Ėduard Limonov
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Ėduard Limonov, pseudonimo di Ėduard Veniaminovič Savenko (1943 – 2020), scrittore e politico russo.
Citazioni di Ėduard Limonov
[modifica]- Preservato e tenuto in vita a credito (spesso a spese dei Paesi "sottosviluppati" che tanto disprezza), l'uomo civilizzato ha un timor panico della disoccupazione, ma in realtà ha orrore di un'esistenza libera. Ecco perché ogni giorno giura lealtà allo Stato, avendo perduto i propri privilegi essenziali (o, meglio, avendovi rinuciato volontariamente!), che gli appartengono in quanto membro di una specie biologica: indipendenza e libero arbitrio.[1]
- La vita quotidiana di ogni civiltà bianca, del Blocco occidentale – l'Europa e i suoi derivati (Stati Uniti d'America, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Sudafrica, Israele...) – o orientale, ricorda un Ospizio ben organizzato. L'immensa maggioranza dei "Malati" è sedata, e agisce razionalmente e docilmente. I loro volti sono grassi e unti. Sono soddisfatti della propria condizione. Ovunque regna la calma...[2]
- Non che prendi il fucile, ti sistemi sul tetto e spari sui passanti. Non ne hanno la colpa, sono vittime pure loro. Far crollare, invece, il sistema intero, fino all'ultima pietra, schiacciare le istituzioni - questo lo desidero, fino al mal di stomaco. Tanto quanto camminare in primavera sull'erba fresca a piedi nudi.[3]
Intervista di Nicola Lombardozzi, Repubblica.it, 2 novembre 2012.
- Mai avuta tanta simpatia per l'America e per il suo stile di vita. Avessi potuto scegliere sarei andato in Italia, o comunque in Europa. Anche in America mi ritrovai a contestare il sistema. D'altra parte i miei riferimenti, i miei amici, erano tutti legati alla sinistra europea. Che allora era più anti americana dell'Urss.
- [Su Iosif Aleksandrovič Brodskij] È stato un buon poeta, ma sopravvalutato. La sua fama mondiale non è dovuta al suo talento ma alle sue capacità imprenditoriali.
- [Su Andrej Dmitrievič Sacharov] Lui almeno non ha potuto vedere come è finita la sua coraggiosa battaglia. Non saprà mai di aver contribuito a fare arricchire i nuovi ladruncoli democratici.
- Ma figuratevi se invidio gente come Bulgakov, per esempio. Il Maestro e Margherita è un'operina banale infarcita di intellettualismi da quattro soldi. Ma il suo capolavoro è Cuore di cane, zeppo di ripugnante razzismo sociale e di un disgustoso disprezzo per la classe operaia.
- [Su Michail Gorbačëv] Per lui ci vorrebbe la ghigliottina. [...] Voi occidentali continuate a considerarlo un eroe. Ma qui in Russia non lo sopporta nessuno. Vi siete mai chiesti il perché? [...] Perché ha smantellato il Patto di Varsavia, ci ha fatto perdere tutto quello che controllavamo. Ha fatto riunire la Germania devastando ogni equilibrio in Europa. [...] La Germania Unita ha per esempio fomentato la guerra in Jugoslavia. Le migliaia di vite perdute nella guerra dei Balcani sono tutte a carico del signor Gorbaciov.
- Su Putin ho un atteggiamento freddo. Ci ha tolto la libertà, è vero. E lo combatto per questo. Ma con lui almeno si sopravvive. Negli anni del caos di Eltsin, invece si faceva fatica pure a trovare il pane.
Intervista di Yurii Colombo, ilmanifesto.it, 10 giugno 2017.
- Esiste forse una regola per definire se oggi c'è la crisi o meno? Se lo valutiamo a partire dalla vita quotidiana dei russi, allora per quanto ricordi non si è mai vissuto così bene in Russia, meglio sia rispetto al periodo sovietico sia agli anni '90. Quindi lei è giunto alla conclusione che da noi ci sia la crisi… Forse sulla base di indicatori occidentali? È vero, rispetto a quegli indicatori viviamo peggio che nel 2011, ma questo non ci preoccupa. Il potere in Russia, il putinismo, oggi è meno peggio di prima, anche se gelosamente non intende avere concorrenti politici.
- [Sul conflitto russo-ucraino] I governanti di Kiev stanno cercando di bruciare tutti i ponti alle loro spalle. E in tal caso difficilmente la Russia potrà trattenersi dalla guerra. Se la guerra fosse tra Russia e Ucraina, indubitabilmente, Poroshenko non avrà scampo. Ma c'è il rischio che a Kiev voglia coinvolgere la Nato e gli Usa, e in tal caso sarebbe guerra mondiale. Ma credo non succederà, il governo ucraino non è folle.
- [...] la Russia non soddisfa nessun requisito democratico, il potere di Putin è assolutista e senza alternative.
- Le opposizioni in Russia, quando non sono represse, conducono un'esistenza miserabile. I liberali? Ci sono quelli al potere come Anton Siluanov, German Gref Elvira Nabiullina, Aleksey Kudrin... e quindi secondo lei con chi mai sarebbe possibile fare un «fronte unico»? La sinistra è costretta ai margini e sopravvive, mentre i liberali tipo Navalny o Kasparov ci hanno tradito almeno due volte.
- Secondo me il fatto che la Russia non si intrometta negli affari di altri paesi, non è cosa buona. Noi russi dobbiamo intrometterci negli affari di altri Stati e sostenere le forze di chi non è contro di noi. In Russia, in Lituania, in Francia e anche in Italia.
- [Sui diritti LGBT in Russia] I gay e le lesbiche cercano di appoggiarsi alla sinistra russa e internazionale per provare a cambiare la mentalità del nostro popolo. Tuttavia questo non piace al nostro popolo e neppure a tanti della sinistra russa. Se i gay e le lesbiche russi non esigessero che li si amasse e li si accettasse nel mondo politico tutto andrebbe bene, tutto sarebbe ok. Il popolo russo non intende discriminarli o condizionare la loro vita privata. Il problema dei gay e delle lesbiche in Russia è che vogliono partecipare alla vita sociale in qualità di forza politica e morale. Da questo punto di vista, il nostro popolo non li accetterà in quanto tali nei secoli dei secoli. Noi siamo un popolo «macho». Per questo il popolo si opporrà all'imposizione di altre norme di vita sociale.
Nataša era una ragazza alta e forte, con un corpo da nuotatrice. Per lei nuotare era una cosa seria.[4]
Note
[modifica]- ↑ Da Grande ospizio occidentale, a cura di Andrea Lombardi, Premessa, Edizioni Bietti, 2023, p. 28. ISBN 9788882485214
- ↑ Da Grande ospizio occidentale, a cura di Andrea Lombardi, cap. 1, Edizioni Bietti, 2023, p. 35. ISBN 9788882485214
- ↑ Da Diario di un fallito, oppure Un quaderno segreto, cap. "L'intimità", Odradek, 2004, p. 76. ISBN 88-86973-55-1
- ↑ Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, Incipit, Skira, 2018. ISBN 9788857238937
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