Felicia Hemans

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Felicia Hemans

Felicia Hemans, nata Felicia Dorothea Browne (1793 – 1835), poetessa britannica.

Citazioni di Felicia Hemans[modifica]

  • La verde Maremma! | Un deserto di bellezza colmo di sole – anche se un velo | sopra si distende di malinconica tristezza; | Orma d'uomo non calpesta il regno della solitudine | Il deserto in fiore risplende invano.[1]
  • Padre celeste! Al fiorellin, che allieta | l'erma salita di dirupo alpino, | odor non solo, ma virtù segreta | hai data che rincora il pellegrino. || Mentre ei dispera di toccar la meta, | mirando nel bel calice vicino | la tua presenza, le paure acqueta | e sereno riprende il suo cammino. || Signor, pari virtù dona al mio canto! | al poverel che più si affligge e lagna | parli di te che volgi in riso il pianto; || porga sostegno alla fralezza umana; | e come il fiorellin della montagna | fragranza avrà fuggevol sì, non vana. (Preghiera, traduzione di Giacomo Zanella[2])

Incipit di alcune opere[modifica]

I morti d'Inghilterra[modifica]

Signori dell'Oceano,
Ove dormono i vostri incliti morti?
Ov'è la tomba olimpica
Che la gloria poneva a' vostri forti?

I sepolcri di una famiglia[modifica]

Nella stessa magion crescean fratelli,
Crescean sorriso de' concordi lari;
Or divisi nel mondo hanno gli avelli,
Da montagne divisi e lunghi mari.

Libri e fiori[modifica]

Vieni! Di luce e d'armonia compórti
Un regno io vo': qui son volumi e fiori;
Vieni! all'angusta tua prigion vo' tôrti
Tôrti a' febbrili della vita ardori.

Properzia Rossi[modifica]

Ultimo dono il cielo mi consenta
D'arte e d'amor: ch'io pochi segni imprima
Su questo sasso, e morirò contenta.
Dell'arder che gl'inerti anni mi lima,
Rimanga un'orma sulla terra, un'orma;
Ed io nata a toccar era la cima!

Note[modifica]

  1. Citato in vivilamaremma.eu
  2. In Giacomo Zanella, Versi di Giacomo Zanella. Firenze, G. Barbèra, Firenze, 1868, p. 384.

Bibliografia[modifica]

  • Felicia Hemans, I morti d'Inghilterra, I sepolcri di una famiglia, Libri e fiori, Properzia Rossi, in "Versi di Giacomo Zanella", Firenze, G. Barbèra, 1868,

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