Elizabeth von Arnim
Elizabeth von Arnim, pseudonimo di Mary Annette Beauchamp; altri pseudonimi talora utilizzati: Alice Cholmondeley ed Elizabeth (1866 – 1941), romanziera britannica nata in Australia.
Colpa d'amore
[modifica]Milly sedeva immobile. Il viso tondo e pallido era privo d'espressione. Gli occhi fissi sulle mani che, paffute e inerti, giacevano intrecciate sul grembo ricoperto di nero come se non le appartenessero. Da quando era successo era rimasta così, seduta in silenzio a guardarsi le mani. «Fatela reagire» aveva detto il medico quando i parenti del povero Ernest gli avevano fatto notare quel comportamento. Ma a nulla erano valsi gli sforzi congiunti delle cognate: Milly rimaneva muta e immobile, lo sguardo abbassato sulle mani ripiegate in grembo.
Citazioni
[modifica]- Nell'istante stesso in cui formulò la domanda capì quanto fosse inopportuna. Un uomo, lo sapeva ormai da tempo, non doveva mai chiedere alla moglie se qualcosa non andava per il verso giusto, perché c'era il caso che lei glielo dicesse. (p. 169)
- Ma mi dico sempre che le storie lunghe devono essere conservate per le sere d'inverno o per i giorni di pioggia, ed è quando siamo vecchi, mia cara che arriva il momento di raccontare tutto, non quando è primavera, non quando non siamo ancora così vecchi come potremo esserlo un giorno. (p. 310)
Il giardino di Elizabeth
[modifica]7 maggio. Mi piace il mio giardino. Ci sto scrivendo proprio ora nell'incanto del tardo pomeriggio, con frequenti interruzioni dovute alle zanzare e alla tentazione di alzare gli occhi a contemplare tutto lo splendore delle foglie verdi novelle lavate mezz'ora fa da uno scroscio di pioggia gelida. Due gufi sono appollaiati davanti a me, e stanno intrattenendo una lunga conversazione che mi delizia quanto ogni altro gorgheggiare d'usignoli.
Citazioni
[modifica]- La gente qui intorno è persuasa che io sia, per metterla nei termini più gentili possibile, oltremodo eccentrica; perché si è sparsa la voce che passo la giornata fuori all'aperto con un libro, e che occhi mortali ancora non mi hanno visto cucire o cucinare. Ma perché cucinare, quando puoi trovare qualcun altro che cucina per te?
Un incantevole aprile
[modifica]Tutto ebbe inizio in un club per signore di Londra, un pomeriggio di febbraio – il club era modesto e il pomeriggio deprimente -, quando Mrs Wilkins, giunta da Hampstead per fare acquisti, dopo aver pranzato al club di cui faceva parte prese il «Times» da un tavolo della sala fumatori e, scorrendo con occhio distratto la colonna degli annunci personali, vide questo annuncio:
«Per gli amanti del glicine e del sole. Piccolo castello medievale italiano sulle coste del Mediterraneo affittasi ammobiliato per il mese di aprile. Servitù inclusa. C.P. 1000, "The Times”».
Citazioni
[modifica]- Lo splendore dell'aprile italiano era ai suoi piedi. Il sole la inondava di luce e il mare giaceva addormentato, muovendosi debolmente. Al di là della baia, anche le incantevoli montagne, dai colori squisitamente variegati, erano addormentate nella luce; e sotto la sua finestra, in fondo al pendio erboso costellato di fiori dal quale si ergevano le mura del castello, un grande cipresso si stagliava come un'enorme spada nera contro le tenui sfumature azzurre, violette e rosa delle montagne e del mare. (cap. VI)
- [...] si stava ribellando con forza ai bei vestiti e alla schiavitù che essi imponevano; l'esperienza le aveva insegnato infatti che nell'istante in cui li indossi s'impossessano di te e non ti danno pace fino a che non siano andati ovunque per farsi ammirare da tutti. Non sei tu che hai portato un abito a un ricevimento, è lui che ha portato te. Era un errore pensare che una donna, una donna davvero elegante, possa logorare i suoi abiti, sono gli abiti che logorano lei, trascinandola in giro a qualunque ora del giorno e della notte. (cap. VI)
- La bellezza ti faceva amare, e l'amore ti rendeva bella... (cap. XXII)
Uno chalet tutto per me
[modifica]22 luglio
Ora voglio starmene in pace.
