceschi [sempre più adirato]: No, noi! - Maresciallo Cecchini [a Don Matteo, durante la perquisizione in casa di Bruno Lippi]: L'Antartide è piena di ghiaccio. Fa un freddo in Antartide...
Don Matteo: Non si preoccupi, mi seggo qui buono buono. - [A Don Matteo] Quando lei si mette in testa che qualcuno è innocente proprio fino alla fine...lei non dovrebbe fare il prete, anzi no, dovrebbe farlo il prete, lo fa bene, però dovrebbe fare pure il carabiniere. (Maresciallo Cecchini)
- [A Don Matteo] Eh...gli emigrati. Gli emigrati mi fanno venire in mente sai quelle formichine che portano pesi enormi? Faticano, faticano, ma testardamente vanno sempre avanti. La prima generazione è come se si bruciasse in questo sforzo ma poi quel calore servirà a scaldare quelli che vengono dopo: i figli, i nipoti. Senti, raccontami, chi è l'innocente da salvare? (Vescovo Guido)
- Don Matteo [al maresciallo Cecchini, che sta arrivando]: Maresciallo buongiorno.
Maresciallo Cecchini [al Vescovo Guido]: Ossequi, Santità.
Vescovo Guido [stupito]: Guardi che non sono mica Papa, eh.
Maresciallo Cecchini: Non si sa mai, glielo auguro.
Vescovo Guido [lusingato]: Grazie.
Maresciallo Cecchini: Sono il maresciallo Cecchini.
Vescovo Guido: Ah mi ricordo di lei, maresciallo.
Maresciallo Cecchini [farfugliando]: Sì, sì, si ricorda la cresima di mia figlia Patrizia.
Vescovo Guido: Come ha detto?
Maresciallo Cecchini: La cresima di mia figlia Patizia.
Vescovo Guido: Come no! Certo, certo! - Maresciallo Cecchini [al Capitano Anceschi]: Signor capitano.
Capitano Anceschi: Che c'è?
Maresciallo Cecchini: Le devo parlare.
Capitano Anceschi: Allora?
Maresciallo Cecchini: Ci sono delle novità.
Capitano Anceschi: Nun me dica che 'ste novità saltano fuori dal cilindro de don Matteo.
Maresciallo Cecchini: Perché don Matteo che c'ha, il cilindro? - [Rivolgendosi a Dio] Signore, parla con questo tuo figli e fagli capire che non troverà mai la pace con la vendetta ma solo, come tu ci hai insegnato, con il perdono. Fa' che ascolti la sua coscienza e salvi la vita di Lippi. (Don Matteo)
- Maresciallo Cecchini: È scomparso 'sto filippino, non si trova. Si è volatizzato.
Capitano Anceschi: Tili.
Maresciallo Cecchini: Eh?
Capitano Anceschi: Volatilizzato.
Maresciallo Cecchini: Sì, non si trova, si è vola...scomparso. - [A Don Matteo] Lei ha questa fede incrollabile nella coscienza della gente...sa che le dico? La invidio. (Capitano Anceschi)
- [A Francis] Il cuore degli uomini inaridisce senza amore ma il tuo è vivo grazie all'amore della tua Rosy. (Don Matteo)
Episodio 13 Questione di fegato
[modifica]- Mario Canzana: Il futuro è internet. Io, da quando sono in rete, la mia acqua la vendo in tutto il mondo. In Argentina, in Croazia...
Don Matteo: Già: comunicazione nuova, mercati nuovi.
Mario Canzana: Guardi, qua la cosa veramente importante sono i soldi. - Don Matteo [a Nerino]: Sai che ore sono? Non vorrai mica fare tardi al tuo primo lavoro!
Maresciallo Cecchini [a Nerino]: Come primo lavoro? Perché...perché...lavori?
Nerino: Boh, dicono che non studio abbastanza, allora... - Dottoressa Luppichini [scandisce leggendo l'incisione]: V-E-LI-A.
Maresciallo Cecchini: A-I-LE-V...è scritto...leggi mancino dal...dall'in...dalla fine all'in...
Don Matteo: No, gli etruschi leggevano da destra a sinistra, come gli arabi. - [Al maresciallo Cecchini, bisbigliando per non farsi ascoltare da don Matteo] Maresciallo, io in questa storia non ce lo voglio il prete in mezzo. Sempre il prete, il prete...basta! (Capitano Anceschi)
- [A don Matteo, riferendosi alla tomba di Velia] Dai dai l'hanno trovata! E te stai zitto...eh, l'hanno trovata, maremma tombarola! (Eugenio Lanza)
- Don Matteo [a Eugenio Lanza, sopraggiungendo in motocarro suonando il clacson a Lanza che procede a piedi]: Ehi, Lanza!
Eugenio Lanza: Oh ma lei non c'ha nulla da fare stamattina!
Don Matteo: No. Perché non sali?
Eugenio Lanza: Sì, sali e tabacchi.
Don Matteo: Ma guarda che c'è ancora un bel po'.
Eugenio Lanza: Maremma trottola, questo prete con tutto questo nero mi fa venire un caldo, mi sembra un tafano!
Don Matteo: Purtroppo non ho le ali. Forza, sali!
Eugenio Lanza: Oh ma lei non si arrende mai, eh! - [A don Matteo] Io sono un etrusco, l'ultimo degli etruschi. Un popolo immenso. (Eugenio Lanza)
- Nerino: Ma tu non te l'allacci?
