Opposizione a Vladimir Putin in Russia
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Citazioni sull'opposizione a Vladimir Putin in Russia.
Citazioni
[modifica]- È un dato di fatto che, in Russia, nelle file dell'opposizione al governo e alla sua politica ci sono spesso stati scrittori, artisti e studiosi. Sono loro la parte del paese che guarda all'Europa e che, dunque, più patisce (e patirà) lo strappo con l'Europa stessa. (Guzel' Jachina)
- Il problema è che non ci sono più né opposizione, né media indipendenti che possano [trasformare il malcontento russo] in azione politica. [...] Oltre che della repressione, va tenuto conto dell'emigrazione di diversi intellettuali e oppositori. Le loro voci che arrivano su Facebook dall'estero non fanno più presa. (Lev Gudkov)
- In Russia non c'è nessun tipo di democrazia, non c'è una reale opposizione, non ci sono vere elezioni, né si intravvede un'evoluzione. Nel post Putin avremo un "disgelo" con la condanna del culto della personalità, come avvenne con Stalin. Non c'è alcuna chance di cambiare le cose attraverso le elezioni. (Levan Berdzenišvili)
- In Russia, statisticamente parlando, non c'è opposizione. (Aleksandr Gel'evič Dugin)
- L'opposizione democratica è composta da un numero immenso di persone molto diverse. Alcuni si aggregano attorno a un leader come Naval'nyj, qualcun altro aderisce a piccole associazioni, ci sono – e sono tanti – gli oppositori singoli, che seguono solo il proprio senso morale. Di conseguenza, persone che appartengono chiaramente allo stesso campo democratico, spesso di fatto si comportano in modo diametralmente opposto. (Leonid Gozman)
- L'opposizione è stata spazzata via, la poca libertà che restava è stata eliminata, pronunciare in pubblico termini come liberalismo e democrazia senza aggiungere una parolaccia presenta i suoi rischi. (Oleg Orlov)
- L'opposizione russa è molto eterogenea e va da coloro che sono blandamente putiniani fino a persone che augurano all'Ucraina una vittoria militare che distrugga la Russia nella sua forma post-imperiale. Molti di questi emigrati, comunque, dopo sei mesi senza accoglienza, visti e permessi di soggiorno temporanei saranno costretti a tornare in Russia, dove diventeranno vittime o complici del regime, ma questa è un’eventualità che non giova né agli ucraini né agli altri europei, perché il giorno in cui in Russia cambierà il regime – e prima o poi cambierà – se vogliamo ricostruire una Russia europea, la dovremo ricostruire con queste persone. (Anna Zafesova)
- La popolazione appoggia completamente Putin. Non c'è una vera opposizione. E non tanto perché c'è una censura contro chi critica le operazioni militari in Ucraina, ma perché il popolo russo è davvero solidale con il Presidente. (Aleksandr Gel'evič Dugin)
- Le opposizioni in Russia, quando non sono represse, conducono un'esistenza miserabile. I liberali? Ci sono quelli al potere come Anton Siluanov, German Gref Elvira Nabiullina, Aleksey Kudrin... e quindi secondo lei con chi mai sarebbe possibile fare un «fronte unico»? La sinistra è costretta ai margini e sopravvive, mentre i liberali tipo Navalny o Kasparov ci hanno tradito almeno due volte. (Ėduard Limonov)
- Non c'è niente di più grottesco dell'attuale opposizione russa a Putin che si infuria per la corruzione e la scarsa preparazione dell'esercito russo: si infuriano perché questo esercito non è riuscito a uccidere tutti gli ucraini che aveva in mente il Quartier Generale quando ha mandato i soldati in Ucraina con regole chiare a proposito di sepolture di massa e crematori mobili per ripulire le varie Buča. I tedeschi se la sarebbero cavata molto meglio!... (Oksana Zabužko)
- Non c'è una vera opposizione. Chi si oppone a Putin finisce in prigione. (Vladimir Kara-Murza)
- Non ci sono altri partiti di massa. Non esistono. Dopo il 1996 una reale opposizione politica è impossibile. La prima ragione è che non esiste un sistema giudiziario indipendente, laddove l'opposizione può appellarsi solo ed esclusivamente a una giustizia senza padroni. La seconda è che mancano dei mass media indipendenti a carattere nazionale, e ho in mente la televisione, il Primo e il Secondo canale. La terza ragione è che mancano finanziamenti indipendenti. Non esistono. In assenza di questi tre fondamenti è praticamente impossibile creare un'opposizione politica attiva. Ed è una dimostrazione lampante del fatto che in Russia non c'è democrazia. Perché non c'è democrazia senza opposizione. (Grigorij Javlinskij)
