Emanuele Filiberto di Savoia
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Emanuele Filiberto di Savoia, detto Testa 'd Fer (1528 – 1580), duca di Savoia e principe di Piemonte.
Citazioni su Emanuele Filiberto
[modifica]- Era un cattolico fervente, arginò con un editto il moto calvinista dilagante nelle valli piemontesi, dichiarò guerra agli eretici e ne spedì molti sul rogo. Nel giugno 1561, per intercessione della moglie Margherita, concesse però libertà di culto ai valdesi. Avvolse il Piemonte in un sudario d'austerità, ma ne fece uno degli Stati italiani, più ordinati, efficienti e prosperi. (Indro Montanelli e Roberto Gervaso)
- Era un uomo chiuso, taciturno, enigmatico. Aveva un debole per le donne, era di gusti semplici, odiava il lusso e ogni forma d'ostentazione al punto di vietare ai sudditi l'uso di abiti troppo sfarzosi. (Indro Montanelli e Roberto Gervaso)
- Le imprese civili e militari, il valore la virtù e la fama di Emanuele Filiberto sono una delle glorie più stupende d'Italia, e il suo nome dura immortale nella storia. Ardito, vigile, operoso, instancabile fu veramente, come il chiamavano i contemporanei, uomo dalla Testa di ferro. (Felice Daneo)
- Il Piemonte, onninamente[1] prostrato da venticinque anni di occupazione straniera, devastato dal calpestìo di tutti gli eserciti d'Europa, richiedeva ora l'opera d'un Genio costruttore, e a tal compito era provvidenzialmente atto Emanuele Filiberto. Null'uomo poteva più impunemente esordire una carriera pacifica di quel che lo potesse il vincitore di San Quintino. Siccome lo rappresenta un valente scultore moderno, quel Principe era tuttavia un guerriero in completa armatura, e mostrava non men ferma risoluzione che tranquilla dignità, nell'atto stesso di riporre la spada nella guaina: e quegli stessi che traevano vantaggio dalle sue strettezze per imporgli duri patti, badavano però di non spingerlo troppo agli estremi, e lo trattavano con riverenza e riguardo.
- Nota è la statura alquanto al disotto della mezzana, le larghe spalle, le forme delicate per natura, ma use ad aspre fatiche per gli esercizii militari degli anni giovanili, – gli occhi grigi e freddi, le ciglia inarcate, il labbro inferiore sporgente alquanto, i capelli biondi, corti, arricciati, la barba breve e folta, non mai screziata di canizie in età matura, la testa piccola e rotonda – «Testa di ferro;» – tutto è a noi noto fino alle gambe alquanto incurvate all'infuori, «all'Ercolina,» come si dice in Italia, leggera menda ch'egli sapea volgere a suo pro, poiché «non fu mai uomo che sedesse con maggior forza o con grazia più naturale in sella».
- Tale era Emanuele Filiberto, uno di quei grandiosi eroici tipi, i quali si diletta di contemplare la storia – uomo a cui la storia è di tanto più volonterosa di far giustizia, quanto più egli sdegnò di prezzolarla: poiché quando Paolo Giovio gli offerse il tributo delle venali sue lodi, tributo accettato bramosamente ed anzi sollecitato da altri Principi, il Duca rispose con dignità sublime, «ch'egli stimava assai più il lieve susurro dell'interna voce della coscienza che non tutto il clamore dell'applauso del mondo.» Era tipo completo, carattere quasi senza menda alcuna – ove non fosse la tenerezza soverchia verso il bel sesso, e i sette od otto figli naturali che ne furon frutto – amabil colpa, – si riteneva in quell'età, e da trattarsi con indulgenza ne' Principi, come pur troppo si stima ancora a' tempi nostri.
Note
[modifica]- ↑ ant. o letter. per "interamente", "del tutto".
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