Stamane mi sono trascinata fin quassù dal fondovalle come una formica malata, e ho raggiunto a fatica il piccolo chalet sul fianco della montagna che non vedo dal primo agosto di guerra. Mi sono lasciata cadere sull'erba davanti alla porta, troppo stanca persino per riuscire a ringraziare Dio di essere arrivata a casa.
Citazioni
[modifica]- [...] della solitudine io ho terrore; un terrore cieco, che mi scuote nel profondo. Non intendo l'ordinaria solitudine fisica: mi sono volontariamente allontanata da Londra proprio per cercarla, per raggiungere la sua immensa capacità di guarigione. Intendo piuttosto l'orrenda solitudine dello spirito che è l'ultima tragedia della vita. Quando ci sei arrivato per davvero, senza possibilità di appello o di fuga, allora sei morto. Non riesci a sopportarla, e sei morto. (23 luglio)
- L'unica cosa da fare con le proprie sofferenze passate è avvilupparle ben bene nel loro sudario, deporle nella tomba, e poi distogliere il viso e volgerlo verso ciò che ha in serbo il futuro. (2 agosto)
- In queste splendide giornate di agosto, immersa in una apoteosi di luce e di colore tale da farmi credere di vivere nel cuore rilucente di un gioiello, mi riesce impossibile non provare un senso di gratitudine. (3 agosto)
Il circolo delle ingrate
[modifica]Quando, all'età di venticinque anni, Anna Estcourt cominciò a chiedersi se il piacere ricavabile dalla vita ne compensasse il tedio, accadde una cosa meravigliosa.
La storia di Christine
[modifica]Mia figlia Christine, che mi ha scritto queste lettere, è morta di broncopolmonite doppia acuta in un ospedale di Stoccarda la mattina dell'8 agosto 1914. Non le ho divulgate per quasi tre anni perché, al di là dell'amore che contengono, che le rendeva sacre ai tempi in cui ancora facevamo incetta di ciò che avevamo, sembravano — a me che non conoscevo i tedeschi e per lungo tempo ho guardato a loro, come gran parte dei cittadini inglesi, senza alcuna amarezza e con la propensione a comprendere e giustificare — troppo estreme e drastiche nel loro giudizio. Ora, passati alcuni anni, ognuno più carico del precedente di azioni tedesche difficili da comprendere se non in base a un'unica interpretazione, e impossibili da giustificare, penso che queste lettere, capaci di ritrarre lo stato d'animo del popolo tedesco nell'imminenza della prima guerra mondiale e scritte da una persona che si è recata là disposta ad amare con entusiasmo tutto e tutti, potranno utilmente contribuire a comporre un frammento del grande quadro che in futuro dovremo tenere ben chiaro e in evidenza davanti a noi se vogliamo salvaguardare il mondo.
Mr Skeffington
[modifica]Fanny, che molto tempo prima aveva sposato un certo Mr Skeffington, da cui aveva divorziato per ragioni che considerava assolutamente fondamentali, benché non avesse pensato a lui nemmeno una volta per anni, iniziò con grande sorpresa a pensarlo in continuazione. Se chiudeva gli occhi a colazione lo rivedeva oltre il vassoio del pesce e ormai, pur non chiudendo affatto gli occhi, lo rivedeva praticamene oltre qualsiasi oggetto.
Una donna indipendente
[modifica]- Jena, 6 novembre
Caro Roger,
ti scrivo soltanto per dirti che ti amo, nel caso te ne fossi già dimenticato al momento del tuo arrivo a Londra. Questa lettera, che ti seguirà col treno successivo a quello con cui sei partito, ti sarà recapitata dopodomani, all'ora della colazione. E assaporando la marmellata d'arance che Jena non riesce a produrre, dirai: "Una donna quanto mai sconsiderata a scrivere per prima". Ma se valuti il "Caro Roger" vedrai che non lo sono così tanto, dopotutto. Immagini parole più sobrie? Non hai idea delle cose che avrei potuto scrivere al loro posto, se solo avessi voluto. È incredibile pensare che appena ieri a quest'ora conversavamo ancora in termini formali: tu, nel tuo bel tedesco appena appreso, rivolgendoti a me con l'appellativo grädiges Fräulein a ogni piè sospinto, e io offrendo risposte di pari tono a quel Mr Anstruther che, nel giro di un'unica, stupefacente ora, è diventato per me il caro Roger. Ma ti sono piaciuta, voglio dire, mi hai amato così fin da subito? La mia anima è ancora refrattaria alla dolcezza di queste parole inusuali, ancora indurita per mancanza d'uso. Perdonami dunque se tendo ad aggirarle.
