Filippo Timi

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Filippo Timi

Filippo Timi (1974 – vivente), attore e scrittore italiano.

E lasciamole cadere queste stelle[modifica]

Incipit[modifica]

Nina. Sinistra è l'esistenza umana e priva di senso, un pagliaccio può esserle fatale. Il tramonto di una storia nasce dall'alba di una coscienza. A vent'anni Nina si era sposata. Aveva abbandonato la casa dei genitori e s'era trasferita in un appartamento vicino alla stazione nello stesso paese in cui era nata. Per dieci anni ogni domenica andava a pranzo dai genitori e a cena dai suoceri, sopportando sempre meno i mezzi rimproveri di non avere ancora avuto figli.

Citazioni[modifica]

  • Cerco un regalo per San Valentino. Non so a chi regalarlo, ma magari trovato il regalo un nome mi verrà in mente. Ma tutto è troppo caro e nulla va bene. Allora cerco un regalo che mi piacerebbe ricevere, ma neanche questo trovo.
  • Forse l'abitudine di finire sempre il cibo nel piatto e di non poter scegliere cosa ci piace e cosa no per colazione, quando è l'abitudine a dettar legge, forse proprio questo non le ha permesso di fare troppe domande e l'ha costretta ad accettare una felicità decisa da un destino che neppure le aveva chiesto il permesso di disegnarle in faccia un sorriso invece di un altro. (Nina)
  • La donna e il cielo si somigliano.
  • Il mistero di una donna è un dolore che non si rimargina e neppure si riesce a imparare. L'uomo non imparerà mai a essere donna, e neppure una donna imparerà mai ad essere donna. Quando una donna nasce lo fa per sempre. Un uomo nasce solo per ferire, morire e ferire di nuovo; offendere, chiedere perdono, amare, amare di nuovo, di nuovo scappare, ferire, amare di nuovo e di nuovo morire. L'uomo vive per lasciare impronte nella neve, nell'illusione di fare traccia di sé. La donna la neve e il paesaggio che si farà primavera. La donna è una sfida che ti sfida. La donna è un ordigno, e l'uomo è un bambino che non riesce a capirci niente e lo distrugge, per piangere subito dopo e dare la colpa alle istruzioni. Ma la donna e il cielo non hanno istruzioni. (Nina)
  • Una donna ha bisogno di essere protetta, e non perché da sola non ci riesca. (Francesca)
  • Maledetta speranza. Qualcosa in me crede ancora che tu possa affrontare tutto il mio dolore. (Francesca)
  • Non riesco a cavare dal cuore la promessa di un paradiso anche per me. (Chicca)
  • Non sono perfetta e non voglio esserlo e questo sembra essere un problema! Allora dovrebbe essere un problema anche il fatto che neppure tu sei perfetto, ma credi di esserlo. (Piera)
  • Sorride come se avesse negli occhi un'improvvisa estate di ottobre. Di che colore sono i sorrisi? Quale profumo ha la febbre? Che sapore ha un amore mortale? Un sapore di morte e vita. Accettare l'imperfezione. Liberarsi dall'insoddisfazione e dall'incubo di stare sempre col sorriso impiccato ai sogni. Le parole che non escono sono sempre le più vere.
  • Faccio l'amore ma è come se tra me e il mio uomo ci fosse una porta chiusa a chiave. Ci abbracciamo, ci tocchiamo, mi entra dentro, ma fra noi c'è una porta chiusa a chiave. Sono costretta a sognarlo mentre facciamo l'amore, lo so che lui è lì, ma io vedo solo una porta chiusa a chiave. (Federica)
  • Mi sono svegliato un'ora prima che la sveglia suonasse, ed eccomi subito a cercare di baciarti l'anima.
  • Ogni donna è sconosciuta per un uomo, ma non voglio immaginare che cosa sogni, piuttosto vorrei entrare nei tuoi sogni, non per sbirciare o capire, ma per baciarti anche lì dentro, per baciarti nell'intimo di un segreto. Se ci riuscissi, ti immagini? Baciarti nei sogni. Non mi sazia immaginarti.
  • Ma io non sono bravo a stare impiccato alle illusioni, le mie mani cercano la terra e il mio cuore divora di vita le nuvole. Amore se mi ami inventati per sempre, non importa migliore o peggiore, ma cambia faccia ogni volta che riesco a vederne una. Affonda la fantasia nella cantina del proibito, vanno bene anche vecchi stracci di maschere, basta che odorino di peccato.
