Gino Fano
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Gino Fano (1871 – 1952), matematico italiano.
Citazioni di Gino Fano
[modifica]- L'eterno dibattito sull'importanza da attribuirsi agli studj scientifici in confronto agli studi classici ebbe un giorno a campioni, in Francia, attorno al 1840, un insigne astronomo e fisico, Francesco Arago, e l'illustre autore delle Méditations poétiques, Alfonso Lamartine. Credeva Arago di aver inchiodato al muro l'avversario, gridandogli: «Non è colle vostre belle parole che si fabbrica lo zucchero di barbabietola; né con versi alessandrini che voi estrarrete la soda dal sal marino!». E soggiungeva: «È la scienza che ha fatto cadere per sempre i pregiudizi!». Lamartine non negava che la scienza fosse utile; ma: «Se il genere umano – diceva – fosse condannato a perdere interamente uno di questi due ordini di verità, o tutte le verità matematiche, o tutte le verità morali, esso non dovrebbe esitare a sacrificare le verità matematiche; perché, se si perdessero tutte le verità matematiche, l'industria, il mondo materiale, ne avrebbero indubbiamente un danno immenso; ma se l'uomo perdesse anche una sola delle verità morali acquisite cogli studi letterari, questo segnerebbe la morte sua e dell'umanità intera». E concludeva inneggiando alle lingue «che voi chiamate morte, e io chiamo immortali»[1].[2]
- La critica scientifica di quest'ultimo mezzo secolo ha alquanto modificata la concezione dei rapporti fra scienza e realtà, e sopratutto del modo in cui la scienza si sforza di adeguare la realtà. Mentre il processo scientifico si considerava un tempo come categoricamente, ferreamente imposto dall'esperienza, e tale da dare l'assoluta certezza, oggi ne appare elemento essenziale anche lo spirito costruttore dello scienziato.[3]
- Il bisogno naturale del nostro spirito di indagare le cause dei fatti si estrinseca nella tendenza a cercare riferimenti, connessioni, tra i varii fatti scientifici, per subordinarli a leggi più generali, risalendo sempre più in alto, verso principii più comprensivi e, possibilmente, in numero più limitato. In questa sintesi ci lasciamo anche guidare, quanto più possibile, da considerazioni di semplicità e di economia di pensiero. Non potrebbe la scienza estendersi sempre più, se alla maggiore ampiezza dell'orizzonte che dobbiamo abbracciare non si accompagnasse una maggiore economia di pensiero nel dominarlo.[4]
Uno sguardo alla storia della matematica
[modifica]- Nella perfezione teorica, il più bell'attributo delle scienze pure, la Matematica non cede il passo a nessun'altra scienza. Di ciò è prova sicura il non esser stata, dai tempi più remoti in poi, nessuna delle tante conquiste matematiche distrutta dalle successive. Né poteva essere diversamente, perché appunto la Matematica è la scienza logica per eccellenza. (p. 4)
- Già più volte mi è stato domandato: «Ma a che serve tutto quello che fanno loro in Matematica?».
A questa domanda io risponderei con un'altra: «Qual'è quella scienza che può oggi veramente progredire senza l'aiuto della Matematica?». Per non parlare della fisica, di cui nessuno negherà l'importanza grandissima, ma nella quale le considerazioni teoriche, quasi esclusivamente matematiche, camminano oggi di pari passo coll'esperimento, ricorderò l'architettura e la cristallografia, la geodesia e la geografia, la nautica e la statistica: tutte scienze che già si raccolgono sotto le ali della Matematica, mentre la chimica, e la fisiologia, e altre ancora aspirano a fare altrettanto. (p. 5)
- Le più belle e le più elevate teorie matematiche hanno quasi tutte ricevuta la prima spinta dallo studio dei fenomeni naturali. Aveva ben ragione Fourier di asserire che: L'étude approfondie de la nature est la source la plus feconde des découvertes mathématiques! E anche il Klein mi diceva, pochi mesi or sono: Ciò che è importante per la fisica lo è anche per la matematica (e viceversa). (p. 6)
Note
[modifica]- ↑ R. Thamin, La réforme de l'enseignement secondaire, III, Revue des deux mondes, 1º luglio 1921. [N.d.A]
- ↑ Da Vedute matematiche su fenomeni e leggi naturali, Regia Università di Torino, Tipografia Enrico Schioppo, 1923, Torino, pp. 1-2.
- ↑ Da Vedute matematiche su fenomeni e leggi naturali, Regia Università di Torino, Tipografia Enrico Schioppo, 1923, Torino, p. 5.
- ↑ Da Vedute matematiche su fenomeni e leggi naturali, Regia Università di Torino, Tipografia Enrico Schioppo, 1923, Torino, p. 7.
Bibliografia
[modifica]- Gino Fano, Uno sguardo alla storia della matematica, 1895.