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Fiat Nuova 500

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Fiat Nuova 500 (1957)

Citazioni sulla Fiat Nuova 500 del 1957, nota anche come Fiat 500.

  • C'era il problema dei posti a sedere: due o quattro? Una Smart ante-litteram o una automobile vera? [...] il board aveva remato contro, perché si temeva che una 500 (che in realtà in codice si chiamava «400») troppo confortevole potesse portare via clienti alla 600. Altro che aggiungerne! Così, a un certo punto, si arrivò all'eccesso [...], al modello della «400» col padiglione calante, che avrebbe obbligato persino un ragazzo cresciutello a star seduto dietro solo con la testa piegata. Era troppo. [...] Così si fece all'italiana, padiglione rialzato, ma solo una panchetta, senza schienale, omologazione per due e rispetto delle regole lasciato a discrezione. O al buon cuore dei vigili del tempo, che assomigliavano a Alberto Sordi. [...] il lancio della spartanissima 500 serie 1 fu un flop. Solo 48 mila consegne nei primi tre anni, contro le 255 mila dei successivi e il milione del triennio '69-'71. Cosa era successo? Certamente, il prezzo iniziale, sbagliato [...], fu decurtato. Poi l'Italia era entrata nel boom, la gente aveva qualche spicciolo in più e anche le mogli guidavano e volevano la loro microcar. Ma soprattutto arrivarono i sedili posteriori e l'omologazione per quattro, che insieme a qualche cavallo in più, un paio di profili in alluminio lucidato, i coprimozzi e i vetri apribili fecero della 500 il mito che fu. (Giosuè Boetto Cohen)
  • Era il sogno di tutti i ragazzi della mia generazione. Ne acquistai una color beige-nocciola. [...] Volevo però che avesse assolutamente i sedili ribaltabili. Come facevo senza ad accompagnare a casa le mie prime fidanzatine? E poi erano utili nei viaggi. Con quella Cinquecento andai fino al confine dell'Albania. (Sergio Chiamparino)
  • Io possedevo una 500, comprata con 36 rate. [...] Ancora non so dire come facessi a entrarci: per riuscirci ogni volta dovevo aprire il tettuccio. (Pippo Baudo)
  • Mentre la 600 era in fase sperimentale ave­vamo ripreso gli studi della vettura mini­ma, ancora più piccola ed economica. Gli italiani desideravano l'automobile e si sarebbero volentieri accontentati di un piccolo spazio, purché su quattro ruote: per quanto piccola una automobi­le sarebbe stata più confortevole di un motoscooter specie nell'inverno e nei giorni di pioggia. Da tempo facevo abbozzare modelli di vetturette non convenzionali che dovevano competere con il motoscooter, soprattutto con la meravigliosa Vespa della Piaggio ideata dall'ingegner D'Ascanio [...]. Arrivai persino a far costruire un modello la cui forma traeva ispirazione dalla Vespa. (Dante Giacosa)
  • Nel 1957 la [...] Nuova 500 non ebbe quell'immediato vasto consenso da parte del pubblico che tutti alla Fiat attendevano. La domanda era inferiore alle previsioni e l'organizzazione di vendita, forse anche la stessa direzione generale, tendeva a far ricadere la colpa sul progetto. Si dimenticava che a qualche mese dall'entrata in pro­duzione, in una riunione tecnica, la direzione commerciale aveva chiesto di ridurre la velocità massima e di rendere meno accogliente la vetturetta per timore che fosse competitiva con la 600. Ma quando, qualche tempo dopo, si riportò la velocità mas­sima al valore di quella dei prototipi, si migliorarono alcuni dettagli della carrozzeria e, soprattutto, si ridusse il prezzo, il successo fu clamoroso. (Dante Giacosa)
  • Non ha cose inutili: la 500 è la cosa più vicina all'uomo. È un prodotto dell'intelligenza per muoversi senza sciupare spazi, pesi e costi e per mostrare il necessario, senza fare i superbi. (Giorgetto Giugiaro)
  • Sarà stata anche "una barzelletta che viaggia", come ci canzonavano gli americani, però con la 500 ci siamo spostati in tutto il Paese con norme di sicurezza impensabili oggi. (Giorgetto Giugiaro)

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