- Ora Putin non teme più l'opposizione interna o la pressione internazionale. Non nasconde più di essere un mostro. (Nadežda Tolokonnikova)
- Ora si vive meglio, afferma la propaganda, l'opposizione aggiunge: forse meglio, ma in modo più sgradevole. (Demetrio Volcic)
- Putin non crede che esista una vera competizione tra i partiti politici in Occidente. Per lui è un gioco, come una partita di golf in un circolo privato: un giocatore è leggermente più forte, l'altro è leggermente più debole, ma in realtà non esiste una vera competizione. Lo immagina com'era nella Repubblica Federale Tedesca dopo la guerra, sotto la guida di Konrad Adenauer. Ci sono due partiti, uno dei quali ha il potere, e il secondo aspetta, forse a lungo. I socialdemocratici hanno aspettato, credo, dal 1945 al 1970. È una sorta di sistema a partito e mezzo. Putin ha sempre detto che in futuro l'opposizione prenderà il potere e noi dobbiamo essere pronti per quel momento. Con l'essere pronti intendeva dire che dobbiamo essere sia qui che là, cioè controllare entrambe le parti. (Gleb Pavlovskij)
- Sappiamo che arriverà un giorno in cui la Russia diventerà un normale paese europeo. Credo sia nell'interesse, non solo di noi russi ma anche di tutti voi della comunità internazionale, avere a Mosca un governo che rispetti i diritti e le libertà del proprio popolo e che si comporti da cittadino responsabile sulla scena internazionale. Sappiamo che quel giorno arriverà e tutto ciò che facciamo nel movimento di opposizione russo ha come obiettivo quello di cercare di avvicinarsi a quel giorno. (Vladimir Kara-Murza)
- So che nessuno in Europa ha il dovere di capire che ci sono russi diversi da quelli che sostengono il Cremlino, ma esistono, ci sono ed è importante non dimenticarli, affinché questa diffidenza nei nostri confronti non si trasformi in un'arma nelle mani della propaganda anti-occidentale. (Valerij Panjuškin)
- Soltanto quando la stragande maggioranza dell'opposizione russa sarà composta da chi in nessun modo accetta elezioni truffa, processi farsa e corruzione, soltanto allora noi potremo davvero adoperare la possibilità che di nuovo, sicuramente, verrà, così che nessuno nel 2055 debba leggere il libro di Sharansky in cella d'isolamento pensando: ma è come adesso con me. (Aleksej Naval'nyj)
- Un'opposizione di massa, in Russia, non esiste. Non esiste un pensiero liberale, se non confinato in piccoli gruppi di politici e intellettuali. La frase che i russi ripetono più spesso è come sempre «Po figu»: non me ne importa niente. [...] La filosofia di chi è stato perennemente maltrattato senza ragione né spiegazioni, buona per fronteggiare le asprezze d'ogni giorno ma anche per tapparsi le orecchie dinanzi ai discorsi complicati, astratti, come quelli sulla democrazia, le libertà, i diritti umani e politici. (Sandro Viola)
- Accetto le critiche rivolte all’opposizione democratica e sono consapevole della nostra responsabilità, almeno in parte, per quanto sta accadendo. Siamo senza dubbio responsabili della nostra disunione. In alcuni episodi della storia moderna non abbiamo mostrato la necessaria durezza, ma in altri, al contrario, siamo stati troppo intransigenti. Ma eravamo e rimaniamo onesti con noi stessi e con il nostro popolo. Vogliamo sinceramente pace, libertà e prosperità per la nostra Patria, e i migliori di noi hanno sacrificato la vita per questo.
- Certo per Putin sarebbe l'ideale, se tutti i suoi oppositori si rifugiassero all'estero. "Gli oppositori sono scappati a casa dei loro padroni stranieri e abbaiano da lontano", dice il presidente. Non io. Non sono scappato e non abbaio ma dico la verità. Con voce alta e chiara. Rispondo delle mie parole con la mia stessa vita. E credo che le parole di verità dette qui in Russia abbiano più "peso" che le stesse parole dette da fuori.