Mario Canzana: La cintura? Io m'allaccio solo la cinta dei pantaloni. Guagliò, io credo al destino, no alla cintura.
Nerino: E passi pure col rosso.
Don Matteo [ride]: Ma il rosso è un suggerimento, mica è un obbligo. Il rosso è per gli stupidi che si fermano. - Dottoressa Luppichini [parlando del reperto trovato]: È un pezzo fantastico, finora ne era stato trovato solo un altro, a Piacenza.
Maresciallo Cecchini [al capitano Anceschi]: In Lombardia è, vero?
Dottoressa Luppichini: Vedete, ci sono delle caselle e su ogni casella è inciso il nome di una divinità. Per loro ogni malformazione o qualcosa di strano voleva dire qualcosa.
Maresciallo Cecchini [al capitano Anceschi]: Posso parlare? Scusi.
Capitano Anceschi: E chi glielo impedisce.
Maresciallo Cecchini: Allora, vediamo se ho capito: cioè, se io per esempio faccio 13 al Totcalcio, difficile, oppure mi rompo una gamba tutto questo è scritto sul...sul fegato?
Dottoressa Luppichini [al maresciallo Cecchini]: Non capisco cosa vuole dire.
Capitano Anceschi [alla dottoressa Luppichini]: Neanche io. - Nerino: Ma mi spieghi perché tu che sei tanto intelligente sei diventato solo prete?
Don Matteo: Forse...forse perché preferisco andare in bicicletta. - Capitano Anceschi [al maresciallo Cecchini che parla al telefono in caserma]: Maresciallo!
Maresciallo Cecchini: No, niente, è mia moglie. Siccome abbiamo invitati a casa...
Capitano Anceschi: Che problema c'è?
Maresciallo Cecchini: No...dice che vuole che passi a comprare il gelato. Ma se già abbiamo il dolce! Se lei si mangia il dolce che vuole, pure il gelato?
Capitano Anceschi: Se è buono sì. - [A don Matteo, parlando di Nerino] È sveglio questo ragazzo, è un grande etrusco! (Eugenio Lanza)
- [A don Matteo, porgendogli del formaggio] In pecorino veritas. (Eugenio Lanza)
- Vescovo Guido: Nerino, e così mi hanno detto che hai ripreso a studiare.
Nerino: Per forza! Hanno arrestato il datore di lavoro prima che prendessi il primo stipendio.
Episodio 14 Scherzare col fuoco
[modifica]- [A don Matteo] Mi fanno uscire pazzo le mie figlie. Padre meno male che lei non è padre, nel senso di genitore. (Maresciallo Cecchini)
- Maresciallo Cecchini [mentre buttano via il televisore]: Poi arriva mia moglie: "Fammi vedere la telenovela, Mollichina".
Don Matteo: Mollichina chi è, sua figlia piccola?
Maresciallo Cecchini: Mollichina sarei io. Mi chiama così da quando l'ho conosciuta a un ristorante la prima volta, le lanciavo le mollichine nelle orecchie.
Don Matteo: E l'ha colpita!
Maresciallo Cecchini: C'ho una buona mira.
Don Matteo [ridendo]: E bravo Mollichina! - Maresciallo Cecchini [al capitano Anceschi, arrivando in ritardo nel bosco]: Signor capitano! Signor capitano!
Capitano Anceschi: Ah, maresciallo, finalmente!
Maresciallo Cecchini [balbettando]: Ah scusi.
Capitano Anceschi: Ma che è succe...?
Maresciallo Cecchini: Eh abbiamo fatto tardi che abbiamo fatto l'altra strada.
Capitano Anceschi: Ma come abbiamo? Ma che vuol dire? [riferendosi a don Matteo] Che ci fa qui lui?
Maresciallo Cecchini: Qui lui chi? Don Matteo?
Capitano Anceschi: Eh.
Maresciallo Cecchini: Dovevo buttare il televisore, mi ha dato una mano.
Capitano Anceschi: Eh almeno lui è venuto in divisa.
Maresciallo Cecchini: E che per buttare il televisore mi devo mettere la divisa? Ora vado a casa...
Capitano Anceschi: Eh vabbè, almeno stia attento a non sporcarsi il cappottino nuovo, almeno [rivolgendosi all'ispettore] ispettore, le presento il maresciallo Cecchini, in borghese. - Capitano Anceschi [al Maresciallo Cecchini, riferendosi a don Matteo]: Adesso che facciamo, ce lo portiamo noi?
Maresciallo Cecchini: Gli ho dato un passaggio [farfuglia altre parole incomprensibili]
Don Matteo [al capitano Anceschi]: Quanti kilometri sono da qui in città?
Capitano Anceschi: Non molti, non molti.
Maresciallo Cecchini: Una quindicina.
Don Matteo: Ah, perfetto. Arrivo giusto per la cena. [si incammina]
Capitano Anceschi: Buona passeggiata, Don Matteo.
Maresciallo Cecchini [al capitano Anceschi]: Che fa? Lo fa andare?
Capitano Anceschi: Guardi, guardi come è atletico e forte il prete podista!
Maresciallo Cecchini: Se fa la strada di qua altro che quindici, saranno trenta, trentacinque, quaranta kilometri.
Capitano Anceschi: Cento kilometri!
