Giorgio Gaslini
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Giorgio Gaslini (1929 – 2014), compositore, direttore d'orchestra e pianista italiano.
Citazioni di Giorgio Gaslini
[modifica]- Cage arrivò e sconvolse tutto e tutti riponendo sul tavolo il caso, l’aleatorietà, un diverso ruolo del compositore rispetto alla musica. Ora è storia e John Cage ne è uno dei grandi innovatori. Di fronte alla certezza lui introdusse il dubbio.[1]
- Ho teorizzato per primo la musica totale. Il musicista totale, per meglio dire. Un artista in grado di utilizzare vari linguaggi. Che conosca ed ami tutta la cultura musicale: modale, tonale, popolare, classica e contemporanea, jazzistica e non. Che sia in grado utilizzarla e sintetizzarla in una sua personale visione, di piegarla ad una sua precisa esigenza poetica. Senza cedere alle mode, alle pressioni del mercato, del gusto corrente.[2]
- [Su Gato Barbieri] L'ho conosciuto a Milano, nel 1963, ad un concerto di John Coltrane. Allora Gato seguiva l'ombra di Coltrane anche fisicamente. Mi ricordo che quella sera Gato regalò a Coltrane, ed io ero presente, una custodia per sassofono tutta di raso con le iniziali del nome di Coltrane ricamate... Coltrane gradì molto il regalo.[3]
- Quando sono andato negli Stati Uniti, nel 1975 e nel 1977, non c'era posto che non trasmettesse musica di Gato Barbieri... ovunque, dalla metropolitana al self-service. Gato aveva trovato questa formula, che inizialmente era molto politica, poi a metà strada tra il costume e il colore, e oggi, diventata business, è del tutto scaduta... fa addirittura i dischi da ballo, ma anche brutti, eh! Io penso che la musica di Barbieri sia così trasmessa negli Stati Uniti perché c'è il jazz, almeno nella pronuncia, e c'è l'elemento latino-americano. In questo modo il sistema accontenta delle minoranze, che poi sono delle maggioranze, cioè gli acquirenti di dischi. Per di più, il colore latino-americano piace a tutti indistintamente perché non ha una matrice razziale e neanche politica. È folklore, è la vacanza dell'americano medio a cui sta bene ascoltare in viaggio la cassettina di Barbieri. Però se Gato è un po' più politico, allo stesso americano medio non sta più bene... Non è più vacanze, ma Che Guevara. Infatti, i suoi brani più autentici, come quelli del primo periodo, negli Stati Uniti non li ho mai sentiti.[4]
- Toccando i tasti, la prima volta, sentii una vibrazione fortissima e, poco dopo, pensai che quello strumento mi avrebbe accompagnato per tutta la vita. Ciò che scopriamo del mondo è quello che abbiamo già dentro.[5]
Note
[modifica]- ↑ Citato nell'interno della rivista diaforia n. 8, 10 aprile 2012
- ↑ Da un'intervista di Marco Buttafuoco, Jazzitalia, marzo 2008
- ↑ Da Tra Ernesto "Che" Guevara e le vacanze dell'americano medio; in Lillo Gullo e Angelo Leonardi, Gato Barbieri, disegni di Fabio Visentin, interventi di Giorgio Gaslini e Umberto Santucci, Edizioni Ottaviano, Milano, 1979, p. 71.
- ↑ Da Tra Ernesto "Che" Guevara e le vacanze dell'americano medio; in Lillo Gullo e Angelo Leonardi, Gato Barbieri, p. 76.
- ↑ Da un'intervista di Antonio Gnoli, Giorgio Gaslini: "Ho scoperto il paradiso del jazz nell'Africa da salotto di mio padre", Repubblica.it, 14 aprile 2014
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