Ernesto Teodoro Moneta
Ernesto Teodoro Moneta (1833 – 1918), giornalista e patriota italiano.
Citazioni di Ernesto Teodoro Moneta
[modifica]- […] chi non vede che la colpa di questo ritorno all'età ferina non è dei soldati che nel furor della lotta diventano barbari e feroci, ma di quelle potenze e di quei governi che, tenendo schiavi popoli anelanti a libertà, rendono le guerre inevitabili?[1]
- Forse non è lontano il giorno in cui tutti i popoli, dimenticando gli antichi rancori, si riuniranno sotto la bandiera della fraternità universale e, cessando ogni disputa, coltiveranno tra loro relazioni assolutamente pacifiche, quali il commercio e le attività industriali, stringendo solidi legami. Noi aspettiamo quel giorno.[2]
L'opera delle società della pace dalla loro origine ad oggi
[modifica]La Società Internazionale per la Pace – Unione Lombarda, – che ha avuto la fortuna di avere fra le associazioni da essa fondate, questa Sezione di Como che è oggi, mercé l'opera intelligente e fervida della sua benemerita presidente, e del segretario, avvocato Cantoni, fra le più fiorenti e promettenti d'Italia, vi porta, signore e signori, il suo fraterno e cordiale saluto.
L'inspirazione che mosse la Società di Como a farsi essa nel secondo anno della sua esistenza, centro e preparatrice di questo sesto Congresso Nazionale per la pace, ve la dirà la sua benemerita presidente, la signora Anna Perti Casnati.
Le guerre, le insurrezioni e la pace nel secolo decimo nono
[modifica]Venuta per rinnovare il mondo, fra i tanti mali che la rivoluzione francese voleva distruggere – tirannide, superstizione, privilegi ereditari e di classe – la guerra teneva uno dei primi posti.
In tutto quel periodo che fu la preparazione intellettuale della rivoluzione, dall'abate Saint-Pierre a Diderot, da Voltaire a Rousseau, i grandi pensatori, i poeti e gli economisti, nell'Enciclopedia e col teatro, col romanzo e colla satira, avevano gli uni stimmatizzato, gli altri anatomizzato la guerra, condannandola come la massima piaga e ad un tempo l'onta maggiore dell'Umanità, e causa principale del dispotismo dei re.
Citazioni su Ernesto Teodoro Moneta
[modifica]- Il Guerin Meschino[3] che aveva ribattezzato gli uomini più in vista del tempo e chiamava Crosuè Carducci il Carducci, Matilde Cacao la Serao, Giulebbe Giacosa il Giacosa, e Mappamondo degli Amici il De Amicis, parlava di Teodoro Moneta come di T'adoro Moneta. (Mario Borsa)
Note
[modifica]- ↑ Da Le guerre, le insurrezioni e la pace nel secolo XIX, vol. 4, Società Internazionale per la Pace, Milano, 1910, p. 278.
- ↑ Dalla sua conferenza ad Oslo del 25 agosto 1909, La paix et le droit dans la tradition italienne; citato in Aa.Vv., Garibaldi. Vita, pensiero, interpretazioni. Dizionario critico, Gangemi Editore, Roma, 2008, p. 112. ISBN 978-88-492-1481-9
- ↑ Periodico satirico e umoristico italiano fondato nel 1882 a Milano.
Bibliografia
[modifica]- Ernesto Teodoro Moneta, Le guerre, le insurrezioni e la pace nel secolo decimo nono. Compendio storico e considerazioni., Soc. Tip. Edit. Popolare, Milano, 1903.
- Ernesto Teodoro Moneta, L'opera delle società della pace dalla loro origine ad oggi. Discorso pronunciato all'inaugurazione del 6. Congresso Nazionale della Pace, tenuto in Como dal 18 al 21 settembre 1910, La compositrice, Milano, 1910.
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