Maresciallo Cecchini: Vabbè, dai...
Capitano Anceschi: Giusto perché è lei... [urla] Don Matteo!
Don Matteo [da lontano]: Vengo con voi, capitano?
Capitano Anceschi: Eh sì. Può venire con noi in macchina. Però me deve promettere una cosa. Adesso lei, quando arriviamo dai proprietari, non si intromette, non fa domande, sta zitto. Me lo prometta?
Don Matteo: Grazie, capitano.
Capitano Anceschi: Andiamo. - Capitano Anceschi [al maresciallo Cecchini che attira la sua attenzione battendogli sul braccio]: Che c'è?
Maresciallo Cecchini [allungando una confezione di mentine]: Ne vuole una?
Capitano Anceschi: Maresciallo...
Maresciallo Cecchini: Aiuta.
Capitano Anceschi: Aiuta che?
Maresciallo Cecchini: No perché c'è troppa...allora...
Capitano Anceschi: Cioè lei copre l'odore delle mucche con la mentina? - Maresciallo Cecchini [al capitano Anceschi, riferendosi alla signora Merlo]: Ma ha visto che tipo è quella? Quella non è una donna, quella è un carabiniere. Non l'ho detto negativamente...
Capitano Anceschi: Ah l'ha detto positivamente?
Maresciallo Cecchini: Sì.
Capitano Anceschi: Non dica niente che è meglio, marescià. - Capitano Anceschi [a don Matteo, in caserma]: No, padre, veramente, adesso non può più restare. E non dica che non sono paziente perché c'è venuto appresso tutto er giorno, eh!
Don Matteo: Se è stato veramente quel ragazzo a dare fuoco al bosco vorrei capire perché l'ha fatto. La mia è, come dire, una collaborazione pastorale. - [A don Matteo] Oh, il prete dei caramba! (Fabio Savini)
- Don Matteo: Allora, come ti senti a diventare famoso?
Fabio Savini: Non ho bisogno di prediche.
Don Matteo: Ma...forse una chiacchierata tra amici sì.
Fabio Savini: No, ce li ho già gli amici.
Don Matteo: A loro gliel'hai detto del tuo nascondiglio nel bosco?
Fabio Savini: Non c'è, non esiste. Quel posto me lo sono inventato. Senti, e poi io e te non abbiamo niente da dirci.
Don Matteo: Chissà.
Fabio Savini: No, no, forse non hai capito: io e te altro pianeta, altra galassia. Ma io, che ci faccio co' uno senza donne, senza soldi, uno sfigato.
Don Matteo [ridendo]: E allora ti sto proprio antipatico.
Fabio Savini: Ecco, bravo. Vattene, va'.
Don Matteo: Ci vediamo. - Don Matteo [dubbioso]: Senta maresciallo, lei cosa pensa della vita che faccio?
Maresciallo Cecchini: Non ho capito. In che senso?
Don Matteo: Sa, pochi soldi, niente famiglia.
Maresciallo Cecchini: Perché dice così? Guardi che lei...inta...intanto i soldi, mi insegna, non servono a niente e poi la famiglia ce l'ha: c'ha i parrocchiani, ci siamo noi, c'è...la moglie oh, quello, non po...non potete per cose di...poi, guardi, che la vita coniugale non è tutta rose e fiori. Ci sono le rose e ci sono i fiori quindi...chissà magari che pensa lei.
Don Matteo: Grazie maresciallo.
Maresciallo Cecchini: E certo, ci sono le rose e le spine. Don Matteo! Mi sono confuso: volevo dire che ci... - Maresciallo Cecchini: Senta, signor capitano, io non capisco una cosa: come mai facciamo quest'indagine se già si sa chi è il colpevole?
Capitano Anceschi: Mi meraviglio de lei, maresciallo, che tutti i giorni gioca a scacchi col re degli investigatori!
Maresciallo Cecchini: Tutti i giorni...
Capitano Anceschi: Tutti i giorni, tutti i giorni. E perde.
Maresciallo Cecchini: Che cosa, che cosa...no...
Capitano Anceschi: Perde. Ho chiesto in giro: lei perde, maresciallo. Vabbè, a parte questo...
Maresciallo Cecchini: Qualche volta. - [A Fabio Savini] Non c'è niente di male a volere essere apprezzati per aver fatto qualcosa di buono. (Don Matteo)
- Don Matteo [al maresciallo Cecchini, davanti alla vetrina di un negozio]: Maresciallo, la stavo cercando.
Maresciallo Cecchini: Oh! No, stavo guardando i prezzi dei tostapane. Adesso conviene, c'è lo sconto del tostapane. È periodo degli sconti.
Don Matteo: Non è che si vuol comprare una televisione nuova?
Maresciallo Cecchini: Io no. Per le mie figlie.
Don Matteo: Ah.
Maresciallo Cecchini: Eh, che a me la televisione non mi piace. Io vedo solo i tg, i film, le partite, i telefilm, le fiction, i varietà e basta. - Maresciallo Cecchini [a casa di Marisa Morante]: Allora signora Merlo e signor Calzi, siamo qui riuniti. Siete d'accordo? Se qualcuno ha qualcosa da dire la dica adesso altrimenti...
Capitano Anceschi: Taccia per sempre. Marescià ma mica se sposano, se devono mette' d'accordo pe' 'n pezzo de tera. Su, stringa! - Don Matteo: Sa cosa stavo pensando, capitano?
