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Fiat 500 (2007)

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Fiat 500 (2007)

Citazioni sulla Fiat 500.

Citazioni

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  • Nel 2006 fui chiamato a Torino per un meeting con il CEO Fiat Sergio Marchionne e lui mi disse testualmente che non sapeva molto di auto, ma parecchio di soldi. E di conseguenza Fiat aveva bisogno di un'auto da mettere sulla strada in dieci mesi, e che fosse in grado di vendere su grandi volumi. Altrimenti il marchio sarebbe affondato. Così mi chiese di disegnare qualcosa. Devo ammettere che la notte seguente non riuscii ad asciugarmi gli occhi, dalle lacrime. Sentivo tutto il peso del futuro di Fiat sulle mie spalle. Mi dicevo che era impossibile disegnare un'auto nuova in dieci mesi: ci sarebbero voluti almeno tre anni. Poi però pensai alla Panda e alla sua piattaforma. Facendo una sorta di facelift, mettendo una nuova carrozzeria con lo stesso approccio che avevo utilizzato con Mini, avrei avuto una chance. E la 500, che aveva messo le ruote all'Italia dopo la seconda guerra mondiale, era l'auto perfetta. (Frank Stephenson)
  • Avevo una grande responsabilità nel ridefinire un'icona come la 500, nel renderla contemporanea, senza tradire la forma originale ideata da Dante Giacosa, progettista e designer della Fiat 500 del 1957. [...] Abbiamo adottato una conformazione che fa riferimento all'opera di Giacosa, in cui i volumi che compongono il body sono sovrapposti su 3 strati ben divisi: il volume di base che fa corazza resistente e ospitale, la fascia equatoriale (o di mezzo), che dal cofano avvolgente si protrae per tutta la fiancata fino al posteriore e, infine, il padiglione arrotondato che troneggia sopra queste.
  • È stato [...] un progetto che, grazie alla credibilità del risultato finale nel dare una forma contemporanea ad una piccola ma importante pietra miliare della storia automobilistica italiana, ha contribuito di molto alla popolarità del marchio Fiat nel mondo. [...] rappresenta l'esempio di un'italianità credibile realizzata su concetti come compattezza, sicurezza, usabilità, personalizzazione, che sono [...] validi [...] non solo per l'aspetto, ma soprattutto per come il prodotto funziona e fa innamorare chi lo usa.
  • [«Come è nata l'idea di creare una 500 del nuovo millennio?»] In quegli anni c'era un sentimento del tutto naturale di ritrovare e attualizzare le icone del passato, dai semplici oggetti di uso quotidiano fino alle automobili. Il New Beetle è stato sicuramente il capostipite di questa nuova tendenza, nata appunto nella prima metà degli anni '90, una sorta di nostalgia "sana" di voler rivedere gli oggetti a cui eravamo affezionati in passato nella nostra quotidianità. Fin da subito io ho valutato attentamente se fosse davvero il caso di riprendere il "vestito" della 500 oppure solamente le sue idee, per capire se applicarlo alla nostra migliore meccanica disponibile in quel momento. Ne nasce quindi un lavoro molto attento al passato, per prelevare quelli che furono i segnali che la Fiat 500 del 1957 diede al pubblico e al mercato. [...] partimmo con grande entusiasmo nel creare qualcosa di completamente nuovo. L'obiettivo era quello di "asciugare" tutte le caratteristiche facenti parte del DNA della 500 per creare una vettura intorno alla meccanica e alla tecnologia disponibili in quel momento.
  • La sfida era creare un prodotto che fosse unico e ripetibile, che prendesse al volo l'occasione di un'immagine iconica, ma che la rendesse di nuovo contemporanea, e per lungo tempo. Inoltre, abbiamo dovuto tenere conto del package e della "nuova" posizione del motore anteriore, rispetto alla 500 del 1957, il che ha richiesto un'attenzione particolare all'impostazione del nuovo volume, proteso in avanti e alla perfetta esecuzione delle superfici [...]. Lo sbalzo anteriore ridotto della vettura, mi ha portato a dover fare un trade off e a creare una vettura di aspetto quasi da monovolume. [...] Ciò che si vede nei miei primi schizzi della 500 è proprio questo: un parabrezza che arriva quasi a lambire la zona anteriore, solo perché avrei voluto mettere il vetro sopra il motore. Gli ingegneri sono stati talmente bravi nel ridurre la lunghezza dei puntoni a sbalzo, tanto da rendere il cofano sostanzialmente una piccola conchiglia avvolgente. L'idea era di esaltare la nuova disposizione degli organi meccanici, cioè di portare avanti ciò che la 500 invece aveva dietro. Ricordo che le linee di fiancata del 500 di Giacosa tendono ad abbassarsi verso il posteriore [...]. Con la Nuova 500 ho mantenuto l'intenzione di sovvertire quest'ordine, creando un oggetto più dinamico e scattante, vista la migrazione del propulsore sull'anteriore.

Voci correlate

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