Fénelon

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Fénelon ritratto da Joseph Vivien, 1713

Fénelon, pseudonimo di François de Salignac de la Mothe (1651 – 1715), poeta e teologo francese.

Citazioni di Fénelon[modifica]

  • [Agostino d'Ippona] Egli è tutto ad un tempo, sublime e popolare. Egli ascende a' più alti principii colle più familiari espressioni; egli interroga, si fa interrogare, e risponde . La sua predica è una conversazione tra lui e 'l suo uditorio. Le similitudini gli si offrono acconcie a dissipar ogni dubbio. Egli discende sino a' più volgari pregiudizi della plebe per raddrizzarli.[1]
  • L'arte è un tiranno che si compiace a mettere in difficoltà i suoi soggetti, e non vuole che sembrino in difficoltà.[2][3]
  • L'ordine è quel che v'è di più raro nelle operazioni dello spirito.[4][3]
  • La patria d'un maiale è dappertutto dove ci sono ghiande.[5][3]
  • Non v'è nulla di più spregevole d'un oratore di professione che usa le sue parole come un ciarlatano usa i suoi rimedi.[6][3]
  • Perché un'opera sia veramente bella, bisogna che l'autore vi dimentichi se stesso, e mi permetta di dimenticarlo.[7]
  • [Giovanni Crisostomo] Trovasi in lui uno squisito giudizio, nobili imagini, una morale dolce e amabile.[1]

L'educazione delle fanciulle[modifica]

Incipit[modifica]

Non vi è cosa più trascurata dell'educazione delle fanciulle. Essa è alla mercé delle abitudini e del capriccio delle madri: si suppone che a questo sesso basti poca istruzione. L'educazione dei ragazzi è ritenuta uno dei compiti più importanti in rapporto al bene pubblico, e, sebbene vi si commettono minori sbagli che in quella delle fanciulle, si ha almeno la persuasione che per la buona riuscita occorrono molte cognizioni. I più abili educatori si sono adoperati a insegnare regole in proposito. Quanti maestri e collegi! Quante spese per la pubblicazione di libri, per le ricerche scientifiche, per i metodi di imparare le lingue e per la scelta dei professori! Tutti questi preparativi hanno spesso più apparenza che sostanza; non di meno provano l'alto concetto che si ha dell'educazione maschile.

Citazioni[modifica]

  • Le donne hanno la mente ancora più debole e curiosa che gli uomini; e perciò non conviene applicarle a studi che le potrebbero incaparbire. (p. 20)
  • Una donna giudiziosa, laboriosa e religiosa è l'anima di tutta una grande famiglia; essa vi mette l'ordine nei beni temporali e spirituali. (p. 21)
  • È cosa manifesta che la cattiva educazione delle donne fa più male di quella degli uomini, perché i disordini degli uomini provengono sovente sia dalla cattiva educazione che hanno ricevuta dalle loro madri sia dalle passioni che altre donne hanno in essi destate in un'età più avanzata. (p. 22)
  • La verità più difficile a far intendere è che noi abbiamo un'anima più preziosa del nostro corpo. (p. 66)
  • Lodate l'istruzione che nutre l'anima e la fa crescere; stimate le alte verità che li incoraggiano a renderla saggia e virtuosa. (p. 71)
  • La bellezza del corpo è un fiore che sboccia al mattino, e che alla sera è appassito e calpestato, ma che l'anima è l'immagine della bellezza di Dio. (p. 73)
  • Quando si è cristiani di qualunque sesso si sia non è permesso esser vili. L'anima del cristianesimo, se si può dir così, è il disprezzo di questa vita e l'amore dell'altra. (p. 83)

Note[modifica]

  1. a b Citato in Guglielmo Audisio, Lezioni di eloquenza sacra, Giacinto Marietti, Torino 1870.
  2. Da Riflessioni sulla poetica.
  3. a b c d Citato in Elena Spagnol, Enciclopedia delle citazioni, Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894
  4. Da Lettera all'Accademia.
  5. Da Dialogo dei morti.
  6. Da Lettera a M. Dacier.
  7. Da Lettres à l'Académie, V; citato in Dizionario delle citazioni.

Bibliografia[modifica]

  • François Fénelon, L'educazione delle fanciulle, a cura di Carlo Caviglione UTET, Torino 1948.
  • Dizionario delle citazioni, a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, 2013. ISBN 9788858654644

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