  • Elena anche col rossetto rosso e la matita sugli occhi, era sempre triste. Quando non trovava il fidanzato era triste di non riuscire a trovarlo, poi era triste di averlo trovato, poi triste di averlo lasciato e di non trovarne un altro, e poi triste di averne trovato uno peggiore del primo. Triste di sentirsi bella e non avere nessuno che la amasse, e triste di sentirsi brutta per il fatto di non trovare mai uno da amare. Triste, triste sempre, anche se rideva tanto.
  • L'infinito non esiste, è solo un numero grande, e l'unico vero cuore è al centro della terra. Vai davanti a un vulcano e poi dimmi, come ti senti?
  • Cappuccetto Rosso. C'era un volta una bambina. E dico c'era, perché ora non c'è più.
  • Ma questa non sono io, e questo non è il mio mondo! È troppo vaga la sensazione di aver perso qualcosa, troppo vaga. Non ci sono canzoni che parlano di me, ecco il sentimento che non riesco a piangere. [...] Mi viene da piangere perché non mi viene da piangere, che senso ha? Non ci sono canzoni che parlano di me. Non ci sono proprio.
  • Chiudo gli occhi, ed eccolo qui il mio amore, curvo sopra di me che mi inietta i suoi sogni direttamente dentro. Amore sono tua nel terrore sia di esserlo sia di non potere mai esserlo fino in fondo. Amore sono tua nel terrore di dimenticare il mio nome e di trovarmi abbandonata un giorno. Amore non voglio più sognare. Amore dimmi che volare è possibile. Amore dimmi che stiamo volando.
  • La guerra ha valore sono nella stupidità. Sono costretta a rinunciare a te, ecco perché non riesco a farlo.
  • Gli incidenti non esistono. Ecco di cosa ho paura.
  • Ogni uomo vorrebbe essere una donna ma non potrà mai, mentre una donna è già un uomo migliore.
  • Mia cara, se tutto il mondo avesse i tuoi occhi io saprei a chi scrivere. Ma temo, anche i fiori, sono anche loro infetti? Lo chiedo a te, che sei la donna più vicina alla bellezza dei fiori. Tu, nella tua sobria follia, nel tuo segreto scoprire il mondo. Tu, vedi da dentro la superficie bella che incarta il cielo come fosse un regalo perduto e donato ogni volta. Ecco perché amo scrivere per te, perché le parole sono un regalo che cerco di farti. Tu sei il regalo delle mie parole regalo.
  • Ma tu sei ancora più bella di una rincorsa di vita, piena di muscoli, verso un'alba in fuga da una notte che per presunzione ci costringiamo a credere infinita.
  • Beh... entrambi è molto chiaro, no, che ci sono due tipi di approccio, appunto il giovane e quello che ha perso... cioè...un conto è avere questo bisogno di rompere, come il giovane artista che vuole a tutti i costi... picchiare duro, poi abbiamo un altro, invece, che ha già superato quella cosa quindi può permettersi di andare un po' oltre; ora è chiaro che uno... sono ingiumt... è impossibile i-i-il p-p-p-paragonarli... ci ho messo un ora e mezza a dire paragonarli, perché uno è chiaro che è a-ffa-sci-n-n-n-nante tutto attaccato... affascinante perché appunto mmmh... è a cazzo duro insomma (applausi); uno è affascina oh, uno affascina perché appunto perché è incisivo perché ti tira fuori quella... quell'energia da... voglio tutto subito, invece Ensi è...fa il giro, va dall'altra parte quindi affascina, perché appunto perché si può permettere davvero dei giochi più raffinati.

Explicit[modifica]

Non mi fido di chi mi dà ragione senza piangere. Non mi fido mai di chi non mi bacia prima di avermi fatto un complimento. Non mi fido mai di chi mi minaccia senza avere negli occhi e in mano un coltello pronto a ficcarmi in gola. Non mi fido mai di una donna che mi guarda, come potrebbe amarmi, se non ha il coraggio di avere pietà di me?

Filmografia[modifica]

Bibliografia[modifica]

  • Filippo Timi, E lasciamole cadere queste stelle, edizione Fandango libri, 2007.

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