Capitano Anceschi: Che?
Don Matteo: Che se vuoi avere successo devi sembrare uno che ha già vinto. - Maresciallo Cecchini [rispondendo a una telefonata in caserma]: È per lei.
Capitano Anceschi: Dia qua.
Maresciallo Cecchini [indicando don Matteo]: È per lui.
Capitano Anceschi: Sta a casa sua. Se la ricorda la canzone, maresciallo?
Maresciallo Cecchini: Quale?
Capitano Anceschi: 'E io, tra di voi'. - [A don Matteo, a casa di Marisa Morante] Salve don Matteo. È incredibile ma molto spesso abbiamo le stesse idee. (Capitano Anceschi)
- Don Matteo: Marisa, con un peso così grande sarà difficile ricominciare.
Marisa Morante: Ma quale peso, quale peso?
Don Matteo: Quello che ti porterai appresso se mandi in galera un ragazzo innocente. - Maresciallo Cecchini: Una giornata mica male, oggi, eh?
Don Matteo [sospirando]: Eh...
Maresciallo Cecchini: Che ne dice di una partita?
Don Matteo: A scacchi?
Maresciallo Cecchini: Lazio-Juve.
Don Matteo: Ah.
Maresciallo Cecchini: Alle 20:30. C'ho il televisore nuovo: schermo piatto, stereo, 32 pollici. Si vede una bellezza.
Don Matteo: E allora vengo.
Maresciallo Cecchini: Poi mia moglie ci prepara due filetti di pasta, una carbonarina, eh, una frittatella, due salsicciotti e un po' di formaggio.
Don Matteo: La birra però la porto io.
Maresciallo Cecchini: No, la birra mi fa ingrassare.
Episodio 15 Fuori gioco
[modifica]- Don Matteo [in chiesa]: Ciao Elena.
Elena Marcucci: Mi scusi per l'ora, padre, però avevo bisogno di parlarle.
Don Matteo: Non ti preoccupare, qui siamo come al supermercato: sempre aperti. - Capitano Anceschi [al telefono]: Ma scusi, maresciallo, la ragazza prima non voleva parlare, adesso vuole rilasciare una dichiarazione? Eh. Sì, sì, mi sa che ho capito io perché. Va bene, me tenga informato. Arrivederci [bussano alla porta] Ah...don Matteo, stavo in pensiero!
Don Matteo [entrando]: Buongiorno capitano. Non ho trovato il maresciallo e allora...
Capitano Anceschi: E allora ha pensato bene di venire da me per parlarmi eh...dei suoi dubbi a proposito della colpevolezza di Liliana Cosmi. Oh, naturalmente dopo esserla andata a trovare in carcere, giusto? Dico bene?
Don Matteo: Dice bene. - Compagno di squadra di Nerino: Ma allora è vero che don Matteo difende le detenute!
Nerino: Sì, perché? Non c'è mica niente di male: è normale che quando uno sbaglia finisce in panchina. - [Al maresciallo Cecchini] Maresciallo, veramente, io penso che stiamo esagerando adesso. Ci mettiamo ad accompagnare il prete a fare shopping? (Capitano Anceschi)
- Capitano Anceschi [a don Matteo]: Va bene, don Matteo, allora siamo d'accordo. Speriamo che la sua idea funzioni.
Don Matteo [partendo in bicicletta]: A dopo, capitano.
Capitano Anceschi: A dopo.
Maresciallo Cecchini [al capitano Anceschi]: Certo che è bello lavorare insieme come un team.
Capitano Anceschi: Chi?
Maresciallo Cecchini: Lei, io e don Matteo.
Capitano Anceschi: Un team?
Maresciallo Cecchini: Questa volta.
Capitano Anceschi: Ah.
Maresciallo Cecchini: Mica sempre.
Capitano Anceschi: Andiamo, va'. - [Al signor Marcucci] Viviana è in prigione. Rischia di rimanerci per molti anni per un omicidio che non ha commesso. Ce la farai a sopportare questo peso per tutta la vita? (Don Matteo)
Episodio 16 La confessione
[modifica]- Capitano Anceschi [a Natalina, in caserma]: Natalina, venga. Natalina! Venga. Le faccio vedere una cosa [apre le tendine] si affacci. Le faremo vedere degli uomini. Se fra questi lei riconoscerà quello che scappava da casa Raggi ce lo dovrà indicare.
Natalina: A chi?
Capitano Anceschi: A noi, Natalina.
Maresciallo Cecchini [a Natalina]: Ma che, ha paura?
Natalina: No.
Maresciallo Cecchini: Ma noi di questi casi ne facciamo ogni giorno decine, centinaia, migliaia.
Capitano Anceschi: Maresciallo...
Maresciallo Cecchini [a Natalina]: Non avere paura, dai.
Capitano Anceschi [al maresciallo Cecchini]: Mi dica una cosa: s'è rotta de nuovo l'aria condizionata?
Maresciallo Cecchini: È ciclico: ogni tre settimane si...
Capitano Anceschi: Eh ho capito, facciamola riparare una volta pe' tutte.
Maresciallo Cecchini: Eh io ho chiamato Tommaso, quello è partito: ha vinto un viaggio col detersivo.
Capitano Anceschi: Cor detersivo?
