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Elisabetta Sirani

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Autoritratto (Elisabetta Sirani, 1660 circa)

Elisabetta Sirani (1638 – 1665), pittrice e incisora italiana.

Citazioni su Elisabetta Sirani

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  • Essendo stata allevata con ogni cura da Giovanni Andrea suo padre, amico e scolaro di Guido Reni, venne in perfezione dell'arte, e salì in fama sino dalla prima giovinezza, sicché meritò che non pure i cittadini suoi la onorassero, ma altresì Cosimo III di Toscana e altri Principi passando per la città andassero a visitarla. Di lei, sebbene morta a ventisette anni, rimangono molte pregevolissime opere: la gran tela che si trova nella Certosa di Bologna e rappresenta il Battesimo di Cristo, fatta a venti anni, e nella Pinacoteca un Sant'Antonio di Padova, al quale apparisce il Bambino Gesù. V'ha un Amore addormentato nel Museo di Parigi, due donne in atto di acconciarsi nella Galleria di Vienna, e in quella di Monaco una figura allegorica che simboleggia il Genio della volubilità. Si dilettò molto eziandio d'incidere ad acqua forte, e le sue incisioni sono descritte da Adamo Bartsch[1].
    La sua morte fu quasi improvvisa e in mezzo ad atroci spasimi, perciò si credé che fosse fatta avvelenare da un senatore Reali, che indarno l'aveva pregata di lasciarsi amare. Non solo ella avrebbe, secondo la fama, rifiutate le sue profferte, ma dimostratogli il suo disprezzo, ed esiste tuttavia una caricatura a penna del brutto amatore, che vuolsi fosse cagione della sua ira e del perfido disegno. (Marco Minghetti)
  • I Bolognesi piansero acerbamente Elisabetta Sirani, e Saulo Guidotti volle che fosse sepolta nella sua tomba gentilizia, accanto a Guido Reni che ella aveva preso a modello. Di lei ci rimane un ritratto di sua propria mano: dove mostra se stessa in atto di fare il ritratto del padre; e sebbene non possa dirsi propriamente, bella, v'è nelle sue fattezze regolari una dolcezza singolare, e nei suoi occhi una vivacità soave e malinconica. Elogi, poesie, iscrizioni, non le mancarono: ma il maggior vanto rimane nelle sue pitture, e nella speranza di ciò che avrebbe potuto fare vivendo. (Marco Minghetti)
  • Prodigio dell'arte, gloria del sesso donnesco, gemma d'Italia, sole d'Europa, l'Angelovergine che dipinge da homo, ma anzi più che da homo. (Carlo Cesare Malvasia)

Note

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  1. Adam von Bartsch (1757-1821), artista e scrittore d'arte austriaco.

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