- Dobbiamo diventare un movimento impossibile da decapitare e distruggere mandando in galera o avvelenando un paio di leader. Il movimento deve avere molte facce, molte risorse informative sia in Russia, sia all'estero, un'ampia rete di sostenitori con cellule autonome sparse per tutto il paese. Per le forze di polizia, liquidare una struttura simile è molto più complicato che sciogliere un partito classico con un presidente e un consiglio politico. In effetti l'opposizione russa si sta sviluppando proprio in questa direzione: il fatto che, nonostante la macchina della repressione, nel paese continui a esistere quell'opposizione dal basso a cui accennava lei è un effetto di questa tendenza.
- Io ho scelto il mio paese, dove sono rimasto insieme al suo popolo. E sì, il mio esempio ha dimostrato alla società che gli oppositori vengono arrestati. E quale sarebbe la novità? Le dirò di più: gli oppositori vengono pure uccisi. Prenda l'esempio di Nemcov. Non sono stato io a creare un sistema dove la critica al potere equivale al carcere o alla morte. L'ha creato Vladimir Putin.
- Non esiste nessun oppositore «principale». Esistono persone che si contrappongono ai ladri e agli assassini che si sono impadroniti del potere in Russia. Ciascuno lo fa in base alle proprie forze e al coraggio personale.
- Se l'opposizione non riesce a unirsi, noi potremmo esere distrutti, arrestati o, nel migliore dei casi, essere perseguitati anche fuori dal paese. Nemtsov è stato spesso ironico riguardo le lotte del movimento democratico in Russia. Diceva che era una gara per dei posti in prigione. In realtà tutto si è rivelato essere ben più drammatico. Questa è una gara a chi riceve la prima pallottola.
- In Russia l'opposizione non cerca di vincere le elezioni: noi cerchiamo di avere delle elezioni.
- Molti in Occidente dicevano che in fondo la Russia era una democrazia. No, è una dittatura fascista. Ha distrutto l'opposizione interna e continua ad attaccare i propri vicini.
- Non esistendo un'opposizione organizzata nella società russa, nel decennio successivo l'autoritarismo dolce assunse gradualmente i tratti sinistri di una dittatura fascista.
- [Su Vladimir Putin] Ha mostrato disprezzo non solo per i rappresentanti dell'opposizione, ma per l'opposizione in quanto tale.
- La domanda resta aperta: da dove arriverà la morte per il regime? Come crollerà? L'opposizione è troppo debole per abbatterlo e non ha la passione necessaria per farlo. Ancor più impossibile è che lo rovesci una protesta dal basso.
- Perché in Russia è così facile liquidare l'opposizione democratica? Perché è così facile annullarla quale fattore della vita politica reale? Non è merito di un antagonista troppo forte (ma da tenere comunque in conto). È colpa di un'opposizione inconsistente, poco determinata e poco onesta.
- Crede davvero, signora Merkel, che il gas o il petrolio russo siano un compenso sufficiente per chiudere un occhio sulla distruzione fisica dell'opposizione e della stampa libera in Russia? In questa situazione il silenzio significa complicità.
- Qualsiasi serio concorrente di Putin che emergesse dalle fila dell’opposizione verrebbe eliminato immediatamente. È anche chiaro che nel caso di una rivoluzione "arancione" o "di velluto", in cui il popolo scendesse in piazza e chiedesse elezioni oneste, il Cremlino agirebbe violentemente contro di essa.
- Quando il vicecapo dell'amministrazione del presidente, Slava Surkov, ha rilasciato un'intervista programmatica a nome del Cremlino in cui ha definito l'opposizione democratica e tutti gli avversari di Putin "nemici del popolo", mi ha telefonato Masa Slonim, che aveva fatto in tempo a conoscere la dittatura staliniana: «Senti, Elena, non riesco a capire una cosa: Slava Surkov è giovane, avrà al massimo 40 anni. Da dove gli arriva questo lessico staliniano che credevamo ormai affondato nel passato? Che davvero al Cremlino sopravviva l'antico bacillo di una grave malattia psichica che si trasmette di generazione in generazione?!?».
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