Ephraim Kishon

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Ritratto di Ephraim Kishon

Ephraim Kishon (1924 – 2005), scrittore, umorista e regista israeliano.

  • La parola ebraica «shalom» non è soltanto una bellissima e concisa formula di saluto, la più breve dopo l'italiano «ciao» – no, è l'espressione di saluto più bella che esiste al mondo, perché «shalom» significa «pace». Che cosa significhi «ciao» me lo sono fatto spiegare da amici italiani: significa «ciao».[1] Il fatto che il più bel saluto di pace sulla terra lo si trovi in un popolo che, fin dai suoi inizi, si è sempre trovato in un più o meno permanente stato di guerra, può anche essere visto come un'ironia del destino. I pappagalli israeliani lo trovano particolarmente fastidioso. (citato in Paradiso come nuovo affittasi, introduzione al racconto Di' shalom!)

Paradiso come nuovo affittasi[modifica]

Incipit[modifica]

Poco dopo la cacciata della prima coppia di coniugi dal giardino dell'Eden, all'ingresso venne affisso un cartello: «A seguito partenza inquilino precedente – paradiso come nuovo affittasi». Per la verità a presentarsi furono in pochi. Uno dei potenziali interessati, che arrivò portandosi dietro una moglie grassona, dopo una visita molto superficiale al luogo, dichiarò che alla prima pioggia si sarebbero formate pozzanghere enormi, invalicabili. E in inverno c'era da gelare, dal momento che non si vedeva ombra di impianto di riscaldamento.
«Quanto tempo dovremo ancora aspettare l'invenzione del fuoco?» domandò
«Un milione di anni», rispose l'arcangelo Gabriele.
Non riuscirono a fare il contratto.

Citazioni[modifica]

  • Colui che è veramente colpito dalla mala sorte non si deve aspettare alcuna partecipazione da parte del suo prossimo. Le disgrazie vere fanno scappare la gente. Strano, non è vero? (p. 54)
  • [Gli israeliani] Siamo talmente simili al resto dell'umanità, che non si nota alcuna differenza. O al massimo una, cioè che siamo completamente diversi da tutti gli altri. (p. 55)

Note[modifica]

  1. In realtà la parola «ciao» significa «schiavo»: vedi voce in Wikipedia.

Bibliografia[modifica]

  • Ephraim Kishon, Paradiso come nuovo affittasi, traduzione di Amina Pandolfi, Euroclub, 1981.

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