Maresciallo Cecchini: Sì. Aveva la cartolina, è stato estratto.
Capitano Anceschi: Eh a Gubbio c'è solo Tommaso che ripara i condizionatori?
Maresciallo Cecchini: Ci sarebbe pure mio cugino però non l'ho voluto chiamare...
Capitano Anceschi: Perché?
Maresciallo Cecchini: E beh mio cugino, dice ah chiama il parente...
Capitano Anceschi: Beh?
Maresciallo Cecchini: Mi sembrava...
Capitano Anceschi: No, no, no, no, no, guardi davanti a 'sto caldo, maresciallo, non ci sono conflitti di interessi. Lo chiami!
Maresciallo Cecchini: Lui di primo mestiere fa l'imbianchino però è bra...è bravo.
Capitano Anceschi: Eh, chiamiamo er cugino imbianchino. - Capitano Anceschi: Maresciallo [indica l'auto di Alessio Leoni] ha visto? Questo è un fuoristrada come quello identificato da Natalina.
Maresciallo Cecchini: Eh Alessio Leoni può avere avuto pure lui un valido movente per uccidere, no?
Capitano Anceschi: Mh...lei sta pensando a un omicidio per gelosia?
Maresciallo Cecchini: Eh capitano per gelosia si può anche...non perché io sono siciliano, ma la vittima c'aveva un altro.
Capitano Anceschi: Vabbè, andiamo a fa' due chiacchiere co' 'sto signore, va'. - La passione fa brutti scherzi. (Don Matteo)
- [A don Matteo] Lei quando fa la faccia così si vede che...che c'ha in mente il colpevole. (Maresciallo Cecchini)
- [A Daniela Danzi] Sai Daniela, in Alaska ho conosciuto un indiano che aveva avuto un passato terribile e continua a ripetermi una poesia che faceva più o meno così: "Io ho sognato di avere un alveare dentro il mio cuore. Le api dorate facevano bianche celle e dolce miele con i miei passati errori". (Don Matteo)
Stagione 3
[modifica]Episodio 1, I segreti del cuore
[modifica]- Capitano Anceschi: Maresciallo!
Maresciallo Cecchini: Si..si...si...signor capitano, comandi.
Capitano Anceschi: Che fa?
Maresciallo Cecchini: Eh?
Capitano Anceschi: Che fa?
Maresciallo Cecchini: No, niente. Eh stavo segnando i numeri della lotteria siccome mia moglie le piace giocare, c'ha, così, diciamo, ogni tanto gioca, è meridionale.
Capitano Anceschi: Certo, lei è di Trento, non segue... - Capitano Anceschi [nel bagno della caserma]: Maresciallo!
Maresciallo Cecchini: Comandi, signor capitano.
Capitano Anceschi: Che ha fatto, maresciallo, sta piangendo?
Maresciallo Cecchini: No, no.
Capitano Anceschi: Come no, c'ha le lacrime.
Maresciallo Cecchini: No.
Capitano Anceschi: Che ha fatto?
Maresciallo Cecchini: Mi bruciano gli occhi e m'è andata la polvere negli occhi.
Capitano Anceschi: Qui al bagno?
Maresciallo Cecchini: Sì, c'è tutto un...
Capitano Anceschi: Si sente bene?
Maresciallo Cecchini: Dobbiamo fare pulire. - Maresciallo Cecchini: Io non capisco i ricchi: invece di essere contenti...
Capitano Anceschi: Maresciallo, secondo lei, se uno diventa ricco per forza diventa pure... [fa una smorfia]
Maresciallo Cecchini: No, perché? Anzi...
Capitano Anceschi: Ah ecco! No, perché sa, dicono 'sta cosa dice la ricchezza, i soldi non fanno la felicità.
Maresciallo Cecchini: La dà, la dà. Cioè...
Capitano Anceschi: Lei che ne sa?
Maresciallo Cecchini: No, me lo immagino.
Capitano Anceschi: Ah. - Don Matteo [riferendosi a Maria Grazia Ontani]: Tu l'ami ancora?
Luigi Ontani: Don Matteo, io non so più che cos'è...l'amore. Giuro che non lo so.
Don Matteo: E allora io non capisco. Perché non lasci che si ubriachi? Perché continui a cercare di salvarla? - Capitano Anceschi: Maresciallo, lei...lei ci crede al colpo di fortuna? Cioè quella fortuna che cambia la vita, da un giorno all'altro, così.
Maresciallo Cecchini: Sì, ci credo, perché?
Capitano Anceschi: Perché c'è un mio amico, è un collega, è un capitano, a Napoli eh...insomma lui alla lotteria ha vinto un milione di Euro.
Maresciallo Cecchini: Pure lui!
Capitano Anceschi: Pure lui oltre chi?
Maresciallo Cecchini: Cioè...pure lui.
Capitano Anceschi: Lei ha detto pure lui.
Maresciallo Cecchini: Sì, dico oltre ai tanti vincitori che ci sono. - Maresciallo Cecchini: Prima cosa estinguo il mutuo della casa, poi faccio un bel corredo alle mie due figlie, poi mi faccio un viaggio a Parigi, torre Eiffel, Moulin Rouge. Io un vero viaggio di nozze con mia moglie non l'ho potuto fare: non c'avevamo una lira. Allora lei voleva andare a Parigi, io l'ho portata a Cefalù dai miei cugini. Che dovevo fare?
