Finale della FIBA European Champions Cup 1983-1984
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Citazioni sulla finale della FIBA European Champions Cup 1983-1984.
Citazioni
[modifica]- È più bella una vittoria conquistata attraverso la luccicante dimostrazione di superiorità tecnica [...] o piuttosto maturata nel sofferto superamento dei propri limiti, cioè ottenuta su se stessi prima ancora che sull'avversario? Il dubbio mi pare legittimo al momento di celebrare il Banco Roma [...] campione d'Europa di pallacanestro. La finalissima col Barcellona [...] è stata un lungo calvario, una lotta inesausta contro le proprie occasionali o croniche manchevolezze: i tiratori che non trovavano il canestro, [...] Wright che inseguiva stoicamente l'efficienza minata dai guai fisici, il disavanzo di centimetri sotti i tabelloni [...]. Tutto congiurava nell'inchiodare il Banco a una sconfitta logica e ineluttabile [...]. Eppure [...] io [...] non riuscivo a perdere la speranza, perché intuivo nella squadra romana [...] un'intatta forza morale, una convinzione che non veniva incrinata neppure nei momenti più sfavorevoli, una serena attesa dell'ora X, quando la ruota sarebbe girata e gli spagnoli precocemente euforici si sarebbero trovati di fronte a un avversario miracolato. [...] Kea sbriciolava progressivamente con la sua grinta i colossi che presidiavano il canestro del Barcellona, li caricava di falli e li obbligava alla resa, aprendo una prima falla nella sicurezza catalana. L'altra, la più vistosa, era opera di Wright che vnceva il dolore e faceva lampeggiare il suo superiore genio tattico, in perfetta sintonia con Bianchini che dalla panchina alternava mosse logiche e altre di rischio calcolato, correndo da perfetto acrobata sul filo di una partita disperata. (Adalberto Bortolotti)
Citazioni in ordine temporale.
- Pensai ai cinquemila romani che ci avevano seguito, a quello che questa squadra aveva realizzato in meno di due anni. Roma era diventata anche la capitale del basket.
- Il Banco di Roma alloggiava all'Hilton di Ginevra e la mattina della finale il nostro preparatore atletico, vede nel negozio dell'albergo alcune copie di un quotidiano italiano. Ne scorre le pagine e trova in grande risalto, un'intervista a Larry Wright, nume tutelare del Banco, nella quale [...] lancia accuse a tutto spiano contro squadra e società. La cosa, oltre a sbalordire staff e dirigenti, poteva scioccare i giocatori che si apprestavano a combattere contro i [...] blaugrana di San Epifanio. Ci fossero stati i social come oggi, forse saremmo naufragati in un mare di polemiche, invece fu semplice intercettare tutte le copie di quel quotidiano facendole sparire dal negozio e fingere che nulla fosse accaduto.
- All'intervallo eravamo sotto di 10 punti, in balia del Barcellona. Sugli spalti i tifosi blaugrana già festeggiavano mentre i nostri, giunti da Roma a Ginevra con ogni mezzo, giacevano sconfortati sugli spalti come i naufraghi sulla zattera della Medusa. Accadde che i giocatori di entrambe le squadre si infilarono nel corridoio verso gli spogliatoi, quando Mike Davis del Barcellona, affiancando Larry, ebbe la pessima idea di dileggiare Wright dicendogli: «Hey Larry, questa sera starai sciutto perché il premio lo becco io!». Larry cominciò col lanciare fulmini dagli occhi e finì tuonando negli spogliatoi frasi a noi incomprensibili nel suo slang della Louisiana. Era la sua ribellione al pessimo andamento del primo tempo. I compagni ne furono galvanizzati, Larry tornò imprendibile e tutti diedero un grande contributo alla vittoria finale degli "underdog" romani.
- Quella vittoria successiva allo scudetto del 1983 rese popolare a Roma un sport che fino ad allora era considerato elitario e quella popolarità si sarebbe ogni volta rinnovata nelle successive edizioni del basket romano.
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