Evento di Tunguska
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Citazioni sull'evento di Tunguska, avvenuto una remota regione della Siberia il 30 giugno 1908.
- Il 30 giugno 1908, all'alba, il Sole splendeva in un cielo senza nubi. Poco dopo le 8 del mattino, Semen Semenov, un fattore, sedeva sui gradini della sua casa quando ci fu un'enorme esplosione in cielo. Più tardi l'uomo raccontò ai ricercatori che la palla di fuoco apparsa in cielo era tanto luminosa da far apparire oscuro il disco del Sole e che il calore fu enorme («sembrava che la camicia mi bruciasse addosso») e fece fondere certi oggetti d'argento di un suo vicino. Gli studiosi che indagarono sul fenomeno scoprirono altre caratteristiche ancor più notevoli. L'esplosione si era verificata a una sessantina di chilometri dal luogo dove si trovava Semenov. Un altro contadino, Vasilij Ilich, disse che c'era stato un enorme incendio: esso «aveva distrutto la foresta, le renne e tutti gli altri animali». Quando, insieme a vari suoi vicini, andò nella zona devastata, Ilich poté vedere i resti carbonizzati di alcune renne, ma tutti gli altri animali erano completamente scomparsi, senza lasciare tracce. (Frank Close)
- L'abbagliante palla di fuoco aveva attraversato il cielo da sud-est a nord-ovest in pochi secondi. In tutto il mondo furono rilevate onde sismiche e l'ondata di pressione nell'atmosfera si diffuse in tutta la Russia e in Europa. Il bagliore fu visibile a 700 km di distanza; l'esplosione produsse una tale quantità di fumo e di polveri nella stratosfera da provocare una diffusione anomala della luce solare dall'emisfero illuminato del globo alla parte ancora nell'oscurità. A Londra, la cui distanza dal luogo dell'evento è pari a un quarto della circonferenza terrestre, la luce del giorno fu visibile ben prima dell'alba e il cielo di mezzanotte apparve chiaro come all'inizio di un tramonto. [...] Passarono due mesi prima che la situazione ritornasse normale.
Qualcosa che proveniva dallo spazio aveva colpito l'atmosfera della Terra. (Frank Close)
- Secondo l'ipotesi più accreditata il bolide di Tunguska non era in realtà un asteroide, ma un pezzo di cometa, quindi una specie di grande macigno ghiacciato di circa 60 metri di diametro, che al contatto con l'atmosfera prima si è surriscaldato e poi è esploso a una quota di 7-10 chilometri.
La potenza di questa deflagrazione è stata calcolata in 10-12 megaton, mille volte quella di Hiroshima. L'onda d'urto e la sfera di fuoco hanno incendiato e distrutto la foresta, ma a terra non è arrivato alcun grosso frammento. Solo una polvere finissima (quasi certamente quella che i ricercatori italiani [della spedizione del 1991] hanno individuato nei campioni di legno e di resina) ha raggiunto il suolo. (Lorenzo Pinna)
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