Don Matteo [riferendosi alla vittoria alla lotteria]: Allora a sua moglie gliel'ha detto?
Maresciallo Cecchini: Non ancora, glielo voglio dire con stile. Poi sa che faccio, don Matteo? Faccio domanda di prepensionamento, smetto di lavorare.
Don Matteo [allibito]: C...come smetti di lavorare? E noi cittadini? Con tutti questi criminali che ci sono, come facciamo?
Maresciallo Cecchini: Mi sta prendendo in giro?
Don Matteo: No...però prima che si metta in casa a contare i soldi almeno deve risolvere il caso del cementificio. - Maresciallo Cecchini [alle figlie, al ristorante]: Andiamo in pizzeria.
Patrizia Cecchini: Papà, ma la mamma sta posteggiando
Maresciallo Cecchini: Sposteggia!
Patrizia Cecchini: E lo champagne francese?
Maresciallo Cecchini: Siamo italiani, quindi... - Maresciallo Cecchini [annusando i due bicchierini trovati per terra]: Sembra odore di marzapane, però più amaro.
Don Matteo: È cianuro. - [A don Matteo] Don Matteo, lei certe volte è così intelligente che...che dice fesserie. (Maresciallo Cecchini)
- Maresciallo Cecchini [fuori dall'ospedale]: Don Matteo, io adesso qui metto un piantone però non ho capito se là dentro c'è una vittima o un colpevole.
Don Matteo: Io mica sempre la so la differenza. - Don Matteo: Tu non hai ucciso nessuno.
Antonio Anania: Ma l'ho desiderato.
Don Matteo: C'è una certa differenza. Il male è come una pianta: ha bisogno di terreno fertile. Si vede che su di te non ha attecchito. Adesso non stare lì a concimarlo con i pensieri di quello che forse, magari, avresti potuto fare. Lascialo morire quel seme. C'è tanto altro da fare in una vita. - Don Matteo [parcheggiando una Porsche in piazza, urlando]: Maresciallo! [esce dalla macchina] Scusi per il ritardo.
Maresciallo Cecchini: Don Matteo, ma è bellissima! Ma 'sta macchina è sua?
Don Matteo: Ah...sì. Mi ero stancato della bicicletta: troppe salite.
Maresciallo Cecchini: Chissà quanto costa!
Don Matteo: Eh...certo che vincere la lotteria è un guaio...
Filippo Braschi: Don Matteo, sono qui!
Don Matteo [lanciando le chiavi dell'auto a Filippo Braschi]: Filippo.
Don Matteo: Ti compri la Porsche e poi tutti ci vogliono fare un giro.
Episodio 2, In amore non è mai troppo tardi
[modifica]- Maresciallo Cecchini: Chissà com'è vivere sempre in mezzo ai cavalli.
Capitano Anceschi: Non lo so. Gli unici animali che frequento sono le trote, maresciallo. Loro abboccano, io le mangio. - Sara Giuliani [parlando del figlio Simone]: La verità è che...è che è molto difficile fargli da madre e anche da padre.
Don Matteo: Non puoi.
Sara Giuliani: Perché?
Don Matteo: Perché tu sei sua madre, non suo padre. - [A Sara Giuliani] A volte i ragazzini non ci prendono sul serio, soprattutto quando siamo bugiardi. (Don Matteo)
- [Seduto da solo davanti alla scacchiera, parlando tra sé, riferendosi a Don Matteo] Stavolta vinco io! Appena viene...gli faccio vedere. Ma quand'è che arriva? Ha detto che veniva, mi fa aspettare. Muovo il cavallo...no, no, no, la torre...il r...il r...la regina...gli... [gesticola] gli...gli...forse. Che fa, non viene? Se non viene non perdo! (Maresciallo Cecchini)
- [Ad Anna] Se fai una deposizione volontaria, tu puoi chiedere di mantenerla segreta. Solo se si arriva a un processo tu dovrai testimoniare in pubblico e il che non avverrà se tu scagioni Silvio subito. (Don Matteo)
- Capitano Anceschi [dopo uno starnuto di Ghisoni]: Ghisoni non sta bene! Maresciallo, questo c'attacca quarcosa a tutti, eh!
Maresciallo Cecchini: Questo è un incosciente, si veste leggero!
Capitano Anceschi: La divisa questa è.
Maresciallo Cecchini: Ma quando è in borghese si mette 'ste camicette leggere leggere... - Capitano Anceschi [indicando un biberon]: Ma che c'ha lì?
Maresciallo Cecchini: Chi?
Capitano Anceschi: Lei.
Maresciallo Cecchini: Eh...no, siccome ho un po' di fame mi...mi bevo un po' di latte. - Don Matteo [durante una partita a scacchi]: Perché al telefono mi ha chiamato amore?
Maresciallo Cecchini: Io? No!
Don Matteo: Sì!
Maresciallo Cecchini: No.
Don Matteo: Lei mi ha chiamato amore!
Maresciallo Cecchini: No, no, no, no, no. Senta, due gattini le interessano?
Don Matteo Non posso, ho già un papero. - [A don Matteo] Lei sta ruminando qualcosa. Lei quando rumina c'ha in testa chissà che cosa. (Maresciallo Cecchini)
- Capitano Anceschi [affacciato a una finestra della caserma]: Ah, senta maresciallo lei sa che nell'Arma abbiamo i carabinieri a cavallo, il gruppo cinofilo...
