Frédéric Vasseur

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Frédéric Vasseur (2022)

Frédéric Vasseur (1968 – vivente), dirigente sportivo e ingegnere francese.

Citazioni di Frédéric Vasseur[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • [...] tutte le volte che la F1 si è confrontata con una grande crisi, è sempre ripartita più forte. Ad esempio nel 2008 perdemmo in una stagione 4 team per la crisi finanziaria e degli sponsor, la F1 fu in tensione, perse il suo equilibrio. Nacque proprio poco dopo la Formula E, la tendenza verde.[1]
  • [Nel 2020, «crede che sia il momento giusto perchè F1 e Formula E si parlino? Che pensino ad un campionato unico nel medio termine?»] No, non sono d'accordo. Reputo ci sia spazio per entrambi i campionati. Uno nelle città e l'altro nei tracciati. Uno elettrico, l'altro parzialmente ibrido. Sono troppo diversi, sono davvero mondi lontani tra loro.[1]
  • [Nel 2023, sulla gestione di un team di Formula 1] Oggi il peso specifico del lavoro di squadra è molto più importante di quello dei singoli, molto più di quanto non fosse appena qualche anno fa. Si tratta più di una questione di risultati dell'intero team, perché le squadre di grandi dimensioni richiedono un maggiore coordinamento all'interno dei diversi reparti. L'influenza del singolo è minore, ma non significa che sia meno determinante, perché parliamo di persone più specializzate che mai.[2]

Vasseur esclusivo: "Sto vivendo il mio sogno in F1 con l'Alfa"

Intervista di Roberto Chinchero, motorsport.com, 28 aprile 2022.

  • [Sul calendario della Formula 1] Oggi si lamentano tutti per le 23 gare, ma recentemente ho pranzato con il capo produzione Sauber che è in F1 da molti anni, e mi diceva che nel 1993 c'erano sì 17 gare in calendario, ma ogni settimana era programmata una sessione di test! Personalmente avere 23 Gran Premi credo sia una notizia positiva, vuol dire che la Formula 1 sta crescendo e sta aumentando l'interesse, se oggi volessero potrebbero fare un calendario con 30 o più gare considerando il numero di promotori che si sono fatti avanti per avere una gara. [...] credo che nel complesso il trend sia molto positivo, e personalmente sognavo la Formula 1 da quando avevo dieci anni, e oggi non mi lamento di certo se il numero di gare è aumentato, sto vivendo il mio sogno.
  • Le capacità per poter emergere, nel tempo sono cambiate, perché è cambiato l'approccio al weekend di gara [in Formula 1]. Non potendo fare test, e con sempre meno prove libere a disposizione, possiamo provare in pista solo poche configurazioni e gli stessi piloti hanno molto meno tempo per stare in macchina. Ma è così, fa parte del gioco, anche in passato quando il venerdì pioveva e il sabato era asciutto si ricominciava da zero, ma alla fine il pilota che è in pole position è sempre quello che ha fatto meglio degli altri. Per me va bene, forse è anche questo il prezzo che dobbiamo pagare se vogliamo aumentare il numero delle gare.
  • Oggi tra gli obiettivi generali dei tecnici di Formula 1 c'è quello di portare il più possibile la realtà sui simulatori, è un mega-esercizio che da ingegnere mi piace, ma non dobbiamo dimenticare che non è la pista, e a volte vedo che gli ingegneri più anziani lo ricordano ai giovani.

Interviste – Vasseur: "L'entusiasmo dei tifosi è magico"

Vincenzo Borgomeo, formulapassion.it, 16 novembre 2023.

  • [«Lei è famoso per "parlar chiaro" [...]. Noi giornalisti apprezziamo ma la cosa le ha portato qualche problema con i tifosi?»] No, perché penso che i tifosi siano appassionatissimi e preferiscano la schiettezza. Quando le cose vanno bene o male, bisogna dirlo chiaro. Questo mi permette di avere un rapporto franco, che è molto importante.
  • [«Enzo Ferrari dopo troppi lutti non volle più piloti italiani [...]. Prima o poi avremo di nuovo un nostro driver sulla Ferrari?»] Per me la nazionalità dei piloti è un tema secondario. Il nostro obiettivo è di avere la miglior coppia di piloti, più veloci, più preparati dal punto di vista tecnico, che si capiscono e lavorano bene assieme per raggiungere un risultato. Il pilota è un elemento molto importante al fine del raggiungimento dell'obiettivo finale, ma la sua nazionalità può forse essere rilevante in certe occasioni, ma per me rimane un elemento di secondo piano.
  • In una squadra tutti viviamo per la competizione e le corse e siamo sempre sul filo nel gestire la motivazione delle persone. Bisogna sempre trovare un giusto mezzo nelle emozioni. Non ci si può lasciare andare e reagire in modo eccessivo sia in un verso che nell'altro. Bisogna avere il giusto approccio e non amplificare le reazioni. Tutti abbiamo degli alti e bassi e bisogna saperli gestire, sia in una squadra in testa a campionato che sta avendo un buon momento, che in una piccola squadra con un piccolo problema. Ogni gara presenta molti punti interrogativi, ma alla fine c'è una buona dinamica perché abbiamo fatto quattro pole nelle ultime gare e in squadra questo si sente.
  • [«Pregi e difetti di noi giornalisti?»] [Fred ride fragorosamente, ndr] L'educazione mi impedisce di rispondere! Penso che a volte i media vogliano tirare delle conclusioni definitive su certi dettagli. Ogni corsa è un insieme di vari elementi, come la maionese, si possono mettere gli ingredienti migliori ma a volte riesce bene, a volte no. Nelle gare capita lo stesso, a volte delle piccole differenze hanno degli effetti eclatanti alla fine e bisogna vedere le cose nella giusta dimensione, senza avventare conclusioni e giudizi. Per me non è un problema ma capisco che possa avere un effetto sulle persone della squadra che magari sono a casa, non in pista, e sono esposte a considerazioni a volte così imperative sul tale pilota o la tal parte della vettura. Per quanto riguarda i pregi [Fred ride ancora di gusto, ndr] ...sto ancora cercandoli!
  • Sono un appassionato delle corse, in vita mia non ho fatto altro, e la sfida che ho raccolto è la più affascinante del paddock, guidare la Scuderia Ferrari. L'entusiasmo e la passione sono ovunque, è incredibile! A volte l'eccesso di entusiasmo che sta intorno alla squadra è un po' difficile da gestire, perché bisogna tenere le persone con i piedi per terra, calme in modo che riescano a lavorare bene. La squadra ha uno spirito latino e questo amplifica tutte le emozioni.

Note[modifica]

  1. a b Dall'intervista di Paolo Spalluto, Formula 1, il futuro è tutto da inventare, laregione.ch, 10 aprile 2020.
  2. Da un'intervista a Racecar Engineering; citato in Stefano Ollanu, Vasseur: "Più importante il lavoro di squadra dei singoli", formulapassion.it, 20 gennaio 2023.

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