Vera
[modifica]Quando il medico se ne fu andato e furono salite le due donne del villaggio ch'egli si era fermato ad aspettare perché si prendessero cura del corpo del padre, Lucy uscì in giardino e si appoggiò al cancello per guardare il mare. Suo padre era morto quel mattino alle nove in punto e adesso era mezzogiorno. Il sole le batteva sul capo nudo. L'erba bruciata in cima alla scogliera e la strada polverosa oltre il cancello e la distesa luccicante del mare e le scarse nuvole bianche sospese nel cielo, tutto divampava e splendeva in un eccesso di silenziosa, immota luce rovente.
Vi presento Sally
[modifica]Mr Pinner era un uomo timorato di Dio, che aveva paura di tutto a eccezione della rispettabilità. Sposò Mrs Pinner quando avevano entrambi vent'anni, e giunto ai trenta era dell'idea che se gli si fosse ripresentata la stessa possibilità non avrebbe rifatto quel passo. Questo perché Mrs Pinner aveva svariati difetti. Innanzitutto era di indole litigiosa; e Mr Pinner, amante della pace, si vedeva a sua volta costretto a litigare. Inoltre sembrava incapace di avere figli; così, Mr Pinner, a cui piacevano molto i bambini, non poteva averne nemmeno lui. Infine, e questo fu in certo qual modo il difetto peggiore da sopportare finché perdurò, era decisamente troppo graziosa. Cosa quanto mai inopportuna in un negozio, che metteva di continuo Mr Pinner in grave imbarazzo. E non se ne vedeva la fine. Gli anni in cui la bellezza di Mrs Pinner si manteneva all'apice sembravano inesauribili. Ma la fine giunse, ovviamente: verso i trentacinque anni, logorata dallo spirito irrequieto e dall'aiuto che dava a Mr Pinner in negozio, oltre che dal disbrigo delle incombenze domestiche che svolgeva tutte da sé, per grazia di Dio la sua bellezza iniziò a sfiorire.
Bibliografia
[modifica]- Elisabeth von Arnim, Colpa d'amore, traduzione di Simona Garavelli, Bollati Boringhieri, Torino, 2010. ISBN 978-88-339-2160-0
- Elizabeth von Arnim, Il circolo delle ingrate, traduzione di Simona Garavelli, Bollati Boringhieri, Torino, 2012. ISBN 978-88-339-2298-0
- Elisabeth von Arnim, Il giardino di Elizabeth, traduzione di Graziella Bianchi Baldizzone, Bollati Boringhieri, Torino, 1993. ISBN 88-339-0491-1
- Elizabeth von Arnim, La storia di Christine: romanzo, traduzione di Simona Garavelli, Bollati Boringhieri, Torino, 2009. ISBN 978-88-339-2020-7
- Elizabeth von Arnim, Mr Skeffington, traduzione di Simona Garavelli, Bollati Boringhieri, Torino, 2002. ISBN 978-88-339-7322-7
- Elizabeth von Arnim, Un incantevole aprile, traduzione di Luisa Balacco, in Tutti i romanzi, vol. II, Bollati Boringhieri, Torino, 2019. ISBN 978-88-339-3355-9
- Elizabeth von Arnim, Una donna indipendente, traduzione di Simona Garavelli, Bollati Boringhieri, Torino, 2014. ISBN 978-88-339-2552-3
- Elisabeth von Arnim, Uno chalet tutto per me, traduzione di Simona Garavelli, in Tutti i romanzi, vol. II, Bollati Boringhieri, Torino, 2019. ISBN 978-88-339-3355-9
- Elizabeth von Arnim, Vera, traduzione di Maria Pia Peluso, Bollati Boringhieri, Torino, 2006. ISBN 978-88-339-1693-4
- Elizabeth von Arnim, Vi presento Sally, traduzione di Simona Garavelli, Bollati Boringhieri, Torino, 2008. ISBN 978-88-339-1873-0
Filmografia
[modifica]- La signora Skeffington (1944)
Altri progetti
[modifica]- Wikipedia contiene una voce riguardante Elizabeth von Arnim
- Commons contiene immagini o altri file su Elizabeth von Arnim
Opere
[modifica]- Il giardino di Elizabeth (1898)
- Il circolo delle ingrate (1901)
- La storia di Christine (1917)
- Uno chalet tutto per me (1920)
- Vera (1921)
- Un incantevole aprile (1923)
- Vi presento Sally (1926)
- Colpa d'amore (1929)
- Mr Skeffington (1940)