Maresciallo Cecchini: I cani.
Capitano Anceschi: Sì. Invece il maresciallo gattaro è una figura ancora non riconosciuta.
Maresciallo Cecchini [sorpreso]: No!
Capitano Anceschi: Questo significa che i suoi gatti qua dentro non ci saranno più.
Maresciallo Cecchini: Signor capitano, ma che ha fatto?
Capitano Anceschi: Li ho portati a casa mia. So' forti eh! 'Mazza! Ancora non ubbidiscono molto, però...oh...c'è quello nero...guardi un po', oh, guardi là! [guarda la piazza]
Maresciallo Cecchini: Silvio Patti e la signora. In amore non è mai troppo tardi.
Capitano Anceschi: È proprio vero.
Maresciallo Cecchini: Lo dicevo per lei.
Capitano Anceschi: Non dica niente...
Episodio 3, "Scandalo in città"
[modifica]- Maresciallo Cecchini: Senta Signor Capitano, noi queste cassette le abbiamo sequestrate, però la prima, quella dove c'è la Signora Pancrazi, quella chi gliel'ha data? Capitano Anceschi: Sono un carabiniere, maresciallo. Ho i miei canali, mi muovo, mi do da fare e soprattutto, scusi, perché me lo chiede? Maresciallo Cecchini: É una domanda. Siccome pure lei a me mi chiede i miei canali... Capitano Anceschi: Io sono il comandante qua dentro fino a prova contraria. Sono il comandante, ho il diritto e soprattutto il dovere di sapere tutto quello che succede dentro e fuori da questa caserma... e la cassetta me l'ha data don Matteo Maresciallo Cecchini: Don Matteo don Matteo? Capitano Anceschi: Don Matteo Maresciallo Cecchini: A lei? Capitano Anceschi: Eh Maresciallo Cecchini: Ah!
Episodio 6, "Paura in palcoscenico"
[modifica]- Ghisoni: Signor Capitano, Signor Capitano Capitano Anceschi: Che c'è? Ghisoni: É arrivato il rapporto della carrucola che reggeva la locomotiva Capitano Anceschi: L'hai letto tu? Si? E allora ripeti dai, nun me fa legge' Ghisoni: Le viti non si sono allentate da sole. Qualcuno le ha svitate con il mezzo apposito Capitano Anceschi: Il servo muto Ghisoni: Che? Capitano Anceschi: Si chiama così Ghiso', servo muto, dai vai avanti Ghisoni: Comunque sì, il tipo di solco non lascia dubbi Capitano Anceschi: Quindi? Questo vuol dire? Ghisoni: Che... Capitano Anceschi: Che non è stato...? Ghisoni: Che non è stato un incidente Capitano Anceschi: Bravo! Te faccio fa sempre er turno de notte Ghisoni: Perché? Capitano Anceschi: Sei più arzillo che de giorno. Ciao!
Episodio 12, "Natalina innamorata"
[modifica]- Maresciallo Nino Cecchini: In cucina c'è una fila interminabile di formiche!
Capitano Flavio Anceschi Eh vabbè Maresciallo Nino Cecchini: Sa come si dice? " FORMICA CHIAMA FORMICA" Capitano Flavio Anceschi: Ma chi l'ha mai detta sta cosa!?!? Maresciallo Nino Cecchini: Ma non ce l'ha un prodotto apposito per l'uccisione delle formiche? Capitano Flavio Anceschi: No marescia, le arresti!
Stagione 4
[modifica]Episodio 22, "Vacche grasse e vacche magre"
[modifica]- Capitano Flavio Anceschi: Don Matteo! Ma a lei glie piacerebbe se ogni domenica venissi in chiesa a dirle come celebrare la messa?
- Linetti:[interrompendo il discorso tra il maresciallo e il capitano] hanno trovato Capitano Anceschi:Che sei diventato generale? Linetti: No Capitano Anceschi: Sei sempre? Linetti: Appuntato Capitano Anceschi: Quindi? Linetti: Buongiorno capitano, buongiorno maresciallo, auguro a tutti e due una splendida giornata e sono costernato ma vi devo disturbare per comunicarvi una notiz Capitano Anceschi:no queste so smancerie. Vabbe dai parla Maresciallo: che sei diventato presentatore televisivo? Linetti: Hanno trovato una vacca malata di brufolosi Maresciallo: c'ha l'acne giovanile. Ma che dici? Brucellosi si dice!
Stagione 5
[modifica]Episodio 1, "I conti col passato"
[modifica]- Capitano Anceschi: Senti bambino, chi sarebbe questo tuo amico? Tommaso: È un uomo che ha un vestito nero, una bicicletta e una gonna Capitano Anceschi: ...è Don Matteo! Maresciallo Cecchini: che solo lui c'ha la bicicletta? Capitano Anceschi: St'amico tuo c'ha gli occhioni azzurri? Tommaso: SI! Capitano Anceschi È Don Matteo! Come si chiamava scusa? Tommaso: Si chiamava Matteo! Capitano Anceschi: È Don Matteo, chiamiamo Don Matteo!
