Ernst Bernhard

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Targa commemorativa per Ernst Bernhard

Ernst Bernhard (1896 – 1965), psicanalista, pediatra e astrologo tedesco.

Citazioni su Ernst Bernhard[modifica]

Giorgio Manganelli[modifica]

  • A conclusione e culmine del suo destino, Bernhard aspirava forse a sciogliere la sua personalità in una condizione definitivamente equorea, insinuante, inalterabile e insieme capace di tutte le forme; perfettamente disponibile a tutte le metamorfosi. Il 25 giugno del '65, quattro giorni prima di morire, rievocava e dettava un sogno: «Entro in una specie di teatro, dove vengono distribuite le diverse parti. A me viene assegnata la parte che devo rappresentare, di non rappresentare cioè alcuna parte».
  • Alla fine del 1936 giungeva a Roma Ernst Bernhard, lasciandosi alle spalle, da esule, la Germania, e disponendosi a vivere, da sradicato, le proprie tradizioni in travestimenti simbolici e mentali, e a scoprirsi, infine, una vocazione protetta ma non legata al prestigio di un luogo. A Roma, molle «madre mediterranea», egli concludeva la prima fase di una faticosa ascesi intellettuale, che aveva saldato varie e ardue esperienze nella psicanalasi junghiana, periglioso e drammatico conglomerato di ritrovate, violente mitologie, simboli riposti a fuoco davanti ad occhi disavvezzi e diffidenti.
  • Il lavoro di Ernst Bernhard fu inteso ad una ostinata, e anche lieta eversione; «l'errore fondamentale della nostra civiltà» è il suo amore dell'ordine, dell'attendbilità, della ponderatezza, dell'equilibrio; il malato e il proscritto – i socialmente esclusi – sono più prossimi al riconoscimento di sé, al momento «anormale e mostruoso» della individualità, che non la collettività «sana». Pertanto, consapevole del fatto che nessuno è peggiore del buon cittadino, e che una legge giusta è più vessatoria di una legge ingiusta perché ti vuole suo complice, Bernhard aveva trovato a Roma una dimora congeniale, un luogo complice e ragionevolmente disonesto.

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