Episodio 9, "Ultima preda"
[modifica]- Cecchini: Signor capitano io c'ho un'idea mia. Secondo me dovremmo seguire la pista del bracconaggio, perchè tra gli oggetti ritrovati ce ne sono alcuni che un ochhio esperto, diciamo così, potrebbe riconoscerli come strumenti di bracconieri.
Anceschi: E quest'occhio esperto è il suo o quello ceruleo de Don Matteo?
Episodio 10, "Una domenica tranquilla"
[modifica]- Capitano dei carabinieri di Perugia: Cosa fa quel prete vicino alla fidanzata del capitano?
Cecchini: Quale prete? Capitano dei carabinieri di Perugia: Quello. Cecchini: Non lo conosco, è la prima volta che lo vedo.
Episodio 13, "Il ballo delle debuttanti"
[modifica]- Capitano Anceschi: Ah tesoro! Ma te l'ho già detto che sei bellissima con questo vestito?
Laura: Sì amore, almeno settantasette (77) volte! Capitano Anceschi: Ah settant... Laura: Cosa? Capitano Anceschi: No pensavo fossero ventotto (28)!
Episodio 14, "Acque avvelenate"
[modifica]- Don Matteo: Le nozze d'argento? Che bello, ma certo che vengo! Maresciallo Cecchini: Viene che cosa? Le deve celebrare lei! Don Matteo: [stupito] Celebrare io? Non me l'aspettavo...! Maresciallo Cecchini: Ma sta scherzando? Sennò chi le celebra. Farò una sorpresa a Caterina! Sono andato in lavanderia a prendere questo vestito. Questo è il vestito che ho indossato quando mi sono sposato, 25 anni fa! Capitano Anceschi: 25 kg fa!
- Capitano Anceschi: Com'è andata la pesata stamattina? Maresciallo Cecchini: [indica il tre(3) sulla mano] Capitano Anceschi 3 kg? Maresciallo Cecchini: 3 etti Capitano Anceschi: Non si scoraggi perchè anche perdere 3 etti... Maresciallo Cecchini: Li ho presi!
Episodio 18,"Panni sporchi"
[modifica]- Capitano Anceschi: [riferendosi alla sposa Sofia] Sta sposa è in ritardo come te Laura: Le spose arrivano sempre in ritardo Capitano Anceschi: Le fidanzate no però!
Episodio 21, "Giudizio universale"
[modifica]- Laura: [riferendosi all'opera di un telefono] ma non è geniale? Capitano Anceschi: É un telefono, ...un telefono geniale Laura: Dai sarebbe carino a casa mia, lì all'entrata vicino alla porta? Capitano Anceschi: Se te piace Proprietaria del museo: Salve, siete interessati? Laura: [riferendosi sempre al telefono] Sì. volevamo sapere il prezzo Proprietaria del museo: 2000€ (euro), è un pezzo stupendo Capitano Anceschi: Un prezzo stupendo!
Episodio 23, "La posta in gioco"
[modifica]- Lucilla, mamma di Laura: Ah a proposito di invitati, avete pensato a qualche celebrità, artisti, politici, il sindaco! Laura: Mamma ma sono io il sindaco!
Stagione 6
[modifica]Episodio 18, Incontri ravvicinati
[modifica]- Tommasi: Ma quanti anni ha sua figlia?.
Cecchini: Minorenne è.
Tommasi: Ma come minorenne? Se deve andare all'università?
Cecchini: Sì, ma è stata minorenne fino a poco tempo fa. - [Al Capitano Tommasi] Signor Capitano, come si dice? Sveglia la figlia, sveglia tutta la famiglia. (Maresciallo Cecchini)
Stagione 7
[modifica]Episodio 12, Chi ha ucciso Toro Seduto?
[modifica]- [Al Capitano Tommasi] Signor Capitano, ne sono certo al cento per cento, anzi no, al mille per mille. (Maresciallo Cecchini)
Episodio 16, "Corsa contro il tempo"
[modifica]Colonnello Enrico Maria di Giovanni: [guardando Natalina che protesta] Quindi noi qui avremmo un prete che indaga, un frate che testimonia e a far sobillare la folla in piazza la la la perpetua! [indicando Pippo] E maresciallo invece il piccoletto vicino la perpetua? Maresciallo Cecchini: il sagrestano Colonnello Enrico Maria di Giovanni: Ah il sagrestano!
Episodio 18, Un'amabile chiacchierata
[modifica]- [A Patrizia mentre prova la dichiarazione per Amanda, ma palesemente indirizzata a lei] Amore mio tu sei la donna che io ho sempre aspettato, che ho sempre desiderato. La tua semplicità, la tua dolcezza, mi fanno sentire un uomo migliore... più forte, più felice! Quando sto con te può crollarmi il mondo addosso, ma a me basta guardare il tuo sorriso e i tuoi occhi, e tutto passa! È per questo che non posso pensare ad una vita senza di te! Amore... vuoi sposarmi... (Capitano Giulio Tommasi) [proposta di matrimonio]
Episodio 23, Una margherita per Natalina
[modifica]- Non fidarsi è bene, fidarsi è molto meglio. (Don Matteo)
Stagione 8
[modifica]Episodio 24, Don Matteo sotto accusa
[modifica]- Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Sarà forse l'angoscia, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, né potenze, né alcun'altra creatura potranno separarci dall'amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore.[1] (Don Matteo)
Note
[modifica]- ↑ Cfr. Paolo di Tarso, Lettera ai Romani, 8, 35-39.
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